BAMBINI E MASS MEDIA:” DAI SAGGI DI KARL POPPER AL LINGUAGGIO MUTUATO DALLA TELEVISIONE DI MARIA DE FILIPPI”! Attualità Cultura 22 Aprile 201516 Marzo 2016 di ROMOLO RICAPITO Si è tenuta presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari la prima parte di un convegno dal tema Bambini e Mass Media, riservato a giornalisti e insegnanti. Relatori Enzo Quarto e Benedetta Saponaro. Il dott, Quarto, introducendo l’argomento, ha parlato di “4 incontri programmati secondo una tabella di marcia attenta ai contenuti, in particolare alla Notizia, elemento- base dell’informazione e dello stesso Convegno”. Le tematiche etiche e le regole deontologiche sono attualmente insufficienti o sono invece rispettose dell’emisfero di natura etica che la Comunicazione impone nel cosiddetto sistema “crossmediale“? Citato Karl Popper , filosofo liberista austriaco, autore di Cattiva Maestra Televisione , testo-base attraverso il quale ancora oggi si dibattono i meccanismi relativi alla comunicazione tramite il video. Definito il testo succitato di Popper come un “breve saggio che fece scalpore“, si è chiarito che esso prese spunto da una ricerca americana degli anni Ottanta commissionata dal Senato Usa e nella quale si stabilì l’eccessiva esposizione dei bambini di fronte alla violenza trasmessa in film, telefilm, telegiornali e quant’altro. In seguito a ciò delle leggi approvate grazie ai risultati di tale indagine impedirono la trasmissione di scene di violenza e delitti in precise fasce orarie, quelle che oggi in Italia vengono definite “fasce protette” (mattina, primo pomeriggio, prime time/prima serata ). Riguardo alla nascita della tv commerciale in Italia, si è accennato al fatto che i figli di Silvio Berlusconi, tycoon di Canale 5, Rete4 e Italia Uno, all’epoca studiassero presso collegi dov’era impedito ai ragazzi di guardare la televisione. D’altra parte, l’introduzione del marketing nella televisione ha omologato la società, “negando la responsabilità“. A livello comunicativo, si è stabilito come si sia sempre praticata l’azione di esaltare gli aspetti della notizia atti ad attirare l’attenzione del lettore, questo ovviamente nelle pubblicazioni. Popper disse anche: se Adolf Hitler avesse a che fare con la televisione e nascesse oggi, godrebbe di un potere infinito per divulgare i suoi deliri. Esiste dunque la manipolazione che può intendersi in negativo ma anche in positivo , sempre con riferimento alle teorie di Popper: le notizie vengono date in seguito alla elaborazione che se ne compie. Enzo Quarto ha citato due testi a lui cari, di recente pubblicazione e relativi alla comunicazione: La Guerra Dentro di Francesca Borri (Bompiani, 2014) riguardante la Guerra in Siria e Catastrofi e Comunicazione, di Francesco Celotto Marsico Libri, 2014 ) . Mentre per Pier Paolo Pasolini “la gioventù è la parte sociale più esposta e indifesa rispetto a sollecitazioni negative, che renderebbero tale gioventù potenzialmente “criminaloide”.” La professoressa Benedetta Saponaro ha introdotto un tema a lei caro:l’Olocausto, elaborato nei suoi aspetti giuridico-filosofici. Esiste un modo per entrare in fatti epocali come la Shoah? Sì, ed è quello della Filosofia Morale. Secondo la filosofa e storica tedesca Hannah Arendt, protagonista anche di una recente pellicola di Margarethe Von Trotta presentata al Bifest di Bari due anni fa, la cultura del male coinciderebbe con quella della banalità. Il Convegno, partito dallo spunto dei bambini e i media, si è dichiaratamente esteso ad altre tematiche , approdando dunque al marketing e appunto alla Shoah. Ciò ha provocato delle accese proteste nell’Aula Magna, da parte di chi chiedeva più attinenza ai temi annunciati. La professoressa Saponaro, dopo avere chiarito che secondo la Arendt la banalità non è né stupidità e neppure empietà, ma assenza di pensiero, ha dichiarato che la tematica bambini/mass media ha bisogno di una “cornice concettuale” ; ovvero “interpretare i bambini con l’atteggiamento riservato ad altro, ad esempio a precise esigenze dell’adulto, riferibili al bambino. In questo senso si parla di adultizzazione del bambino. Cosicché i codici etici rappresentano “la possibilità del fare” . La morale è nient’altro che etica applicata, mentre le neuroscienze offrono studi importanti sull’impatto dualistico di “immagini e parola”. Infine Maria De Filippi: secondo la prof. Saponaro, la popolare presentatrice ha offerto una nuova immagine sociologica, infarcita di tormentoni verbali, poi diventati cultura. Tali tormentoni sono riferibili a frasi come “Ti sento di pancia” oppure “Voglio Viverti“, spesso sgrammaticate ma che sono entrate nel linguaggio comune dalla porta principale: la televisione.