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BARESI DELUSI DAL CORTEO STORICO DI SAN NICOLA DEL 7 MAGGIO: HANNO RAGIONE LORO OPPURE SONO GIUSTE LE SCELTE ARTISTICHE DEL REGISTA SERGIO RUBINI?

 

ROMOLO RICAPITO
Il Corteo Storico di San Nicola del 7 maggio, giovedì , con la direzione artistica di Sergio Rubini si è rivelato un insuccesso clamoroso.

Troppi i pareri degli  scontenti, ovvero di coloro che, presenti alla festa patronale, sono rimasti delusi dall’evento.
Non si è trattato di un dissenso gridato,  gratuito,  volgare,ma  di critiche costruttive che, pur nel rispetto degli sforzi (anche innovativi) dell’Amministrazione, hanno decretato dunque  “pollice verso” all’ antica rappresentazione . Esaminiamone  le cause.
La scelta del buio, con i figuranti che reggevano lunghi ceri, è stata eccessiva.
 L’intenzione era quella di creare l’atmosfera genuina dei tempi andati,  quando dopo l’anno Mille (1087)  l’illuminazione artificiale era una chimera.
Ma come garantire la pubblica sicurezza, con migliaia di persone ammassate l’una sull’altra , ad esempio in Corso Cavour?
Odore d’incenso sparso nell’aria, ecco i vari personaggi vestiti da guerrieri, poi i musulmani, i polacchi, gli  afghani, in un’atmosfera rarefatta e singolarmente austera.
Si è voluto creare qualcosa di “concettuale”, all’insegna del minimalismo e delle scelte estetiche respingenti di qualsiasi concessione alla “volgarità” (o presunta tale) di certi cortei del passato .
Volgari magari  sarebbero stati gli sbandieratori di nuovo esibiti e  i cavalli, o le rappresentazioni “urlate” degli anni precedenti .
Ma quello che funziona al cinema  non va bene per le piazze.  E mentre l’assessore Silvio Maselli che ha voluto fortemente il regista Rubini al comando dell’organizzazione del corteo, ribadisce Rivendico questa scelta“, non può non tenere conto, lui assieme alla sua  giunta, di una manifestazione poco riuscita, anche artisticamente.
Il popolo sa  valutare e, se non è formato al 100 per cento da intellettuali, reagisce spontaneamente, “di pancia”, alle sollecitazioni,   essendo  in grado di valutare al pari dell’intellighenzia che impone certe svolte, la validità “vera” di un  prodotto.
Flop totale, allora, con la bacheca Facebook del sindaco Antonio Decaro invasa sin dopo la fine della manifestazione di dissensi e rabbia, per quanto trattenuta.
Il popolo si è sentito tradito, non rappresentato, “oscurato”.
In strada ci  si consolava con le passeggiate, che però non hanno potuto compensare lo scontento. E nemmeno la classica focaccia calda barese,  masticata con gusto, aveva il sapore di quelle degli anni  scorsi, tanto era lo  scoramento generale….
Del corteo, davvero fugace, si  ricorderà poco o nulla negli anni a venire e non soltanto perché scarso di illuminazione.
Anche i siti internet di quotidiani come Repubblica Bari hanno evidenziato il flop, documentato anche delle interviste fatte nel corso del Tg di Telebari il giorno dopo l’evento. La particolarità del corteo, iniziato verso le 19,45 di giovedì, è stata soprattutto quella  di vederlo sfilare, dopo Corso Vittorio Emanuele e il Molo San Nicola, anche sulla Muraglia di Via Venezia , per raggiungere poi la Basilica  .
Una scelta diversa, esibita come    ricostruzione fedele della realtà “vera” e storica, che avrebbe dovuto fare piazza pulita delle “superstizioni” e delle speculazioni artistiche, eliminando il presunto kitsch nazional-popolare .
Ma alla fine si è eliminata quasi del tutto la magia stessa dell’evento, restituendo poco alla folla ed  esibendo una carovana striminzita, forse più adatta al palcoscenico “ricercato” del Teatro alla Scala di Milano o allo stesso Petruzzelli, ma assai poco, o nulla, al quartiere San Nicola Murat.
Le polemiche fatte dai baresi sulla bacheca Fb del Sindaco hanno riguardato le fornacelle, cioè la carne cotta sulla pubblica piazza e i fumi provocati dai soliti armamentari : “mia figlia piccola non respirava“, “c’è troppa puzza“, “i miei vestiti si sono impregnati di cattivo odore“.
Questa a dire il vero è una vecchia tradizione presente anche negli anni addietro, da rivedere se non da abolire, pur nel rispetto dei macellai .
Contestata anche la scelta di avere reso visibile lo spettacolo specialmente davanti alla Basilica, per pochi “privilegiati” (tra i quali le autorità, i giornalisti) ma non altrove. Luciana A. protesta con Decaro su Facebook : “rivogliamo il nostro corteo storico”. Altri, senza freni, parlano di “schifo”, o peggio.
Vediamo dunque i pareri (pochi) a favore.
Lidia P. parla comunque di “bellissima atmosfera” e con lei coloro che intendono la festa religiosa in modo molto ” interiorizzato”.
Per la collega Felicita Scardaccione, del Corriere del Mezzogiorno di Bari,è stato positivo sfruttare tratti come quello di Via Venezia, prima di adesso dimenticati dalla manifestazione . Positiva secondo lei anche la scelta di fare portare il quadro da figuranti di più paesi, per sottolineare l’internazionalità del Santo. Il budget di 250 mila euro forse era insufficiente per  rapportarsi alle    scelte che si sono fatte nel  passato, in un periodo che era meno influenzato dalla crisi economica. Dunque bisognerebbe apprezzare lo sforzo del regista Sergio  Rubini, che ha voluto sperimentare “altro“, all’insegna del rinnovamento e della cultura”.
Così è  anche il parere di qualche altro intellettuale, o studioso, della vera storia di San Nicola.
Il Corteo Storico diventa dunque una metafora per qualsiasi cosa :che se cambiata,però, nei fatti e nella concretezza  rischia di non piacere, ma …”occorre osare per migliorare”.
Sarà davvero così?  

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