Se mi lasci non vale al cinema Showville di Bari: Vincenzo Salemme meglio come regista, a imporsi è il fenomenale Carlo Buccirosso Cinema 22 Gennaio 2016 cast del film di Salemme:”se mi lasci non vale” di Romolo Ricapito Se mi lasci non vale, regia di Vincenzo Salemme, che ne è anche il principale interprete assieme a Paolo Calabresie Carlo Buccirosso (scelta intelligente e vedremo perché) è una commedia che esplora la crisi degli uomini di mezza età lasciati dalle rispettive compagne. In particolare, Salemme interpreta Vincenzo, un agente di viaggi di 55 che avvia un’aneddotica con Paolo, 45enne (consulente informatico) riguardante appunto la solitudine dei maschi che, deprivati dell’affettività, vanno in crisi molto più delle ex fidanzate. Vincenzo Salemme e Paolo Calabresi in una scena del film nel paesaggio napoletano I personaggi interpretati da Salemme e Calabresi sono la riproduzione del classico capocomico e della sua spalla. Il modello, sottaciuto, è probabilmente Totò. E non soltanto perché la storia è ambientata a Napoli. Nel ruolo dell’anziano padre di Paolo, Vincenzo Salemme ha reclutato il veterano Carlo Giuffrè, di 87 anni : trattasi di un omaggio al cinema e al teatro di un tempo, nell’intenzione di creare una continuità artistica col presente. Il lasciare o il lasciarsi, assume un’importanza pregnante all’interno della storia, come se l’uomo ormai non più giovanissimo, orfano della sua metà, costituisca la quintessenza del reietto sociale. Non serve il lavoro, magari sufficientemente bene avviato, che i due protagonisti hanno: il completamento essenziale (ed esistenziale) è dato dalla giusta e armonica realizzazione affettiva. Vincenzo Salemme con Carlo Buccirosso E perciò i due soggetti principali ordiscono un complotto per vendicarsi delle loro ex: farle innamorare dell’altro, in una sostituzione di coppia. Poi, magari, riconquistarle… E così Paolo dovrà sedurre la bella Serena Autieri, nel ruolo di Sara Luchini, ex di Vincenzo, mentre Vincenzo dovrà fare lo stesso con Federica (Tosca D’Aquino) che interpreta una brillante donna architetto. Ma la situazione si completa con il personaggio di Alberto Giorgiazzi (il cognome è una citazione di Giorgio Albertazzi) impersonato da Carlo Buccirosso: attore teatrale di second’ordine, nel teatro off, viene ingaggiato come autista, tuttofare e finto miliardario per completare la farsa. Dovrà essere lui, in realtà, a conquistare Federica, per screditarla, mentre Vincenzo è il burattinaio di tutta l’intera situazione e finzione . Va detto che all’interno di questa storia corale il più bravo è proprio Carlo Buccirosso : irresistibili le sue gag e formidabile si rivela la scena comica dell’interpretazione, in un teatro semivuoto, dell “Otello” di Shakespeare. Come ambientazione, ecco una Napoli moderna e funzionale alle scene, ripresa anche nei suoi splendidi panorami prospicienti il mare. Serena Autieri in una scena del film Il merito principale del film è di avere rappresentato il capoluogo partenopeo come location non folkloristica (errore commesso da quasi tutte le commedie che vi vengono girate) dunque ecco una brillante metropoli, suggestiva quanto si vuole, ma sprovincializzata da retaggi e convenzioni, inutili oltre che stantii. Le donne, ovvero le coprotagoniste, fanno la loro comparsa dopo un’abbondante mezz’ora e più, ma sia Tosca D’Aquino che Serena Autieri si dimostrano bene all’altezza, cioè brave e disinvolte. La storia in massima parte regge, in un insieme composto e gradevole, senza particolari guizzi, ma (va detto) anche priva di qualsiasi volgarità. Meglio la seconda parte: abbandonati vezzi e lungaggini, la commedia acquista sprint, in un insieme frenetico , confezionato in maniera elegante. Tosca D’Aquino La Autieri ha il tempo di ritagliarsi anche una breve esibizione come cantante, ruolo che di solito pratica in teatro e tv, mentre Pino Daniele è citato sia nella colonna sonora che come il cantante preferito di uno dei due personaggi femminili. Il pubblico in sala, formato soprattutto da gente della terza età, mostra di gradire. In definitiva, la pellicola offre la giusta alternanza al grandissimo successo di Checco Zalone con Quo vado? E scusate se è poco.