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TARANTO- Preoccupazione del Sindaco Stefàno sulla Bozza di riorganizzazione del Ministero Beni, Attività culturali e Turismo

Il Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e Turistiche ipotizza l’accorpamento delle Soprintendenze di Brindisi e Taranto a quella di Lecce. Pubblichiamo la lettera del sindaco di Taranto rivolta a Ministro Dario Franceschini

a cura di Magda Lacasella

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Museo archeologico Marta

 

“Gentile Signor Ministro,

Si è avuto modo di conoscere il contenuto delle due bozze del decreto di riorganizzazione del MiBACT, attualmente oggetto di confronto con le OO.SS. In particolare ha destato forte preoccupazione la parte di progetto che riguarda l’ipotesi di riorganizzazione del comparto delle provincie di Brindisi Lecce e Taranto.

Questa ipotesi prevede l’accorpamento delle Soprintendenze di Brindisi e Taranto a quella di Lecce.

Non sono senz’altro a fondamento di questa lettera motivazioni di natura campanilistica, piuttosto considerazioni frutto della storia  della nostra Sovrintendenza che si vorrebbe, al contrario, declassata.

La presente nota è accompagnata da una breve scheda, che tratta delle origini di questa nostra preziosa Istituzione che ha raggiunto, nel corso dei decenni, livelli di assoluta eccellenza e che ha condotto alla realizzazione del progetto di ampliamento e valorizzazione della realtà museale del MAR.TA, peraltro annoverato proprio da codesto Ministero nelle venti prestigiose sedi museali del nostro Paese.

Appare davvero strano, per queste ragioni e per quanto sottolineato nella scheda allegata, che la nostra Soprintendenza debba subire questo accorpamento.

Vorremmo, dunque, comprendere le ragioni di questa scelta riorganizzativa che, sostanzialmente, “tarpa le ali” ad una realtà per la quale si aprono scenari di impegno e partecipazione a tutte le azioni che andranno a caratterizzare gli interventi di valorizzazione della Città Vecchia e del Borgo cittadino strutturati dalla Legge n.20/2015, frutto delle scelte strategiche del nostro Governo nazionale.

In quest’ottica non ci serve una Sovrintendenza “decentrata”; essa deve essere decisionale in loco per una ovvia e scontata azione sinergica.

In questo senso credo che, più che legittimamente, possa e debba rivendicare la propria autonomia per la cui tutela non risparmieremo alcuna energia coinvolgendo le diverse istituzioni, il mondo dell’associazionismo e quanti hanno a cuore questa nostra storica istituzione.

In primis, dunque, ci rivolgiamo alla Sua persona che, proprio nel recente passato, ha avuto modo di avere contezza della nostra realtà concorrendo, subito dopo, con i Suoi colleghi di Governo a delineare le anzidette prospettive di valorizzazione della nostra Città.

E’ per tutte queste ragioni che confidiamo in una Sua attenta riflessioni su queste nostre legittime aspettative e quand’anche dovesse operarsi un accorpamento, siamo dell’avviso che debbano essere le Soprintendenze di Brindisi e Lecce ad aggregarsi con  quella di Taranto.

Taranto, Palazzo di Città, 22.01.2016

IL SINDACO

(dott. Ippazio Stefàno)”

colonne del tempio di Poseidone
Colonne del tempio di Poseidone

EXCURSUS STORICO DI VALORIZZAZIONE E POTENZIALITA’ DELLA SOPRINTENDENZA DI TARANTO

1882

La Direzione Generale per le Antichità e Belle Arti del Ministero dell’Istruzione Pubblica operava nei decenni finali dell’Ottocento sul territorio nazionale attraverso organi periferici di ricerca e vigilanza.

Nel 1882 venne istituito a TARANTO un UFFICIO SCAVI , dipendente dalla citata Direzione Generale, affidato con nomina ministeriale a Luigi Viola, impegnato nelle ricerche archeologiche in città già dal 1880.

1907

Vennero istituite le Soprintendenze regionali e TARANTO divenne la sede  della Soprintendenza agli Scavi e ai Musei Archeologici della Puglia, affidata alla guida di Quintino Quagliati che operava a Taranto con la qualifica di Vice Direttore e che assunse la nomina di Soprintendente nel 1909, superando un concorso nazionale.

Da oltre un secolo quindi TARANTO è sede di una SOPRINTENDENZA, ruolo rivestito da Lecce soltanto da pochi anni con competenze che non hanno riguardato tutto il territorio regionale. Inoltre va sottolineato che a Taranto, oltre alla Soprintendenza Archeologia, è operante un Ufficio distaccato della Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio, e che Taranto cura la tutela anche del territorio salentino, la cui sede operativa è peraltro già ubicata nel Complesso demaniale dell’Ex Convento di S. Antonio in spazi in gestione  alla stessa Soprintendenza Archeologia e con essa condivisi.

Quanto all’entità degli addetti va segnalato che la Soprintendenza di Lecce conta in totale 50 dipendenti di cui 18 già operanti nella sede distaccata di Taranto (complesso di S. Antonio), la Soprintendenza Archeologica di Taranto ha 74 dipendenti operanti nella  sede centrale e in quelle dislocate di Taranto e Brindisi ma, soprattutto, ha una struttura organizzativa già funzionale tale da garantire finora la gestione delle attività istituzionali sull’intero territorio regionale e, quindi, a maggior ragione in grado di potere assorbire le nuove competenze su un territorio più limitato quale è quello delle provincie di Taranto, Brindisi e Lecce.

La scelta storica di Taranto, come sede di Soprintendenza era derivata dall’assoluta preminenza dell’interesse archeologico e, quindi, delle necessità di tutela, della città e del suo territorio.

La presenza a Taranto della sede della nuova Soprintendenza con competenza sui diversi settori della tutela (archeologia, beni architettonici, beni artistici e storici, paesaggio) è fondamentale, come ribadito nella missiva che accompagna la presente, in un momento in cui si avviano importanti interventi di riqualificazione  di cui alla Legge n.20/2015, la Soprintendenza avrà un ruolo di notevole importanza soprattutto sul piano della collaborazione tra istituzioni che operano nell’interesse del territorio.

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