Allo Showville di Bari, Zoolander 2: Ben Stiller dirige e interpreta, ma non diverte. Con lui uno stranito Owen Wilson e la bellissima Penelope Cruz. Polemica sulla partecipazione di Justin Bieber Cinema Cultura 12 Febbraio 2016 di Romolo Ricapito Zoolander 2 diretto da Ben Stiller che l’ha anche interpretato è un divertissement senza senso che nella sua voglia di far ridere a tutti i costi si inabissa come un transatlantico nell’Oceano per la sua mancanza di idee e l’irriverenza che non è mai tale, ma piuttosto disinvolta banalità. Penelope Cruz nel film La curiosità per il pubblico italiano è data dal fatto che la pellicola è stata girata in molti esterni a Roma. Ma si tratta di una Roma notturna, trasfigurata e irrealistica. Nel prologo vediamo Justin Bieber nel ruolo di se stesso in fuga da una banda di motociclisti-sicari. La star è colpita da una gragnuola di colpi di arma da fuoco e si accascia morendo, ma prima invia un selfie del suo viso ai vari social network. Tale scena, funzionale alla trama visto che introduce l’assassinio di 5 popstar come uno dei risvolti principali dell’intreccio, è oltre che spiacevole anche di cattivo gusto per più di una ragione. Ricorda infatti, seppur vagamente, l’assassinio di John Lennon avvenuto a New York nel dicembre 1980. Justin Bieber in passato fu minacciato di morte da un carcerato che ne aveva addirittura commissionato finanche il sequestro e l’omicidio. Ispirare eventuali nuovi killer è uno degli autogol del film, ma non l’unico. La storia vede l’ex modello Derek Zoolander (Ben Stiller) già personaggio principale del film Zoolander del 2001, che si è ritirato in totale isolamento nell’estremo nord del New Jersey. Egli riceve la visita dell’attore Billy Zane che interpreta se stesso nel ruolo del postino. Zane gli consegna una sorta di plastico animato riproducente un edificio e l’immagine di un’ estrosa stilista che lo invita a Roma, per le nuove sfilate. Lo stesso invito verrà consegnato da Billy Zane all’altro protagonista, Hansel Mc Donald interpretato da Cliwe Owen, ritratto inizialmente mentre fa yoga in una zona desertica di Malibu. Hansel assieme a Derek costituiva vent’anni prima la coppia dei più noti top model maschili a livello mondiale. Ben Stiller e Owen Wilson in una scena del film A Roma il duo viene trasportato da una limousine nera col muso da vecchia Fiat 500, mentre Derek per telefonare usa un telefonino minuscolo. Sono soltanto due delle infinite estrosità che la sceneggiatura propone. Si è accennato a Billy Zane: la curiosità della pellicola sta nel riconoscere man mano celebrità famosissime spesso di passaggio o non dichiarate. Ad esempio in una scena si vede Susan Sarandon, ma c’è anche Kiefer Sutherland in un ruolo da non protagonista (e non da semplice comparsa di lusso). Il messaggio del film è quello che non bisognerebbe fidarsi dell’esteriorità: il modello Derek ritrova il figlioletto del quale aveva perso la patria potestà in un collegio romano. Il bambino è grasso e viene inizialmente rifiutato dal genitore, perché obeso, dunque imperfetto, mentre il personaggio di Clive Owen indossa inizialmente una maschera d’oro che gli copre una cicatrice sul viso da lui ritenuta deturpante. Ma c’è anche “l’imperfezione” del top model Tutto, che è uomo e insieme donna, una metafora dei modelli e delle modelle androgini o femminilizzati. Il ruolo di Tutto è interpreto da Benedict Cumberbatch. Il piatto forte del film è (o dovrebbe essere) Penelope Cruz nel ruolo di Valentina Valencia, un’agente dell’Interpol- sezione Polizia della Moda che indaga sulla morte di Justin Bieber e delle altre pop star assassinate . Tra crisi d’identità dei due protagonisti e dialoghi surreali, ma che purtroppo non convincono, assistiamo a una storia dispersiva e davvero bruttina che confonde generi, impone molti orpelli e citazioni. Questo disordine si rivela indigesto e artisticamente inaccettabile, sfociando in una deriva ancora peggiore nella seconda parte: si scimmiottano finanche i film di James Bond, forse Star Wars, oppure si crea un’atmosfera noir con riferimenti al satanismo, alla massoneria etc.. L’Eletto, ossia il personaggio “predestinato” (non si sa a che…) è il grassottello figlio di Zoolander . Ben Stiller, Will Ferrell, Penelope Cruz e Owen Wilson alla sfilata per la prima di Zoolander 2 a New York Nell’ultima parte compare in diverse scene Anna Wintour , famosa direttrice di Vogue e ispiratrice del film Il Diavolo Veste Prada, addirittura in un ruolo recitante. Ma c’è anche il nostro Valentino. Queste apparizioni, a volte stranianti, risultano spettrali. Nella sceneggiatura è presente una lunga citazione dei brani di successo dei Police, ma c’è anche Stingnel ruolo del confessore cattolico di Penelope Cruz. Più di un semplice cameo: un piccolo ruolo. Spazio (si fa per dire) a Madalina Ghenea appena vista a Sanremo, qui impegnata nella scena dell’orgia sulle note del brano Love to Love You Baby di Donna Summer. Nella pellicola poi, che comprende anche delle scene girate alle terme di Caracalla, durante una riunione di stilisti famosi di tutto il mondo, sono compresi tra i tanti la cantante Ariana Grande, la top model Naomi Campbell , John Malcovich, lo stilista Marc Jacobs, Milla Jovovich, Mika. Uno spreco di forze, si direbbe, se raffrontato al risultato, alquanto mediocre. La storia infatti scade definitivamente in una serie di trovate sciocche che anziché dare gioia regalano solo noia. Ben Stiller è anche autore del soggetto e della sceneggiatura, mentre le recensioni negli Usa sono state perlopiù negative.