ROMA- Successo improbabile della mostra su Tinto Brass al Vittoriano Cinema Cultura 26 Febbraio 2016 Tinto Bras di Romolo Ricapito La mostra al Vittoriano su Tinto Brass, presente il regista veneziano, ha scompaginato l’immaginario del regista, che si è appropriato di quello di altri registi, ormai defunti. Un esempio: Sandra Milo, che ha baciato Brass, di nero vestita e con un incredibile paio di orecchini arancioni, è parsa una versione “attempata” di Gradisca, il personaggio felliniano che avrebbe dovuto interpretare al cinema, prima di essere sostituita da Magali Noel. La vera “Gradisca” però si è rivelata Ilona Staller, alias Cicciolina: l’ex pornostar ungherese, dalle forme gonfiate dalla maturità, includenti una pancia ormai prominente e un lato b copioso, ha ricordato l’eroina felliniana a pieno titolo. In questo mischiarsi di generi, personaggi etc. è risaltata l’assenza delle attrici lanciate da Brass, prima tra tutte Claudia Koll, che ha rinnegato il cammino “peccaminoso” per riabbracciare la religione cattolica come una sorta di “suora laica”. Ammirata invece l’unica star di Brass presente: Anna Ammirati, quella di Monella, che con capelli corti e giacca nera sembrava ormai una tranquilla manager. In mancanza di altre ospiti “illustri”, l’Oscar simbolico della serata è andato alla solita Cicciolina, la quale non ha escluso un suo ritorno in politica. E così la mostra di manifesti, fotografie,costumi e foto di scena si è rivelata come una serata di malinconico tramonto per Tinto Brass ( ormai costretto sulla sedia a rotelle) e per non più giovani star pronte comunque a rilanciarsi.