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Lecce- Sorprendente mostra di Giulia Epifani: “senza la musica io non dipingo”

giulia epifani lecce

Giulia Epifani e Lorenzo

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di Clelia Conte

20160415_120020Si è tenuta a Lecce nel Castello Carlo V, la prima mostra di Giulia Epifani dal titolo “Passione e colori”.

Rapita dai suoi colori e sorpresa per le figure immerse in essi, mi sono avvicinata ed ho incontrato una signora non più giovanissima ma bella e sorridente con gli occhi cerulei ed espressivi solare come i colori che indossava, la quale mi ha accolta e in seguito ha voluto farsi fotografare con mio figlio Lorenzo (foto in alto). Il bambino, colpito dall’esplosione di colori, ha scritto subito sul quaderno e in modo istintivo le sue impressioni con ingenua spontaneità.

E’ lei Giulia, mi incuriosisce e la intervisto subito.  Vive sola e si rifugia nell’arte. Il marito, Franco Polo era musicista e sulle note della sua musica l’artista realizzava le opere:-  “se lui non suonava io non dipingevo”. Infatti nella sala espositiva i visitatori hanno osservato i suoi quadri con sottofondo musicale -“La mia vita  è la pittura ma ora sono sola e le note mi accompagnano sempre. Attraverso la musica io sogno ancora e i miei sogni esistono e continuano a vivere dentro di me”- ha dichiarato l’artista. La sua arte è figurativa fra immagine e colore -“Per me la figura è importante perché esprime ciò che vuoi trasmettere e poi il colore è come la musica e senza la musica io non dipingo. Nei miei quadri, le figure umane sono svariate forse perché ho bisogno di compagnia e rappresentano momenti di vita. La maternità, ad esempio, è manifestata in svariate espressioni: quella surrogata, quella fra due persone dello stesso sesso. Poi vi sono dei quadri in cui si denunzia la violenza sulle donne o l’invecchiamento”-.

Giulia e Lorenzo
Giulia Epifani e Lorenzo

Continuando a raccontare, l’artista ha spiegato che i colori sono forti perché, dopo un’operazione agli occhi, tornò a casa e con le bende si rimise a dipingere vedendo la luce e quindi la vivacità dei colori. Notando che in genere nelle opere sono raffigurate tre persone, le ho chiesto il perché e mi ha risposto con il suo sguardo sofferto, dolce ma allo stesso tempo sereno, -“non so perché… forse la terza persona rappresenta un angelo custode!…Mi sento di dire grazie a Gesù per avermi dato tutto ciò che ora ho: qualcuno penserebbe che sono pazza perché affermo questo pur essendo sola ma la mia risposta è NO!”-. Continuando ha voluto informare – “Questa mostra l’ho dedicata a Carlo Alberto Augeri, professore di letteratura e filosofia”.

Giulia Epifani è donna esemplare della quale le opere influenzano chi le guarda e da esse, come ha scritto Gilberto Spagnolo, traspare la ricchezza di virtù umana legata ai valori spirituali più profondi che esprimono la forza espressiva difficilmente riscontrabile in altri artisti. Una mostra d’eccezione, su percorsi incrociati di arte e poesia.

Pubblicato il: 20 Apr, 2016, ore 18:29

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