Damascelli (Fi) si esprime sull’ipotesi di eliminazione per 3 reparti tra San Paolo e Di Venere Politica Regione 13 Giugno 201613 Giugno 2016 Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia ha dichiarato che “Sono davvero inconcepibili i metodi messi in atto dall’attuale amministrazione regionale sanitaria pugliese: di punto in bianco, tre reparti della ASL di Bari, due dal San Paolo, Anatomia patologica e Chirurgia toracica, e uno dal Di Venere, Oncologia, vengono chiusi con la giustificazione del trasferimento all’IRCCS Giovanni Paolo II, indebolendo notevolmente due strutture già alle prese con tante difficoltà”. “Continua l’incredibile percorso degno del miglior Tafazzi per l’ASL di Bari –fa notare il consigliere forzista-, una strada suicida, con la continua perdita di pezzi importanti tra ospedali chiusi e reparti fortemente depauperati. Dopo il ridimensionamento degli ospedali di Molfetta e Corato, la chiusura dei nosocomi di Terlizzi e Triggiano, le inefficienze alle strutture sanitarie territoriali di Bitonto con la chiusura dei Punti di Primo Intervento Territoriale, ecco adesso a patire la scure dei tagli anche il San Paolo, prezioso per rispondere alle esigenze di una parte vastissima di popolazione, presidio cardine di riferimento del capoluogo, di Bitonto e di numerose cittadine limotrofe. Dove saranno trattate la Patologia e la Chirurgia toracica non oncologiche?” –continua il consigliere- “Anche quanto previsto per il Di Venere, che soddisfa un’ampia domanda di sanità nei centri ad est di Bari, è inopportuno. Queste nuove ipotesi di tagli sulla pelle dei cittadini pugliesi incidono negativamente sulla tutela della sanità pubblica e sul livello essenziale dell’offerta sanitaria”. “Prima dell’approvazione della delibera di giunta che decreterà quest’insensata decisione, chiedo espressamente al Presidente della Giunta Regionale, Michele Emiliano, che è anche assessore alla Salute, di pensarci su due volte: non si possono abbandonare al loro triste destino due strutture come il San Paolo e il Di Venere e la sorte di decine di migliaia di cittadini che hanno diritto a vedere tutelata la loro salute”, così ha concluso Damascelli.