ALTAMURA, Al Bano e la fanfara dei Bersaglieri inaugurano il forno “La Maggiore” Attualità Comuni Eventi e Tradizioni 17 Giugno 201614 Novembre 2021 di Clelia Conte e Vera Di Venere ALTAMURA – Tutta Altamura in festa per la seconda sede del panificio “La Maggiore”. Per l’inaugurazione giovedì pomeriggio 16 giugno, sono intervenuti personaggi illustri come Al Bano Carrisi e il vescovo della Diocesi di Altamura, Acquaviva delle Fonti e Gravina, monsignor Giovanni Ricchiuti. Ed è proprio il vescovo Ricchiuti che benedice il locale, con queste parole: “Un tempo, era usanza che i forni fossero nei pressi delle chiese, e prendevano il nome della chiesa vicino cui erano ubicati. E’ bello pensare che il luogo in cui si crea il pane possa trovarsi accanto ad una chiesa dove si distribuisce il Pane della Vita eterna, cioè Gesù Cristo. Non sarà una coincidenza. E anche questo locale è vicino ad una chiesa detta ‘La Maggiore.'” Subito dopo, Al Bano intona l’Inno Nazionale con il supporto della Fanfara. I CONIUGI BARILE CONVERSANO CON AL BANO Ma come mai Al Bano è intervenuto all’inaugurazione di un panificio? Il mistero è presto svelato. Il nuovo panificio non è di un panificatore qualunque: è una persona che ha fatto la storia del pane di Altamura nel mondo. Il pane di Altamura DOP ha un nome: Giuseppe Barile e nasce in una famiglia che da generazioni hanno prodotto il pane con amore e dedizione. Quando chiediamo ad Al Bano come ha conosciuto Barile, lui scherza: “Io produco il vino e lui ha il cognome Barile, quindi il nesso c’è”, ma poi si fa serio e risponde: “Lo conosco da una vita. I veri amici nel bene e nel male, restano sempre amici”. Tra gli altri, sono intervenuti: Maria Antonietta Calò, nota stilista pugliese (amica di Al Bano e della famiglia Barile) che ha portato con sé una rappresentanza di ragazze pugliesi del concorso nazionale “Futura Miss Italia” (Sara Mastro, Roberta Scalera, Benedetta Screti, Veruska Elia), il patron del Cantagiro Enzo De Carlo con la rappresentanza pugliese (Azzurra Barberio con Cristian Lapenna); il maestro di portamento nell’Accademia della Moda, Luigi Barrano; Pietro Pepe, già Presidente del Consiglio regionale della Puglia; il sindaco di Altamura, Giacinto Forte, il Commissario Capo del Corpo Forestale dello Stato, Giuliano Palomba, LA TESTIMONIANZA: Eros Forese, nipote di Giuseppe Barile ci racconta: “Mio nonno sin da quando ero piccolo, per me era un mito, un supereroe. Era sempre in viaggio, Canada, Americhe, Giappone, Singapore ed io ero lì ad ammirarlo, per me era inarrivabile. Aveva l’aria apparentemente severa, da autoritario ed io volevo diventare come lui. Io lo ammiro tuttora soprattutto adesso che a quasi 80 anni, è superattivo e ha maggiore intraprendenza dei giovani di oggi. Mi ha trasmesso valori come l’umiltà e la disponibilità col prossimo. Sono orgogliosissimo di essere suo nipote e se dovessi arrivare a 70 anni come è lui ora, subito metterei la firma.” IL PERSONAGGIO : Giuseppe Barile, detto Don Peppino ha tanto da raccontare. L’amore a prima a vista lo accecò a 17 anni, quando scelse la bellissima Maria Popolizio, un anno più piccola di lui. Sposato giovanissimo, si gettò anima e corpo del mestiere di suo padre. Era figlio d’arte, figlio dei più esperti panificatori di Altamura. Per 22 anni è stato il Presidente dei Panificatori . Nel 1979 diventa cofondatore del Consorzio di tutela del pane di Altamura, di cui ha ricoperto sempre la carica di presidente del cda, E’ lui ad aver portato il Pane di Altamura al riconoscimento DOP, (denominazione di origine protetta) unico nel suo genere nel mondo. La caratteristica del pane di Don Peppino è il lievito madre, inibitore delle muffe. “Altamura – dice Barile – è un paese agropastorale e nei periodi di transumanza, i pastori restavano fuori per almeno 15 giorni. E cosa dovevano portare con loro come ciibo? Naturalmente qualcosa che non si rovinasse. Ecco dunque il pane altamurano, fatto sapientamente con il llievito madre, che dura per 15-20 giorni senza che si alterasse nel gusto. E il segreto della nostra produzione sta nel riproporre la ricetta antica del pane. Con il nostro pane, si esalta il sapore della mortadella, o del formaggio, ma si esalta anche il sapore del pane stesso”. Ma a quasi 80 anni, Giuseppe Barile sembra aver fatto il patto col diavolo: ne dimostra 30 anni di meno. Qual è il segreto, Don Peppino? “Nessun patto col diavolo – risponde Barile – quando una persona vive serena e nella vita si comporta bene con tutti con onestà, disponibililtà e generosità, ci si sente più giovani. E’ questo il mio elisir di lunga vita. Ma giocano un ruolo importantissimo mia moglie, la mia famiglia (6 figli e 12 nipoti) e il pane DOP di Altamura. Sì perché, mangiare il nostro pane fa bene alla salute e non fa ingrassare”. Avete capito? Una fetta di pane di Altamura con olio e pomodoro al giorno, toglie la ciccia di torno. Meditate lettori, meditate… Sara Mastro, Benedetta Screti, al bano, Veruska Elia, e Roberta Scalera Al Bano Carrisi si diverte a cantare ‘Fratelli d’Italia’ sulle note della Fanfara AZZURRA BARBERIO ,MARIA ANTONIETTA CALO’ E CRISTIAN LAPENNA! ENZO DE CARLO E MARIA ANTONIETTA CALO’ Clelia Conte (direttrice di Gazzetta dal Tacco) e Maria Antonietta Calo’ (stilista) da sn. di spalle il Vescovo di Gravina Giovanni Ricchiuto ,Al.Bano Carrisi, Giuseppe Barile e la Moglie Maria On. Pietro Pepe, già Presidente del Consiglio Regionale della Puglia