Kim Rossi Stuart splendido nella sua maturità artistica in Tommaso, la migliore interpretazione della sua carriera Attualità Cinema 11 Settembre 201612 Settembre 2016 di Romolo Ricapito Tommaso è il film della maturità di Kim Rossi Stuart, che lo ha oltre che interpretato, diretto e co-sceneggiato. immagine del film TOMMASO L’attore fallito al quale Rossi Stuart dà vita è seguito molto poco nel percorso cinematografico, ma molto invece nella vita personale. La vicenda, tutta introspettiva, vede Tommaso-Rossi Stuart intraprendere un viatico percorso psicanalitico alla ricerca di se stesso, con risultati scadenti. La sua voglia d’amore, le ossessioni sessuali sono frutto di problemi pregressi non risolti e che vorrebbero risolversi con la conoscenza di nuove donne, sempre più difficoltosa. Uomo avvenente ma problematico, Tommaso avvicina con sempre più timore il sesso femminile, quasi come un scolaretto alla prima cotta. Sconvolto dalla solitudine, telefona a una vecchia amica (Cristiana Capotondi) con la quale intraprende una storia della durata di un anno. TOMMASO: immagine tratta dal film Inquieto, insoddisfatto, stanco del ménage con Federica (Capotondi) si avvia all’avvicinamento della proletaria Sonia, interpretata da Camilla Diana. Sonia, irriverente e trasgressiva, sembra redimere Tommaso dalle sue indecisioni, portandolo però all’esasperazione. Tra gli interpreti, la partecipazione più interessante dopo quella di Rossi Stuart, assieme a quella della Capotondi, bene in ruolo, è quella dell’attrice tedesca Dagmar Lassander che torna al cinema dopo un lungo periodo di assenza. La Lassander nel ruolo di Stefania è una matura matrona dall’accento tedesco dalla quale Tommaso trova ricovero e comprensione, ma non all’infinito. La donna, che nasconde un passato di sofferenza, ha col figlio un rapporto altalenante, anche a causa dell’immaturità del giovane, ormai quarantenne. Ma il pregio principale del film è l’aver sfruttato, da parte di Rossi Stuart, la sua ironia che lo pone anche in situazioni comiche, o ricche di humour, pur se in un contesto problematico. Rossi Stuart sfrutta la sua abilità in monologhi , sfoghi, rappresentazioni sessuali accennate e mai volgari. C’è anche un nudo della Capotondi,integrale e breve. L’attore romano riesce a dimostrare come la commedia possa essere integrata e rinnovata con tematiche sempre attuali e proposte in modo elegante, anticonvenzionale ma anche classico, ridipingendo un panorama potenziale, di cinema possibile, che escluda regionalismi, cast risaputi, volgarità ispirate all’attualità del momento, affinandosi con simbolismi freudiani che danno del valore aggiunto al tutto. Perciò Rossi Stuart si è rivelato un attore splendido, nella sua maturità, fisicità filiforme, versatilità e raffinatezza di regista e allestitore di un cast interessante, pari al suo film presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, fuori concorso.