Fiera del Levante color verde speranza. All’inaugurazione, l’auspicio di un rilancio verso l’internazionalizzazione ma la campionaria rischia di scomparire Attualità Comuni Economia Politica 16 Settembre 201616 Settembre 2016 foto di Leopoldo Cisonno servizio di Clelia Conte il momento iniziale dell’inaugurazione La Fiera del Levante, con la gestione nelle mani degli emiliani, rischia di scomparire per dare spazio solo alle specialistiche. Bari però non è nord Italia ed i pugliesi non rinuncerebbero affatto a codesta fiera. La Campionaria c’è e deve restare a galla cosi com’è: è un grande rito annuale che è considerato un appuntamento come fosse una festa patronale. Chi non ricorda questo grande evento come lo spunto per spendere qualche soldino in più? Tanti ritualmente hanno collezionato i bicchieri donati dalla Peroni pieni di birra ghiacciata, appena prodotta. Vi ricordate il profumo delle brioches dell’ AIDA che pur di gustarle fresche si affrontava una coda lunghissima di persone? Com’era bello andare nello stand della Germania a gustarsi un bel panino col wurstel e senape dopo aver visitato tutta la Fiera e lo stanchevole e sempre stracolmo, padiglione delle nazioni! 80° Fiera del Levante Anche se le cose sono cambiate la Fiera di Bari deve restare una tradizione, un’occasione d’incontri, di confronti e di svago in chiusura dell’estate. Questo evento ottantenne della caravella, deve tornare ai baresi e rinascere ancora in altre edizioni. Si dovrebbero occupare tutti gli spazi dell’area fieristica, magari abbassando i prezzi degli stand per permettere agli imprenditori di esporre i loro prodotti, senza rimetterci economicamente: infondo, se i vuoti si riempiono, si colma di gente anche la Fiera. Sarebbe bello poter vedere più artigianato, più esposizioni di prodotti tipici, giostre per i ragazzini. Una grande vetrina ricca di oggetti ed attrazioni, tante da ubriacarne i visitatori: un grande mercato che non deve morire. La Fiera del Levante sta alla festa di San Nicola come la festa San Nicola sta alla Fiera del levante: il sacro e il profano, oramai presenti nel DNA della città di Bari. Lo sappiamo che non è impresa facile quella di rianimarla, ma con la passione e la buona volontà si ottiene tutto. Il sud ha il clima per poter vivere e godersi questi eventi- tradizioni :vi immaginate cosa sarebbe il mese di settembre senza la nostra, come ha detto il sindaco De Caro, “Signora di ottant’anni”?