Andiamo a Comandare di Fabio Rovazzi: successo sopravvalutato? Attualità Musica 18 Settembre 201618 Settembre 2016 di Romolo Ricapito Ho letto che Andiamo a Comandare di Fabio Rovazzi sarebbe stato eletto come il “tormentone” musicale dell’estate che sta per finire. Tempo fa un servizio al Tg1 delle 20 ha dedicato al fino a ieri sconosciuto artista la vera consacrazione. Poi adesso la copertina di un settimanale a grande tiratura dedicata a Rovazzi, fotografato con Maria De Filippi. Anche Carlo Conti ha voluto celebrare il nuovo acquisto della canzone italiana facendolo imitare nella sua trasmissione Tale e Quale da Enrico Papi. Addirittura Conti ha imitato a sua volta Fabio Rovazzi, nella mossa di rigidità che esibisce nel video il neocantautore. Devo dire la verità: mi sembra più un successo dovuto a You Tube e relegato a una fascia di giovanissimi, che reale. E’ vero, Andiamo a comandare sembra diventato un inno. Ma appunto di una fascia d’età molto bassa. Ho ascoltato d’estate le radio: esse trasmettevano sempre Sofia, di Alvaro Soler, il vero trionfatore della stagione. Ma nei bar e nei locali, si ascoltava molto anche Sia con Chip Thrills. E altri successi stranieri. Di Andiamo a Comandare se ne parlava appunto solo sul web. Adesso le tv e i media scoprono l’acqua calda e tutti, per salire sul carro del vincitore, omaggiano Fabio Rovazzi. Nelle interviste ad alcuni Vip su un celebre settimanale quasi tutti giurano di avere ascoltato la celebre canzone tramite i figli in età scolare oppure adolescenti. La chiave del successo della canzone sta nel testo, semplice e rozzo. Rovazzi stesso ha dichiarato di non essere un cantante e di avere inciso la canzone per hobby. Dunque non critico Fabio Rovazzi né chi lo ascolta, mi irrita semplicemente questa “rovazzimania” messa in atto da personaggi lontani dal mondo giovanile, ma facenti parte dell’establishment della tv che si gloriano di “Andiamo a comandare” soltanto per apparire alla moda, giovanili e apprezzati.