Bridget Jones’s Baby: regge il nuovo capitolo della “saga” dell’eterna zitella inglese, anche se il l personaggio principale ha stufato Cinema 23 Settembre 201624 Settembre 2016 di Romolo Ricapito Dopo una solo una giornata di proiezione è già secondo negli incassi Bridget Jones’s Baby, terzo capitolo della saga della celebre single o zitella londinese cavalcato dall’abile recitazione di Renée Zellweger e diretto da una donna, Sharon Maguire, che già fu la regista del primo capitolo. Ad affiancare la Zellweger nel ruolo dell’eterno fidanzato, amante e sodale sempre Colin Firth mentre a Hugh Grant (che avrebbe rifiutato la parte in questo sequel, ma potrebbe però tornare successivamente) succedePatrick Dempsey. In pratica rivive l’eterno triangolo della storia, accresciuto dall’opzione che la protagonista rimane incinta, ma non si sa chi dei due contendenti è il padre. Bridget Jones Questo eterno dubbio, che rivive nel celebre detto “Mater semper certa est , etc, viene sfruttato appieno proponendo gag e situazioni che non avrebbero in sé proprio nulla di originale se non fosse per la professionalità di interpreti e sceneggiatori, o meglio della sceneggiatrice, che è proprio l’autrice del romanzo Il Diario di Bridget Jones e della saga che ne consegue, Helen Fielding. La pellicola appare riuscita per allestimento, fotografia, ritmi e intrattenimento. Quello che stride, o che potrebbe essere messo in dubbio, è quanto segue. Renée Zellweger, 47 anni, interpreta la quarantatreenne Bridget. Le smorfie, le gag, l’autocompatimento e le ridicolaggini, oltre che gli infantilismi del personaggio della Jones hanno abbondantemente stufato, cosicché si guarda piacevolmente la storia ma non la si approva, in quanto sia Bridget che Zellweger risultano oltremodo irritanti, anacronistiche e diciamolo pure, cretine. Mentre Colin Firth regge il ruolo grazie alla professionalità e al personaggio che lo costringe a uno stile sobrio. In pratica deve sempre andare in soccorso della “deficiente”, eterna bambina e capricciosa Bridget, mentre l’inserimento di Patrick Dempsey giova alla trama, sia perché l’attore è molto apprezzato dal pubblico femminile (a 50 anni è un sex symbol mondiale, considerato uno degli uomini più belli o appunto sexy dello spettacolo ) ma anche per creare un nuovo contrasto del quale la storia necessita. Le citazioni musicali vintage sono innumerevoli, come il brano We are family delle Sister Sledge o All By Myself, di Eric Carmen, ma anche Fuck You di Lily Allen, mentre il cantautore britannico di chiara fama Ed Sheeran compare sia nelle vesti di cantante che attore. Tra i comprimari vanno ricordate Emma Thompson nel ruolo della ginecologa e Sarah Solemani nel ruolo della giornalista amica di Bridget, attrice di origine persiana.