Prima di lunedì con Vincenzo Salemme: film corale la cui unica, vera novità è l’interpretazione comica di una bravissima Sandra Milo Cinema Cultura 25 Settembre 201625 Settembre 2016 di Romolo Ricapito “Prima di lunedì” diretto da Massimo Cappelli che lo ha anche sceneggiato assieme a Fabio Troiano (e Beppe Lo Console) è un tentativo di commedia all’italiana corale che coinvolge attori di diversa estrazione ed età. E cosi Vincenzo Salemme (59) primo nome del cast, si affianca a Fabio Troiano (42) e a Martina Stella (31) ; ma la vera novità del cast è Sandra Milo (83) in un ruolo comico. L’attrice si è dichiarata felice, in un’intervista televisiva, di ricoprire un personaggio che fa ridere a tutto tondo, cosa mai accaduta nella sua carriera. Tra gli interpreti troviamo anche Andrea Di Maria, nome non notissimo (appena apparso nella fiction di Rai Uno Lampedusa) e anche l’ex modello Sergio Muniz. I ruoli più interessanti se li giocano Salemme che è Carlito, un mercante d’arte ricchissimo e disonesto dalla spocchia intellettuale e Sandra Milo, che interpreta Chantal, una donna francese naturalizzata italiana; costei si gioca le ultime carte per una “botta di vita” cercando nelle chat su internet un baby-fidanzato, ossia un partner di decenni più giovane . Tutto ruota attorno al furto di un prezioso uovo di dinosauro. PRIMA DI LUNEDI’- Una splendida Sandra Milo. A ds. Vincenzo Salemme e al suo fianco si intravede Martina Stella La storia si attesta come una sorta di road movie con finanche delle gag ambientate in un vero circo, dove lavora Blanco, un lanciatore di coltelli interpretato dall’esotico Muniz. Bellezza e grazia sono appannaggio di Martina Stella, nel ruolo di una promessa sposa. Il contrasto tra la giovinezza della Stella e la vecchiezza di Sandra Milo (che spiritosamente ha accettato un ruolo sopra le righe all’interno del quale viene anche sbeffeggiata) è una delle cose più riuscite del film, che però sconta la nemesi di una sceneggiatura abbastanza scadente, almeno in alcuni punti. Il telefonino che squilla al funerale all’inizio della pellicola e che tutti gli attori e le comparse credono sia il proprio, è una gag vecchia e inutile. Il monologo di Vincenzo Salemme contro l’Ikea, ditta che non viene nominata ma che è facilmente identificabile, è prolisso. Così come appare banale il ping-pong verbale tra lo stesso Salemme e una stranita Sandra Milo : il mercante d’arte avvia con lei una sorta di duello di paragoni, a senso unico, che scredita la Francia per celebrare l’Italia, fondato su antiche rivalità culturali e di pensiero. Tenendo presenti questi difetti, il risultato finale merita la sufficienza, o anche qualcosa di più, in quanto si rivela comunque un tentativo di svecchiare la solita commedia all’italiana composta dagli stessi nomi e le stesse situazioni . Si è rinnovato dunque almeno il cast , in questo contesto, dando la possibilità a tanti attori di dimostrare la propria bravura in un ensemble accettabile e che non scontenterà soprattutto il pubblico di mezza età. Dopo il primo giovedì d’esordio la pellicola al box office si è posizionata su una dignitosa nona posizione, con una media per sala però piuttosto bassa. Ma bisogna tener conto dell’uscita in contemporanea dell’ultimo capitolo di Bridget Jones, che sta sottraendo molti incassi ai film italiani.