Al Posto tuo di Max Croci: sfida di abilità tra Luca Argentero e Stefano Fresi Cinema 1 Ottobre 2016 di Romolo Ricapito L’ultima frontiera della commedia italiana al cinema è Al Posto Tuo diretto da Max Croci, nel quale Luca Argentero e Stefano Fresi si contendono gli applausi del pubblico, mentre Ambra Angiolini ha un ruolo più defilato. Anche perché l’ex ragazza di Non è la Rai deve fronteggiare, a distanza, lo spazio dato ad agguerrite caratteriste capitanate da Fioretta Mari, nel ruolo della suocera di uno degli interpreti , ma il cast annovera anche la bella Serena Rossi, Grazia Schiavo, anche lei in un ruolo intrigante, Roberta Mengozzi ( molto almodovarariana) e Pia Lanciotti nel ruolo della spietata manager. Da manuale poi la scena nella quale il personaggio interpretato da Fresi viene sedotto in corridoio da una spietata e sadica “mantide”. Costei è la migliore delle caratteriste, Roberta Garzia , una vera bomba in un ruolo che se pur breve è da Oscar. La Garzia , attrice teatrale, è apparsa in tv anche in Un Medico in Famiglia. Ma ritornando al film, esso si basa sul contrasto, per sfruttare la pinguedine di Rocco contrapposta alla magrezza dell’agile Luca (Argentero). Stan Laurel e Oliver Hardy furono gli apripista di questo schema. L’avvio è un po’ ardito: due esperti di immagine all’interno di un’azienda che produce sanitari con export in Giappone, vengono coinvolti dalla manager tedesca in un gioco di ruolo. I due professionisti (architetti) per acquisire più scioltezza e le qualità che appartengono all’altro, ma che sono insufficienti singolarmente per sfruttare appieno un loro progetto, dovranno sostituirsi a livello familiare acquisendo il ruolo del collega, appunto nel suo spazio strettamente privato… E così il single Luca cede la sua casa hi-tech con frigorifero contenente cibo vegano al grasso e sposato Rocco, mentre Luca diventa capofamiglia in sostituzione del rivale, tentando di flirtare con Claudia (Ambra Angiolini) madre dei tre figli di Rocco. Il tessuto del film è intriso di sketch e di tentativi di rinnovamento della commedia “classica” all’italiana, ma non sempre riusciti. Infatti a metà, la pellicola sembra poggiarsi troppo su Luca Argentero, per poi ribaltarsi su Stefano Fresi, che riesce ad accaparrarsi il ruolo più coinvolgente grazie anche alla varietà delle sue espressioni, mentre Argentero sfrutta molto il fascino da tenebroso e il sorriso, ma non approfondisce. Il film appare riuscito, di misura, anche se l’artifizio proposto dalla trama non può amalgamarsi con tutto il resto in modo veramente efficace. L’introduzione di argomenti “sociali”, per così dire, viene proposta alla fine, con la disapprovazione delle fabbriche made in Italy che sfruttano la manodopera estera tentando di congedare le eccellenze autoctone e la solita citazione della commistione industria-politica. Ma il film propone l’eterno dilemma: meglio essere single o accasati? Il risultato appoggia la seconda tesi, enfatizzando l’anima piaciona di Argentero che però in una scena ammette di essere un fallito. La famiglia dunque è un valore aggiunto e non può essere assoggettata ai capovolgimenti lavorativi e alle tentazioni sentimental-sessuali , che vanno sconfitte, anche se un po’ di trasgressione giova alla coppia, rendendola più unita. La regia sostiene i vari interpreti e comunque il trio Argentero-Fresi- Angiolini ne esce bene nonostante gli sbalzi d’umore di una sceneggiatura se non asfittica, troppo infarcita di situazioni e distrazioni. La colonna sonora propone ripetutamente I Heard it Through The Grapevine di Marvin Gaye. Il film vede la partecipazione in un breve ruolo dell’ex showgirl Angela Melillo.