Società: perché il “6” del Superenalotto vinto a Vibo Valentia da 163 milioni di euro non ha fatto scalpore come qualche anno fa Attualità 29 Ottobre 201630 Ottobre 2016 di Romolo Ricapito Rispetto ad altre volte, non c’è stata l’attesa spasmodica per il 6 del Superenalotto valevole 163.538.706 , una cifra davvero pazzesca. Dopo la vincita, fatta da un solo giocatore a Vibo Valentia, se ne è parlato, certo . Ma senza esagerazioni, trionfalismi, gioia eccessiva. Nemmeno l’invidia per tanti soldi piovuti dal cielo e che sono davvero troppi. Forse la maggior parte degli italiani ha pensato che una tale somma sia difficilissima da gestire. E poi come nasconderla ai curiosi e agli immancabili “parenti-serpenti”? Si è sentita la frase : “è da donare ai nipoti”. Come se i nonni dovrebbero stare a casa davanti alla tv senza fare manco un viaggio, ma elargire a mani larghe somme enormi a viziatissimi adolescenti. In pratica, se il vecchio sogno di vincere al Superenalotto segna una battuta d’arresto e pare non risolvere più le speranze di uscire dalla crisi degli italiani, che vogliono qualcosa di più concreto (più occupazione, per tutti, migliori servizi e sanità garantiti) ritorna magari la moda della lotteria di Capodanno, che regalando “pochi” miliardi è più democratica, oltre che romantica. Non destabilizza, perché regala diciamo 5 milioni di euro (somma considerevole, ma non “esagerata”) e non centinaia, tanto da fare venire un febbrone al solo pensarci; figuriamoci vincerli! In pratica, gli italiani non credono più alle favole, ma sognare un po’ …si può.