Mika si può seguire un programma così’: seconda puntata con calo d’ascolti e riciclo dei balli delle Kessler di Spettacolo TV 23 Novembre 201623 Novembre 2016 di Romolo Ricapito Stasera Casa Mika, il programma condotto da Michael Pennyman, in arte Mika, continua a spiazzare. Risalta l’incredibile talento del cantautore anglo-libanese, insieme al suo italiano quasi perfetto. Mika sembra un eterno fanciullino. Ma lo spettacolo è discutibile per più di un motivo: l’italianizzazione del personaggio, o il suo asservimento al riciclo del vintage. Mika non può, per età e cultura, essere assimilato a un ricercatore, o archeologo, della tv che fu. E invece lo fanno ballare al ritmo di Lasciati baciare col letkiss, 45 giri di successo delle Gemelle Kessler targato 1965. Più avanti, Mika ha introdotto Luca Zingaretti, lodandolo in maniera sperticata perché questi porta in teatro un testo che allude all’omosessualità. L’operazione di Zingaretti è stata valorizzata come atto coraggioso, Mika gli ha detto “Ti amo” (per avvalorarne il lavoro, atto di accettazione della diversità) etc. Troppa enfasi: l’omosessualità va accettata, senza renderla un fenomeno esclusivamente di spettacolo. Poi Mika tassista, a Napoli, con candid camera. Il cantante ospitava nel taxi una certa signora Lia, vedova da qualche anno. In studio, il conduttore suonava al piano una canzone lenta, bellissima, che dedicava a Lia. Epperò la dedica e il nome della signora venivano reiterate troppo, prima e dopo il brano eseguito. Ancora troppa enfasi. Infine lo show è anche uno spot per i cantanti che lanciano pezzi nuovi, vedi Emma, che ha eseguito la canzone colonna sonora di La Cena di Natale. Insomma, trattasi di un compromesso tra il talento, il buonismo e il consumismo. Troppa grazia, sant’Antonio