3 Generations: tre protagoniste, tre ruoli-chiave, un tema irrisolto: le adolescenti transgender Attualità Cinema 27 Novembre 201629 Novembre 2016 di Romolo Ricapito 3 Generations– Una famiglia quasi perfetta, diretto da regista Gaby Dellal (britannica ed ex attrice negli anni Ottanta) pone a confronto le tematiche di una famiglia “disfunzionale” americana in rapporto con la realtà. Perché disfunzionale? Per tre ragioni: l’adolescente protagonista, Rebecca (Elle Fanning) si sente maschio. E quindi, autodenominatasi Ray, cerca il cambio di sesso, ovviamente con un’operazione chirurgica, a soi 16 anni . La madre della ragazza, Maggie, interpretata da Naomi Watts è disfunzionale perché nasconde retaggi del proprio passato non proprio “eleganti” (nei confronti del suo comportamento coi vari partner). In più non si capisce il motivo per il quale la donna abiti ancora con la madre Dolly, interpretata da Susan Sarandon e addirittura la compagna di costei, Frances (Linda Emond), con la figlia “problematica” in casa, a suo carico .Brad Pitt e Warren Beatty Susan Sarandon A conti fatti è proprio Dolly, assieme alla sua compagna di vita, nell’esercizio pieno e libero dell’omosessualità rivendicata (si sposò e figliò per essere considerata “normale”) ad assumere gli atteggiamenti più consoni a una vera nonna. Ma anche a una madre “classica”. Tanto più che nell’accettazione della disforia di genere della nipote pronuncia alla fine una frase simbolica: “finalmente un uomo nella nostra famiglia”… Ma l’assenza di uomini si fa sentire, tanto che essi entreranno “in gioco” nella seconda parte: e tra l’altro più d’uno…. E’ da notare come la casa newyorkese che le quattro donne dividono sia in parte “sgarrupata“, in parte vissuta. Trattasi di un appartamento con parquet in legno, muri a volte scrostati, libri e quadri stipati e posateria custodita per vezzo in enormi e vuote conserve metalliche di pomodoro. Questo ordine, diciamo così, disordinato è l’emblema della vita del clan femminile all’interno dalla casa . Non capiamo o non è chiaramente spiegato che cosa il personaggio di Naomi Watts svolga esattamente come lavoro. La sola attività della quale si occupa è la burocrazia: il cambio di sesso della sua unica figlia necessita di visite mediche e di documenti da approvare e soprattutto del consenso del padre, essendo Ray-Rebecca minorenne. La disforia di genere è più dibattuta a livello di media al maschile, mentre ritrovare donne che vogliono rivestire ruoli di uomo, soprattutto nel cinema, è più difficile. Comunque nel film si nomina l’unico esempio reale eclatante, quello della figlia di Cher, Chastity, diventata uomo legalmente nel 2010. Mentre in divenire sono i casi delle figlie di Brad Pitt e Warren Beatty, uomini mancati. Susan Sarandon nel ruolo della nonna ha, come abbiamo già detto, un ruolo “normalizzante”. Susan Sarandon col cappotto arancio in contrasto con quello di Linda Emond Il costumista della pellicola si è sbizzarrito nel vestirla in varie maniere, ad esempio in casa con completo scuro giacca e pantaloni e scarpe bianche, con lacci, da uomo, stile anni Trenta. Oppure un comodo cappotto arancione, che fa da contrasto con quello della compagna, celeste. Infine, ancora, un altro larghissimo cappottone scuro che ne cela la femminilità, abbinato a pantaloni blue a strisce bianche, ampi, da gangster, con scarpe sempre maschili . In una scena la Sarandon dichiara di voler fare la pipì in piedi, mentre l’auto di famiglia, un catorcio antiquato, è fermo alla stazione di servizio. Ad ogni modo Ray non è trangender per sbagli educativi da parte di madre, o nonna : lo è per caso. La percezione di questa appartenenza al genere maschile risale ai quattro anni di età della giovanissima Rebecca. Riassumendo, si tratta di un film, riuscito, al femminile, con un recupero delle figure maschili che simboleggiano la necessità psicologica di rapportarsi all’altro sesso. Le donne, siano esse transgender, lesbiche o eterosessuali, non possono escludere l’altra parte sessuale del pianeta. Ad ogni modo l’opera ha una sola caduta nel secondo tempo, quando il registro drammatico accelera troppo e improvvisamente, scontrandosi con l’aspetto da commedia. Il finale è edificante. Nella colonna sonora brani cantati dalla stessa giovane protagonista, .Elle Fanning. La produttrice esecutiva è Naomi Watts. Tate Donovan, 53 anni, è la presenza maschile più importante del film, nel ruolo dell’ex compagno di Maggie. Ma il più fascinoso per il pubblico femminile è Sam Trammell, zio della transgender, già visto nel film Colpa delle Stelle. A giocarsi un premio virtuale per la bravura sono però Naomi Watts e Susan Sarandon, mentre Elle Fanning appare ancora un po’ acerba per competere con attrici di così vasta esperienza. Il titolo originale infine è About Ray.