La vignetta di Charlie Hebdo sulla valanga del Gran Sasso in Abruzzo è offensiva? Il film Valanga (1978) aveva previsto tutto? Attualità 22 Gennaio 2017 di Romolo Ricapito La vignetta di Charlie Hebdo sulla neve travestita da morte sugli sci ha offeso molti italiani, ma in particolare gli utenti di Facebook che considerano “l’oscena” rappresentazione come estremo insulto alle vittime dell’albergo Rigopiano. Non ha aiutato molto la vignetta precedente sul terremoto, che aveva bersagliato le popolazioni terremotate. Ma con il passare delle ore, forse un’attenuante a quelli di Charlie Hebdo si può dare. E’ chiaro che la neve è evocativa di poesia, romanticismo e suggestione. Nella iconografia, nei romanzi, al cinema, nell’immaginario, dà calore interiore e dona pace allo spirito. Locandina del film del 1978, “Valanga” In realtà il candore di questo elemento atmosferico è solo apparente. Se in soprannumero, i magici fiocchi diventano valanghe, slavine, o comunque elementi di disturbo per la viabilità, soprattutto in regioni come la Puglia, non avvezze a certi rigori atmosferici, come avvenuto di recente. Emerge dal passato poi un film del 1978, “Valanga“, prodotto dal noto cineasta Roger Corman. Girato nel Colorado, parla di una stazione sciistica con annesso albergo di lusso, che vengono travolti da una valanga, in grado di distruggere un’intera ala dell’albergo. Sotto accusa, tra le cause dell’evento funesto, un disboscamento. Tra gli interpreti della vecchia pellicola, Rock Hudson e Mia Farrow. Ad ogni modo il tema del film anticipa di quasi 40 anni il disastro avvenuto all’hotel Rigopiano.