Suspiria di Dario Argento: nei cinema la “tre giorni” per l’edizione restaurata in 4 k. Successo di pubblico tiepido, le cause Attualità Cinema 4 Febbraio 2017 di Romolo Ricapito L’edizione restaurata del capolavoro horror Suspiria di Dario Argento, proiettata per una tre giorni nei cinema italiani, non sembra avere ottenuto il successo di iniziative precedenti sui film d’antan riscoperti. Vediamo quali possono essere stati i motivi. Suspiria è uno dei film di maggiore successo in assoluto di Dario Argento e, tenuto conto dei paesi esteri nei quali è stato proiettato, di sicuro quello più universalmente apprezzato. La mancanza di attenzione “globale” di adesso è forse dovuta a varie cause. Chi l’ha già visto difficilmente ritorna al cinema per fruirne, mentre i più giovani preferiscono un tipo di horror maggiormente tecnologico ma anche più misero di idee. La forza di Suspiria sta nelle atmosfere magiche e nella forza dei colori che compongono infiniti “quadri” di pregevole fattura. Il cast è notevole: a Jessica Harper e Stefania Casini, le protagoniste, unisce nomi di culto come Alida Valli (1921-2006) , Joan Bennett (1910-1990) e inoltre Flavio Bucci e Miguel Bosè (quest’ultimo più noto all’epoca come attore). Ad ogni modo Suspiria è comunque un film troppo violento, non adatto a tutti i palati e alcune delle scene più grandguignolesche relative soprattutto al primo tempo sono tra le più raccapriccianti di tutti gli horror girati nell’intera storia del cinema. Questo tipo di “capolavori” dunque si attesta principalmente appunto tra i cultori del genere e non riesce a competere con quelli di un cinema di portata più vasta , come Il Gattopardo, Colazione da Tiffany o Il Padrino, più consoni a platee mature e comunque non necessariamente dotate di stomaci forti… Negli anni Novanta il cinema di Dario Argento ha conosciuto una forma di declino: né la collaborazione artistica con la figlia Asia (a un certo punto interrotta per diverbi ma poi ripresa con lo sfortunato Dracula3D) e quindi titoli come Trauma, Nonhosonno e Il Cartaio hanno prodotto grandi successi al box office con un titolo, Giallo, del 2009, che fu finanche funestato da problemi di distribuzione, giudiziari e altro. Adrien Brody il protagonista vinse una causa contro i produttori dell’opera: il film non doveva essere più proiettato negli Usa perché il divo non era stato sufficientemente pagato. Gli erano stati promessi all’inizio 650 mila dollari (fonte: Repubblica). Dario Argento ha pubblicato circa tre anni fa una biografia dove fornisce i particolari della sua carriera, dei suoi successi ma anche degli insuccessi. Nonostante la sua bravura come autore, sceneggiatore e regista, Suspiria del 1977 resta un’opera ineguagliata.