A BITRITTO per la settimana santa dal 12 aprile la presentazione di “SCATTI DI PASSIONE, I MISTERI DIETRO LE QUINTE” Arte Comuni Cultura 12 Aprile 201718 Aprile 2017 Sala Castello BITRITTO- La processione dei Misteri del venerdì santo è un momento di grande partecipazione per una comunità perché, oltre ad essere una delle più sentite espressione di fede, fa parte della tradizione del territorio. Ma di questo evento, spesso, sappiamo quello che vediamo, quando il corteo si snoda tra le vie del paese. Cosa accade prima? Quali le usanze del paese? È questo che Vito Coviello, un bitrittese appassionato, ha documentato per due anni, utilizzando un obiettivo per dare espressione al suo desiderio di fermare momenti inconsueti: il dietro le quinte della processione. Questo il concept della mostra fotografica “Scatti di passione, i Misteri dietro le quinte”, sostenuta dall’associazione Arcobaleno di Bitritto, che sarà presentata mercoledì 12 aprile, alle ore 19.30, nella Sala Castello di Bitritto, da Alessandro De Luisi, presidente dell’associazione di promozione sociale PugliArte. All’inaugurazione, presenziata dall’autore degli scatti, Vito Coviello, porteranno i loro saluti il sindaco di Bitritto, Giuseppe Giulitto, il parroco della chiesa matrice Madonna di Costantinopoli di Bitritto, don Mimmo Lieggi, il presidente dell’associazione Arcobaleno di Bitritto, Stefano Mangialardi. L’incontro sarà moderato da Marilena De Nigris, giornalista per il Centro di servizio al volontariato “San Nicola”. Sono 60 le fotografie esposte che immortalano una tradizione singolare bitrittese, che rende quello che avviene prima della processione qualcosa di ancor più “sacro” della processione stessa. La sacralità sta nella dedizione dei proprietari dei Santi e del loro amore nel custodirli in casa, ognuno nella propria teca, per preservare nel tempo un tassello che ogni venerdì santo donano alla comunità, facendolo diventare patrimonio di tutti. Scatti che scoprono mani amorevoli sollevare la testa del “Cristo morto”; movimenti sincroni che si coordinano tra le rampe delle scale di un anonimo palazzo della 167 per far scendere “Gesù alla cannedd”; un Gesù in croce e ai suoi piedi il centurione romano a cavallo, immagine che li collocherebbe sul monte Calvario, invece li ritrovi in un giardino di un condominio su cui si affacciano tapparelle abbassate. Figure note che dalla decontestualizzazione acquisiscono una diversa forza emotiva. Pubblicato il: 12 Apr 2017 alle 20 : 17