Antonella Lattanzi: con Una Storia Nera ha sedotto i lettori italiani, ma tramite la sua intelligenza Cultura Libri 21 Aprile 2017 di Romolo Ricapito Presentato alla Feltrinelli di Bari il 20-4 l’ultimo romanzo di Antonella Lattanzi, “Una Storia Nera“ edito da Mondadori. Antonella Lattanzi L’apprezzata scrittrice ha adottato un registro più classico rispetto al passato, conquistando ancora più lettori e ponendosi come una delle romanziere di maggiore successo della stagione primaverile. A questo ottimo risultato la scrittrice non è arrivata di botto, ma dopo alcuni libri sempre graditi al pubblico per le tematiche suggestive e, perché no, trasgressive. Adesso, dopo le tante recensioni positive di personaggi noti e influenti della letteratura e della cultura, come Roberto Saviano e Serena Dandini -tra gli altri- Antonella è tornata nella sua città natale, che l’ha accolta come sempre con grande affetto, anche se la scrittrice, ormai “romana” di adozione, ha ambientato Un Storia Nera nella città capitolina. E’ bene evidente come la Lattanzi abbia acquistato una padronanza invidiabile nelle descrizioni degli abitanti, delle strade e delle usanze romane. Però la nostalgia della Puglia sussiste sempre, come lei stessa ha avuto modo di confidare più avanti al pubblico. Ad esempio Vito Semeraro, il protagonista del romanzo, è nativo di Massafra (Ta) La Lattanzi si è concessa ai fans con un giubbotto nero, dal quale spuntavano le maniche glitterate di un golf fantasia sui toni del grigio, poi leggins neri e stivali con quattro fibbie laterali. Ha detto di essere molto emozionata e ovviamente contenta del ritorno. E dunque ha letto un primo brano del romanzo, che vede la protagonista, Carla alle prese con un caldo soffocante nell’estate romana del 2012. E’ stata riassunta la trama, ma senza svelarne troppo: essa vede una coppia separata, con una “lei” attenzionata in maniera molesta dalle angherie di un marito violento e imprevedibile nella sua deriva di “padrone”. Antonella Lattanzi-Una storia Nera Il relatore ha confrontato la vicenda del libro con i tanti casi della cronaca nera attuale. Questa insistenza, unita alla definizione di “romanzo poco politically corrrect” e altre cose scarsamente condivisibili in quanto opinioni personali del giornalista, ha tolto un po’ di pathos all’incontro, perché non ci sono state le domande del pubblico, ma solo la dissertazione a ruota libera del cronista. D’altra parte, Antonella Lattanzi ha preferito incentrare la sua partecipazione nella personale lettura di molte pagine del suo romanzo, introduttive alla vicenda, per invogliare i potenziali lettori e acquirenti. Sono state così abolite le mediazioni, anche quelle che la narratrice avrebbe potuto esercitare sulla sua opera e il risultato è stato comunque soddisfacente. Il pubblico ha compreso una narrazione accurata e originale, oltre che facile da assimilare a livello uditivo. Antonella-Lattanzi, scrittrice barese E poi, cosa importante, con questa scelta il “conduttore” è stato costretto almeno a un ruolo subalterno, che è quanto gli spettava. E’ stato citato come un fan dell’ultima ora di Una Storia Nera Francesco Piccolo, che ha ammirato i personaggi femminili del contesto. “Mi piacciono di più” ha confessato Antonella Lattanzi, “sono una donna e mi è congeniale descrivere le personalità al femminile, ma non mi dispiace il personaggio di Vito, che ha una costruzione sfaccettata. Violento con la consorte, buono con i figli e sul lavoro”. In uno degli ultimi brani letti la protagonista Carla prepara per cena le zucchine alla poveraccia, tipico piatto pugliese. L’autrice ha confessato di avere scritto l’ultima opera in due anni, ma di pensarci sino dal 2013, quando editò “Prima che tu mi tradisca”. Inoltre, la Lattanzi ha detto di essere stata affascinata da romanzi come La Storia Infinita e Sotto il Vulcano, che l’hanno illuminata anche sulla decisione di diventare (ed essere) una scrittrice professionista. Di Vito, ancora: “egli è vittima e carnefice, come gli altri personaggi del romanzo” Che è stato acquistato dalla casa cinematografica Lucky Red. Chi vedrebbe come la Carla cinematografica? “Forse Giovanna Mezzogiorno“. Brava Antonella, il tuo romanzo scorre come un film. E la pellicola che lo descriverà sarà di sicuro un grande successo.