Le donne e il desiderio: film polacco che è quasi un capolavoro e sconvolge per l’incredibile erotismo di alcune scene Cinema Cultura 30 Aprile 20171 Maggio 2017 di Romolo Ricapito Le Donne e il Desiderio è un film polacco uscito in Italia il 27 aprile che si distingue per molte ragioni, principalmente per la sua originalità e bizzarria Tomasz Wasilewski La pellicola diretta da Tomas Wasilewski indaga la vita e il privato di alcune donne durante i primi anni Novanta. Esse si palesano nei loro problemi e tematiche, poi una ad una vengono eclissate lasciando il posto alla nuova arrivata. Tali donne vivono situazioni private drammatiche, ma sempre con una certa flemma al confine con il masochismo. Non sorridono mai : la scelta artistica dello sceneggiatore è evidente. Si vuole descrivere un paese grigio, comunista, nel quale però pare funzionino, almeno a certi livelli, le istituzioni e le palestre, o le piscine raffigurate in alcune sequenze. Il personaggio forse più riuscito è quello di una direttrice scolastica innamorata persa di un medico, da poco vedovo. I due sono stati amanti per sei anni, ma nell’uomo sono evidenti i sensi di colpa mentre lei spera di avere ormai campo libero. Trattasi di una donna che seppellisce la dignità per inseguire il suo sogno d’amore. Dirigente scolastica appunto inappuntabile, ma fredda come un iceberg, Iza è la personificazione della femminilità invasa e dominata da un amore folle, al quale sacrifica la propria integrità. Va detto che il film si caratterizza per numerose scene erotiche, alcune scandalose nella loro sfacciataggine, proprio perché inaspettata. E se Iza si gode un amplesso con uno sconosciuto nei bagni di una stazione di servizio (il giovane si rivela un ex studente, da lei bocciato). Agata, sposata con un operaio e con una sola figlia adolescente, è invaghita di un fascinoso e giovane prete cattolico. Gli amplessi col marito vengono descritti e fotografati con abbondanza di particolari. Agata da un lato usa il coniuge a letto, dall’altro gli manifesta la propria insofferenza trovandogli dei difetti fisici (superabili). Infine, non potendo soddisfarsi altrimenti, lo sovrasta nel rapporto sessuale, anche fisicamente. La fotografia è fredda e slavata mentre il film risulta imprevedibile mostrando all’improvviso situazioni inaspettate e pazze, che però lucidamente descrivono una realtà a metà tra crudezza e rassegnazione. I corpi deformi di alcune donne nello spogliatoio, dalla cicciona “freak” all’anziana magra, insieme a mille altri particolari eccentrici la fanno da padroni. Questa eccentricità pare messa in scena apposta per contrastare il grigiore di un paese freddo e convenzionale. Ma l’acme dell’assurdo e del grottesco lo si raggiunge con Renata, insegnante di letteratura ormai pensionabile e che viene pensionata rudemente dalla fredda direttrice Iza. La donna divide l’appartamento con tanti uccelli colorati che vivono e volano indisturbati liberamente in cucina e ovunque, quindi diventa all’improvviso una sorta di voyeur di una vicina. Vicina, quest’ultima, con velleità artistiche nello spettacolo e carina il giusto per aspirarvi. La giovane è una fan di Whitney Houston nel pieno del successo e della quale tiene appeso un poster in camera. L’eccentricità di Renata si fa strada sempre più, ma l’epifania della situazione si raggiunge quando Marzena (la giovane vicina) viene posseduta da un uomo, una sorta di sedicente talent scout, mentre è addormentata (ubriaca o drogata) . I due sono protagonisti di una delle più sconvolgenti scene erotiche degli ultimi dieci anni al cinema che si completa con un colpo di scena. Scena erotica, va detto, davvero realistica oltre che lunghissima. Gli sceneggiatori non si fanno problemi a mostrare finanche lo sperma dell’energumeno. Si potrebbe dire che il film è un capolavoro e non a caso ha ricevuto l’Orso d’argento al Festival di Berlino per la sceneggiatura. Ciò che frena, o rovina, l’assegnazione di un Oscar “virtuale” all’opera è appunto la troppa eccentricità, pazzia e stranezza di fondo che nell’ultima parte è davvero fuori di testa e fuori controllo. Tra le attrici, Maddalena Cielecka, molto attiva in patria e Dorotha Kolak. Trattasi però di artiste completamente sconosciute in Europa, ma note soltanto in patria.