Dickens-L’Uomo Che Inventò il Natale: biografia riuscita, ma per palati raffinati Cinema 28 Dicembre 201728 Dicembre 2017 di Romolo Ricapito Dickens-L’Uomo che inventò il Natale è un film canadese realizzato anche con l’ausilio di fondi irlandesi che ha il merito di attualizzare la figura di Charles Dickens, il romanziere inglese maggiormente popolare della sua epoca, ritratto durante il processo creativo appena precedente la realizzazione del suo capolavoro Canto di Natale e dopo l’insuccesso di ben tre romanzi. Lo scrittore viene comunque raffigurato all’inizio dopo un trionfale viaggio in America successivo alla clamorosa accoglienza di Oliver Twist (pubblicato inizialmente dal 1837 al 1839 su una rivista). Dickens è uno scrittore trentenne, al culmine della sua forza fisica e inventiva, sposato con Catherine Hogarth con la quale avrebbe sfornato dieci figli e che appare nella sceneggiatura come moglie devota e attenta, quasi una Penelope. Una battuta del film le fa dire infatti : “ami più i tuoi personaggi della tua famiglia”. Va detto che la messinscena più che brillante è ottima per la ricostruzione d’epoca: una Londra vittoriana fotografata nei suoi interni e arredi con colori scuri . A dare il volto a Charles Dickens è l’eclettico Dan Stevens che si contraddistingue per bell’aspetto e presenza scenica. Stevens è noto per la serie televisiva Downtown Abbey e per il recente (2017) La Bella e la Bestia, campione d’incassi anche da noi (è il film di maggiore successo in Italia di tutto il 2017 con 20 milioni e 500 mila euro), seguono poi nella lista Cattivissimo me 3 e Cinquanta Sfumature di Nero. Ad affiancarlo il veterano Christopher Plummer, 89 anni, attivissimo al cinema di recente anche per avere sostituito Kevin Spacey nel film di imminente uscita in Italia Tutti i soldi del mondo sul rapimento di Paul Getty Jr. Plummer impersona il mitico Scrooge, il vecchio avaro protagonista di Canto di Natale. Va detto che il film in questione risulta riuscito per una serie di ragioni. Innanzitutto è stato coraggioso portare al cinema un personaggio molto complicato come Dickens. Nel farlo, rivalutando la sua arte, si favorisce la riscoperta o la scoperta della sua straordinaria narrativa. Inoltre il film è coraggioso in quanto non indulge nella faciloneria di certi biopic, che vogliono risultare accattivanti per le masse con scene madri o di sfarzo spettacolare . Dickens-L’uomo che inventò il Natale è spettacolare nella sua essenza. Esso alterna momenti reali ad altri irreali, relativi alla creazione del romanzo-capolavoro dedicato al Natale. Tali alternanze soprattutto nella seconda parte non sempre sono facili da digerire, non perché inefficaci, ma in quanto la sceneggiatura affonda nella psicanalisi. Le paturnie del giovane Charles Dickens, la sua straordinaria vena creativa, che a volte sconfina nella follia, sono accompagnate da flash back dell’infanzia. Un’infanzia però tribolata a causa del rapporto col padre John che, arrestato per debiti, causò al piccolo Charles un’infanzia terribile, durante la quale il bambino dovette lavorare come operaio di una fabbrica di lucido da scarpe, tra mille privazioni e angherie. Il rapporto irrisolto con l’uomo è trasportato nel presente ed è una delle cause dell’infelicità e dell’insicurezza di fondo dell’uomo Dickens che però sì ispirò al genitore per raffigurarlo sotto mentite spoglie in alcune delle sue opere. Va detto che in età adulta “Dickens Padre” diventò un giornalista e un cronista parlamentare, ma nel film viene detto soltanto che egli è mantenuto dal figlio scrittore con un vitalizio. Ad ogni modo a fronte del molto materiale presente, è certo che questo film diretto da Bharat Nalluri (cineasta indiano ma naturalizzato britannico) tratto da un libro dello storico Les Standiford, proprio perché molto stratificato, non è destinato a un pubblico di massa, nonostante l’uscita natalizia. Il 25 dicembre la pellicola si è classificata al nono posto al box office, posizione ragguardevole soprattutto per un film d’essai, ma con soli 157.905 euro d’incasso, alle spalle comunque del deludente Super Vacanze di Natale. “Dickens” è sceneggiato per intero da Susan Coyne, scrittrice e attrice canadese, così come canadese è la produzione e lo stesso co-interprete Christopher Plummer. La Coyne è figlia di un ex Governatore della Banca Canadese. Nei panni del padre di Charles Dickens l’attore gallese Jonathan Pryce, mentre l’attrice, sempre gallese, Morfydd Clark è Kate Dickens.