Un Amore Sopra le Righe: grande pellicola che celebra il genio del regista-attore- sceneggiatore Nicolas Bedos Cinema 19 Marzo 201819 Marzo 2018 di Romolo Ricapito Davvero stupefacente per qualità, inventiva e trama il film francese Un Amore Sopra le Righe, diretto da Nicolas Bedos che ne è anche l’attore principale e inoltre lo ha scritto, sceneggiato e musicato. L’interprete femminile (e co-sceneggiatrice) è Doria Tillier. La Tillier e Bedos infine sono anche compagni nella vita. La pellicola è stata divisa dalla sceneggiatura in molti capitoli: ogni capitolo ha un titolo e un risvolto particolare, che conduce al successivo, sempre più intrigante e spiazzante. La trama, frastagliata, è ricca di dialoghi, colpi di scena, trovate drammatiche ma anche ironiche e umoristiche. Insomma si tratta di un pot- pourri che diventa uno spaccato di società, quella degli intellettuali francesi (di sinistra) che va dal 1971 ai giorni nostri. Il protagonista infatti è Victor, un affascinante e giovane scrittore sopra le righe, come definisce il suo amore per Sarah il titolo italiano. Quello originale invece è Monsieur & Madame Adelman. Lei, Sarah , la protagonista, è una studentessa di lettere ebrea che s’innamora immediatamente di quello che è già a prima vista il suo idolo, lo scrittore Victor. Bellissimo, ubriaco, ironico, iconoclasta, apparentemente geniale. Nel conquistare Victor lei è una specie di Bridget Jones in salsa francese: goffa, buffa, determinata, ma per arrivare al suo scopo non bada a scrupoli. Rifiutata, ne seduce prima il migliore amico e il fratello. La coppia che dunque si forma raggiunge rapidamente il successo grazie ai romanzi di lui, che si finge un intellettuale ebreo (adottando il cognome di lei, Adelman) la cui famiglia sarebbe stata perseguitata dal nazismo: questo scrive nelle sue creazioni letterarie, a vanvera. Questa spregiudicatezza che gli farà vincere un premio Goncourt continuerà con altre trovate durante il matrimonio, pluriquarantennale, ma con la pausa di cinque anni: la donna ormai nella maturità è costretta ad abbandonare il tetto coniugale dalle intemperanze di Adelman, si risposerà, per poi ricongiungersi ancora al suo Victor. La coppia diventerà nei primi anni del ménage ricchissima ma lui si trasformerà rapidamente nell’epitome (solo apparentemente) dell’intellettuale di sinistra: difende i deboli, ma gli importa soltanto di sé e dei suoi stimoli, siano essi comportamentali o sessuali. La moglie Sarah dunque si tramuta in una sorta di schiava d’amore che per compiacere in tutto il suo uomo annulla la propria personalità, arrivando finanche a diventare dipendente dalla cocaina durante gli anni Ottanta, mettendo a rischio la seconda gravidanza. La regia di Bedos, aiutata da una brillante sceneggiatura, riesce ad accompagnare la storia con risvolti originali. Ad esempio, mentre lei urla perché sta partorendo il primo figlio (il secondo sarà una bambina) lui lo stesso urla, ma in quanto ha un orgasmo nel bagno della clinica con un’ammiratrice … Il film offre situazioni spregiudicate, ma più a livello mentale che di sesso. E così mentre Victor arriverà a pagare un gigolò del Sud America affinché copuli con la moglie in sua presenza, alla ricerca di nuove sensazioni “proibite”, non si farà nemmeno scrupolo di narrare in un romanzo la storia della propria madre, alcolizzata da decenni, offendendola ed umiliandola, descrivendo l’amore che ella riversa sul piccolo chihuahua di casa. Mentre la donna dopo avere ammazzato il proprio cane con uno dei fucili custodito in casa dal marito cacciatore si butta dal tetto della sua ricca residenza, il padre di Victor spara nel bosco a un volatile . L’uomo è infatti come si è capito, un grande appassionato di caccia. Il tonfo della caduta della madre è sostituito dalla caduta sul suolo dell’uccello morto. La sceneggiatura dunque sconfessa e nello stesso tempo celebra un tipo di intellettuali scapestrati, degenerati e senza freni inibitori. Epperò tutto si paga: il primo figlio della coppia ha dalla nascita dei problemi mentali e soprattutto di deficit cognitivi. E’ destinato inoltre a una fine precoce. Il personaggio di Sarah, che sembra quello di una dolce Penelope, si rivela poi ancora più spregiudicato di quello del marito. La donna si palesa come la vera “padrona” e regista della coppia e il finale riserverà un doppio colpo di scena, il primo particolarmente “forte”, il secondo incredibile. Il film che è stato candidato al César , l’Oscar francese, come migliore opera prima è davvero da…Oscar per le invenzioni che propone e per la qualità dell’insieme. Sono due ore veramente appassionanti di cinema di altissima qualità. Doria Tillier, candidata anche lei al César, è bravissima ma la vera anima del film è costituita dall’incredibile regista-attore-sceneggiatore Nicolas Bedos . Egli che nella vita reale è anche scrittore e umorista, si è poi occupato di televisione e radio. Questo Un Amore sopra le Righe è il suo primo film. 37 anni, è figlio di Guy Bedos, attore e umorista. Inoltre ha avuto prima della relazione con la Tiller una storia con Elsa Zylbersyein, della quale abbiamo recensito di recente Benvenuti a Casa Mia e Un Sacchetto di Biglie. Tra le canzoni non inedite che il film sfrutta, nei titoli di coda c’è l’efficace Jamais Content di Alain Souchon e anche When The Rain Begins to Fall di Jermaine Jackson e Pia Zadora. 18 marzo 2018