BARI-ZERO CANI IN CANILE: prima riunione per il progetto Comuni 13 Aprile 2018 OGGI A PALAZZO DI CITTÀ LA PRIMA RIUNIONE PER COSTITUIRE LA TASK FORCE TRA ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONI E FORZE DELL’ORDINE Questa mattina, alla presenza del sindaco Antonio Decaro e del consigliere delegato del sindaco alle politiche per la tutela ed il benessere degli animali Livio Sisto, si è svolta la prima riunione operativa nell’ambito del progetto “Zero cani in canile”, ideato da Francesca Toto, cui il Comune di Bari ha aderito. Tra le iniziative previste dal progetto c’è la costituzione di una task force di controllo, insediatasi questa mattina, composta da diversi soggetti e istituzioni deputati al controllo, alla prevenzione e alla repressione di comportamenti illeciti e dannosi nei confronti degli animali. Al tavolo convocato questa mattina, oltre al Comune di Bari, hanno partecipato i rappresentanti di Zero cani in canile, della Polizia locale, dei Carabinieri forestali, delle associazioni interessate, dei Carabinieri, dell’unità cinofila della Polizia di Stato e del servizio Rangers. L’obiettivo dell’amministrazione comunale, condiviso con i presenti, è quello di realizzare una città “animal friendly” che miri alla tutela e al benessere degli animali. siano essi domestici, inseriti in strutture o randagi. Per questo è necessario costituire una rete stabile tra soggetti, istituzioni, associazioni e forze dell’ordine che porti avanti un monitoraggio costante del territorio, dei servizi e della gestione degli animali, a partire dai canili dove occorre istituzionalizzare orari di accesso permanenti, procedure semplificate per le adozioni, controlli più stringenti sulle cosiddette “staffette” per randagi e la modifica di alcune normative che potrebbero agevolare il rispetto dei diritti e dei doveri dei proprietari di animali nei luoghi pubblici, come ad esempio le spiagge. “Vogliamo passare da una politica per la tutela ad una politica per il benessere degli animali – spiega il sindaco -. Siamo consapevoli che non è semplice districarsi nel quadro normativo previsto dalla materia e per questo è ancora più importante creare un gruppo di lavoro stabile e definito che, su diversi piani e con differenti azioni, possa intervenire per modificare alcune situazioni in corso o per prevenire comportamenti illeciti sia nei confronti degli animali sia nei confronti della comunità. La questione dell’accesso agli spazi pubblici ne è l’esempio, come anche la gestione dell’anagrafe canina che deve essere aggiornata costantemente su più livelli, in modo da monitorare costantemente la presenza sul territorio. Il coinvolgimento delle Forze dell’ordine non ha certamente l’obiettivo di aumentare le sanzioni per i proprietari degli animali inadempienti, perché così agevoleremmo solo il fenomeno dell’abbandono, ma invece intende tutelare in primis gli animali da eventuali reati e informare in maniera puntuale ed esaustiva tutti i proprietari di animali sulle procedure per il rispetto delle regole, della salute dei loro amici a quattro zampe e dell’intera comunità. Per quanto ci riguarda, stiamo investendo su politiche “animal friendly” strutturando tutti i nuovi luoghi pubblici (parchi, giardini e spiagge) con aree dedicate alla presenza di cani in modo da definire spazi di convivenza e rispetto reciproco”. “È importante la presenza di tutti i soggetti coinvolti – ha concluso Livio Sisto – così come è importante comunicarci come una squadra che lavora per raggiungere un unico obiettivo. Condividere le informazioni di cui ognuno di noi è in possesso e le nostre esperienze sul tema può servire a mettere in campo politiche più efficaci, che non solo permettano agli animali di vivere meglio ma anche di risparmiare fondi pubblici. Non bisogna infatti dimenticare che i canili sono finanziati da risorse pubbliche che non sono illimitate e che diminuiscono nel tempo. Perciò è meglio lavorare da subito sulla formazione, prevenzione e sensibilizzazione e, non da ultimo, sulla maggiore offerta dei servizi”. “Zero cani in canile” è un progetto gratuito per le amministrazioni e basato su 5 azioni fondamentali: educazione e formazione; sterilizzazioni, profilassi e cure; adozioni e integrazione degli animali nel tessuto sociale; gestione e conversione dei canili in oasi polifunzionali.