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AMARCORD BARESE-Oggi: “Primavera Mediterranea”, ieri: il “Maggio di Bari”

di Gianfranco di Lauro

Erano gli anni sessanta. Noi, giovincelli, attendevano con ansia trepidante le manifestazioni che l’ex Ente provinciale del turismo, (ndr. oggi diventata Promozione-Puglia) il Comune di Bari, la Provincia e la Camera di commercio, in onore della festa di S. Nicola, organizzavano le prime sfilate Nicoliane che rappresentavano la translazione delle reliquie del nostro protettore. Il critico d’arte della gazzetta del mezzogiorno, Pietro Marino, all’epoca vice direttore, ne ha a lungo parlato nel suo libro “Il maggio di Bari 1951-1968”.

Musica, cinema, mostre di pittura e sfilate di carri floreali voluti e organizzati dai migliori fioristi cittadini in competizione tra loro. I carri attraversavano la città sino a portarsi in prossimità della rotonda situata di fronte al Palazzo della Provincia tra uno stuolo di pubblico entusiasta.

Per l’occasione, in quegli anni, il teatro Piccinni ospitava attori di prosa del calibro di Gino Cervi, Lilla Brignone, Memo Benassi sino ad una giovanissima esordiente: Monica Vitti, mentre al Petruzzelli, verso la fine degli anni cinquanta, avemmo il piacere di ascoltare due maestosi concerti della filarmonica di Vienna diretta per l’occasione dal celeberrimo Herbert Von Karajan.

Con il tempo questo festival floreale venne sostituito dal festival delle bande militari provenienti da tutto il mondo che si esibivano in mattinata allo stadio della vittoria e la sera su un palco a gradoni montato in piazza prefettura. Il maggio barese del secolo scorso esercitava sui cittadini lo stesso entusiasmo della Fiera del levante. Noi, imberbi e senza tante altre distrazioni, prendevamo posto sin dal primo pomeriggio, pur di stare sotto il fortino S. Antonio, dove alcuni studenti affiancati dalla nostra Università, scalavano le mura, legati con grosse corde, per rappresentare scenicamente l’arrivo dal mare dei marinai provenienti da Mira. Amarcord. Eravamo un gruppo di giovani poco più che quindicenni e nell’attesa, in mancanza delle paninoteche, divoravamo i panini con la frittata impacchettati amorevolmente dalle nostre mamme.

I tempi son cambiati e, pur se in maniera diversa, la nostra città, per l’occasione, al corteo storico Nicolaiano ha aggiunto una elegante e coloratissima manifestazione in pieno centro dal nome Primavera mediterranea. Quest’ultima si sta svolgendo in via Argiro, dal 17 al 20 maggio.  In sette isolati di questo salotto barese potrete ammirare allestimenti floreali curati da nove aziende vivaistiche che offriranno anche spettacoli il cui nome non poteva che essere. “Music in the garden”. Verde e musica, un connubio perfetto.

Ogni vivaista partecipante ha interpretato il tema assegnato dall’organizzazione che oltre che appagare la vista con allestimenti floreali creativi e suggestivi, curati da bravissimi architetti del verde, allieterà il tutto con esibizione di gruppi musicali sempre inerenti le tematiche attribuite dalla giuria. L’allestimento de “I giardini di Gianni Birardi” si avvarrà della musica “Pop”, il “Vivaio Garden D’Ambrosio” con il “Soul”, “Az. Agr. Vivaistica Pichichero e Lavermicocca Gardening e design” ci allieterà con il “Blues”, “Esecuzione Verde di Antonio Lavermicocca” offrirà agli astanti ballerine ed esibizioni di gruppi “Folk”, “Oasi verde” con gruppi “Rock”, “Vivai Lapietra e Vivai Campanale” con il “Jazz” e gli “Antichi vivai Aversa” con sottofondi di musica “Classica”. Una gran fatica per tutti i partecipanti.

Dopo aver a lungo girovagato per via Argiro ed aver ammirato le fantastiche creazioni, mi son tornati in mente alcuni ricordi del passato. Sono stato particolarmente colpito dall’ideazione e la realizzazione di uno spazio dedicato al folk. In questa curatissima area vi ho ritrovato un curioso spaventapasseri che, tra fiori e siepi, aleggiava tra antichi strumenti musicali. Un vero e proprio flashback della vecchia masseria dei miei nonni materni. Curioso come sempre e affascinato da questi atavici ricordi ho chiesto ad una collaboratrice che, molto amabilmente, mi ha spiegato che le ricerche, l’ideazione e la realizzazione di quest’aia era dello staff di Antonio Lavermicocca titolare dei vivai “Esecuzione verde” che si è avvalso della supervisione progettuale dell’art-director Tina Camardella. Un suggestivo e incomparabile raffronto tra passato e presente. Da non perdere assolutamente.

17 maggio 2018

 

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