I “NULLAFACENTI”: Ad libitum sui vostri teleschermi Attualità TV 25 Maggio 201825 Maggio 2018 di La iena ridens Concedo l’uso, la titolarità e lo sfruttamento del titolo i “nullafacenti” a tutte le antenne televisive che ne volessero approfittare. Siamo oramai subissati da programmi tv pomeridiani, serali e notturni i cui protagonisti, piuttosto che andare a lavorare nei vari call center dove dovrebbero essere spigliati, conoscere le basi elementari della lingua italiana e accettare turni sottopagati, si sottopongono a code incredibili pur di superare una pre-selezione per far parte di un ignobile reality o programma televisivo che dir si voglia. Trono per tronista Molti giovani, per parteciparvi, hanno capito che non serve alcuna preparazione, titolo di studio o conoscenze specifiche. Basta essere palestrati, tatuati da per ogni dove o essere stati fidanzati con una ex-soubrette che ha cambiato marito almeno tre volte nell’ultimo anno… e la meta è raggiunta. In alternativa è “titolo di merito” e fa curriculum l’essere stati arrestati per uso o spaccio di sostanze stupefacenti nella high society della Milano da bere. Altra chance, durante i provini, è quella di raccontare una storia lacrimevole pregna di abbandoni genitoriali o di tentati suicidi a causa di forti delusioni d’amore. Tentativi, questi ultimi, purtroppo per noi, mai riusciti. Tutto fa audience. Se poi si ha la sfacciataggine e il coraggio di apparire provocatrici, sparlare in diretta delle colleghe e, contestualmente, saper accavallare le gambe o mostrare un seno a causa del cedimento di una bretellina dell’abito volutamente e provocatoriamente indossato per l’occasione… è quasi fatta. Dimenticavo, conditio sine qua non, saper alzare la voce, strillare mentre parlano gli altri e mostrare un’invadenza di dubbia educazione. Dopo qualche comparsata in qualità di “tronista”, corteggiatore di altre povere e anonime sciagurate, riescono a vivere di rendita per almeno un paio d’anni facendo ospitate in discoteche di provincia. Anche i loro cachet non sono affatto da buttar via, visto che non sanno cantare, non sanno ballare e a mala pena riescono a mettere un’indecifrabile scarabocchio sulle loro foto spacciandoli per autografi. “O tempora o mores”, avrebbe detto Cicerone, “mala tempora currunt”. Oramai, nei vari spettacoli che le tv ci propinano, Il parere serio degli scrittori, critici, storici o editorialisti, passano in secondo ordine rispetto alle baggianate che scappano di bocca a questi poveracci/e che inconsciamente si riempiono di ridicolo. Maria de Filippi conduce UOMINI E DONNE Come vi dicevo, sono appunto queste le nuove e uniche professioni del futuro: opinionisti, troniste/i o quanto meno ospiti di Maria (ndr senza riferimento alcuno a Maria di Nazareth) A parer mio anche il pubblico ha le sue colpe. Il gossip ha sempre funzionato ma, televisivamente parlando “la rissa”, pare, faccia più ascolto. La massa degli spettatori gode nel vedere una vera banda di sciamannati senza dignità che, per una manciata di gettoni di presenza, pensa di aver risolto i problemi del loro futuro. Per questi personaggi la dignità non ha più alcun valore. La responsabilità è anche delle diverse agenzie artistiche che dopo aver strumentalizzato e vincolato per almeno un biennio i soggetti in questione, li piazzano in una qualsiasi trasmissione televisiva, fidelizzano i loro volti per almeno tre mesi e, previo la promessa contrattuale di una cinquantina di serate l’anno a 500 euro per ospitata, li rivendono alle discoteche per cifre quanto meno decuplicate. Inoltre, questi organizzatori, impongono loro di indossare capi di abbigliamento firmati (occhiali, must e quant’altro) incamerandone ulteriori benefit. Alla scadenza, le stesse agenzie, dopo averci lucrato, senza alcun rimorso, li abbandonano alle loro illusioni. E la giostra continua. Il classico mercato delle vacche. “Nullafacenti” ascoltate il mio consiglio: unitevi almeno in un partito e visto che non sapete far altro che apparire, il vostro futuro potrebbe essere aperto alla politica. Un posticino da consigliere di circoscrizione o comunale non si nega a nessuno. Chissà. 24 maggio 2019