ROMA- ILVA fabbrica dell’amianto- L’ONA procede con la sua azione per combattere le malattie causate dall’amianto Attualità 2 Agosto 2018 L’ONA riunisce il coordinamento nazionale, rinnova le richieste di bonifica e prepensionamento e continua l’attività di assistenza gratuita per le vittime. Roma, 31.07.2018 – Appena terminata la riunione del coordinamento nazionale ONA Onlus (Osservatorio Nazionale Amianto.Associazione vittime amianto), riunito d’urgenza su convocazione del presidente nazionale alla luce dei dati epidemiologici sconcertanti raccolti dalla sede territoriale ONA Taranto circa l’esponenziale picco di patologie asbesto correlate diagnosticate ai dipendenti ILVA di Taranto. È l’Avv. Giovanni Gentile, ex lavatore ILVA Taranto, che poi, in qualità di avvocato, ha rappresentato i suoi compagni di lavoro, ad aver chiesto all’Avv. Ezio Bonanni la convocazione d’urgenza del coordinamento nazionale. Appassionato e accalorato l’intervento di Antonio Dal Cin, il quale ha chiesto che il Ministro Di Maio emetta un decreto d’urgenza che stabilisca la bonifica e che applichi il principio chi inquina paga. L’ONA di Taranto, con l’Avv. Giovanni Gentile e il Sig. Pasquale Maggi, lavoratore ILVA Taranto, coordinatore di ONA ILVA, ha ribadito le criticità costituite non solo dall’inquinamento di tutto il territorio cittadino, ma anche da fatto che ci sono molti casi di perdita del posto di lavoro, specialmente nell’indotto, e un picco esponenziale di nuovi casi di patologie asbesto correlate e hanno chiesto a ONA Nazionale una mobilitazione a partire dal mese di settembre, per riportare la politica nazionale sul tema della tutela della salute e del lavoro in ordine alla questione ILVA. Il coordinamento nazionale e il presidente, Avv. Ezio Bonanni, hanno rivolto un’ulteriore accorata istanza al vice presidente del Consiglio e Ministro del Lavoro, On.le Luigi Di Maio, affinché, coerentemente con il programma elettorale e con il programma di governo, si dia corso alla tutela del lavoro e della salute. L’ONA ritiene che ci sia una serie di priorità, tra le quali: i. Bonifica integrale del sito ILVA in ordine ai materiali in amianto e agli altri agenti cancerogeni; ii. Immediato prepensionamento dei lavoratori esposti ad amianto e pensione immediata affetti da patologie asbesto correlate ovvero da patologie di origine professionale; iii. Sorveglianza sanitaria per i lavoratori ILVA e per i loro famigliari; iv. Istituzione di un polo oncologico nazionale per affrontare la problematica cancro nella città di Taranto, atteso l’esponenziale aumento del numero delle nuove neoplasie anche in fase pediatrica e ben oltre le sole patologie asbesto correlate; v. Risanamento ambientale della città di Taranto; Già ieri l’ONA aveva diffuso i dati epidemiologici: • 472 casi di mesotelioma, registrati nella sola città di Taranto nel periodo dal 1993 al 2015 (Complessivamente in Puglia negli ultimi vent’anni sono stati censiti 1.191 mesotelioma e di questi il 40% sono a Taranto); • Il 400% in più di casi di cancro tra i lavoratori impiegati nelle fonderie ILVA; • Il 50% di cancri in più anche tra gli impiegati dello stabilimento, che sono stati esposti solo in modo indiretto; • Il 500% di cancri in più rispetto alla media della popolazione generale, della città di Taranto, non impiegata nello stabilimento; • Tasso di incidenza del cancro, dell’intera città di Taranto, superiore alla media di tutte le altre città italiane; Rispetto alla riunione intervenuta ieri presso il Ministero del Lavoro, i risultati ottenuti sono ritenuti non risolutivi dall’Osservatorio Nazionale Amianto, il quale chiede che si ponga subito mano con una decretazione d’urgenza all’immediato prepensionamento dei lavoratori esposti ad amianto. «Le patologie asbesto correlate colpiscono ormai anche i famigliari dei lavoratori dell’ILVA di Taranto ed è per questo motivo che come ONA chiediamo che venga emesso un atto di indirizzo dal Ministro del Lavoro, On.le Di Maio, per il prepensionamento dei lavoratori esposti ad amianto nell’ILVA di Taranto, con il termine di riconoscimento alla data odierna», dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Gli fa eco anche l’Avv. Giovanni Gentile: «assistiamo al riconoscimento dei benefici con il coefficiente 1,25, che non è sufficiente per andare in pensione. A questo punto chiediamo che il Ministro del Lavoro, On.le Di Maio, emetta un atto di indirizzo all’INAIL e all’INPS affinché i benefici siano riconosciuti fino a tutt’oggi e con un accredito con il coefficiente 1,5 per il prepensionamento». Assistenza dello Sportello Amianto dell’ONA Tutti i cittadini, anche nel mese di agosto, potranno rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto, anche attraverso lo Sportello Nazionale Online, cui ci si può rivolgere attraverso il sito internet https://osservatorioamianto.com 2 luglio 2018