Ricchi di fantasia: convince la commedia “sociale” con Sergio Castellitto e Sabrina Ferilli Cinema Cultura 5 Ottobre 201824 Aprile 2019 di Romolo Ricapito Ricchi di fantasia diretto da Gianfranco Miccichè è un ottimo film- commedia che vede protagonisti (per la prima volta insieme sullo schermo) Sergio Castellitto e Sabrina Ferilli. La Ferilli durante le interviste che hanno preceduto o fatto seguito all’uscita della pellicola, ha dichiarato di avere desiderato da molto tempo di lavorare con l’attuale partner. La nuova coppia cinematografica è molto empatica e piace al pubblico anche se va detto che Ricchi di fantasia non brilla per gli incassi al botteghino anche perché i due attori over 50 non attirano il pubblico degli adolescenti e dei giovani, sedotti da ben altri richiami. Il cast intero è comunque eccellente e annovera la veterana Valeria Fabrizi, nel ruolo della mamma di Castellitto, i giovani Matilde Gioli e Luigi Imola, rispettivamente figlia del geometra-carpentiere Sergio e della cameriera-cantante improvvisata Sabrina (Castellitto e Ferilli hanno conservato i nomi originali per i caratteri dei loro personaggi ) e ancora Paolo Calabresi, Antonio Catania, Gianfranco Gallo. C’è anche in un cameo il barese Uccio De Santis, non a caso: la seconda parte del film è ambientata in Puglia e girata tra Polignano a Mare, Fasano, Monopoli e Carovigno. La metafora è quella di una vincita al gioco di sei milioni di euro (da dividere con un collega) che il geometra e carpentiere Sergio avrebbe realizzato. Il condizionale è d’obbligo perché si tratta di uno scherzo fatto dai partner di lavoro (muratori) del geometra, che esaltato dalla “fortuna” inaspettata lascia la moglie interpretata da Paola Tiziana Cruciani, il lavoro e fugge con l’amante Sabrina Ferilli, portandosi dietro i reciproci figli (il minore è un bimbetto grassottello) e la madre di lui La Ferilli è efficace nel ruolo dell’amante, o di cantante “forzata” per un gruppetto di nostalgici del fascismo, davanti ai quali si esibisce con un remix di Faccetta Nera a inizio film. Ma i duetti migliori sono quelli tra “Sergio ” e “Sabrina”, mentre è apprezzabile lo sforzo di Valeria Fabrizi nel ruolo della nonna nostalgica degli anni Settanta e comunista convinta. Tra i costumi, spiccano proprio quelli della Fabrizi abbigliata con efficaci tuniche colorate mentre la fuga in Puglia delle due famiglie ci mostra un territorio di ulivi e ville situate sulla costa, con pochi fuggevoli scorci di paesi e masserie. In un dialogo iniziale la Ferilli definisce la Puglia il luogo dove attualmente vanno in vacanza i ricchi, ma la famiglia di miliardari la cui splendida villa confina con la casa che viene “affittata” con un escamotage dal geometra ormai senza denaro in tasca e dalla sua famiglia allargata ( come già detto si è licenziato dalla ditta di costruzioni e dal tirannico principale sull’impeto della vincita farlocca) è abitata da veri miliardari i quali dietro l’affabilità del capofamiglia (Antonio Catania) nascondono avidità e zero empatia con la classe media e proletaria. Ricchi di fantasia è quindi anche un film di denuncia, con l’arricchimento della figura dell’extracomunitario dal cuore d’oro, perché non ancora contaminato dalla società dei consumi. L’opera di Micciché ha vari meriti dunque, soprattutto il ritmo, ma è probabile che non si sarebbero raggiunti gli stessi risultati senza l’apporto di un attore di classe come Castellitto o la verve ormai da veterana della commedia di Sabrina Ferilli. Sui titoli di coda è stata inserita la canzone di Pupo “Su di Noi”, ormai assurta a inno degli anni Ottanta. 5 ottobre 2018