CINEMA- A Star is Born: Bradley Cooper “surclassa” Lady Gaga Cinema Cultura 17 Ottobre 201817 Ottobre 2018 di Romolo Ricapito Sta ottenendo notevole successo sia in Italia che negli Stati Uniti la riedizione di A Star is Born. L’attrazione principale del film è Lady Gaga nel ruolo della protagonista, ma va sottolineato come il regista e interprete principale Bradley Cooper abbia realizzato un ottimo lavoro anche come musicista e cantante (è autore con Lady Gaga della colonna sonora che occupa l’ottavo posto in classifica attualmente in Italia) sceneggiatore e produttore. Certamente Lady Gaga è in grado di recitare. Ma le sequenze migliori sono quelle durante le quali Jackson Maine (Cooper) e Gaga (Ally) si esibiscono sia da soli che in coppia sul palco dei loro affollatissimi concerti. Il tutto è efficace perché appare reale, tra il documentaristico e la finzione. La storia affascina perché l’amore tra il talentuoso (ma purtroppo in declino) rocker e l’aspirante cantante (che per sbarcare il lunario fa la camerierina e l’imitazione diin un locale gay) è pulito, sincero e immediato. Tanto che lui aiuta lei disinteressatamente ad affermarsi, ospitandola sul palco e scrivendole canzoni. Questa “perfezione” apparente è inficiata, in parte, da lunghe sequenze nel primo tempo tra i due innamorati che rendono la storia, o la sua elaborazione (gli ultimi interpreti al cinema furono Barbra Streisand e Kris Kristofferson) in un certo qual modo prolissa. Tutto fila, è vero, ma il rapporto tra i due è troppo “esclusivo” nel senso che ne vengono esclusi i comprimari. Ad eccezione di Sam Elliot nel ruolo del fratello maggiore del rocker. Qui nascono degli spunti interessanti. Bobby (Elliot) è una sorta di “badante” del germano molto più giovane: ormai si limita a metterlo sul letto, ubriaco, dopo i concerti. Nel tempo libero Jackson trascorre le giornate tra bottiglie di alcool e sniffate di cocaina. Tra i due c’è un rapporto non risolto: il minore avrebbe rubato lo stile e il tono di voce al maggiore, forse più talentuoso ma incapace di scrittura musicale. Questa sorta di Eva contro Eva al maschile, dunque Adamo contro Adamo, si accompagna alla storia privata di Ally che ha un padre di mezza età benestante, presumibilmente vedovo, il quale ospita in casa maturi colleghi per trascorrere giornate di lavoro o di sollazzo. L’uomo è presumibilmente un altro artista frustrato: sparla di Frank Sinatra e altri big sostenendo che la loro fama è immeritata: surclassarono artisti più talentuosi. Al di là dei difetti, a Star is Born può considerarsi riuscito, anche perché Lady Gaga rivela un talento eccezionale nelle scene dal vivo, quelle dove si esibisce anche al piano come musicista. Ma anche nella recitazione è encomiabile. Il Pigmalione però lo è sino a un certo punto: l’ascesa della stella Ally darà il colpo finale all’equilibrio del rocker maledetto, che eccederà in un cupio dissolvi senza ritorno. La pellicola attira in sala frotte di ragazzini, anche se il contenuto è più adatto a un pubblico adulto in quanto lo stile della narrazione è molto classico. Questo è un altro merito del film che sconta però una certa ovvietà accompagnata, come si è accennato a un andamento lento e prolisso, che talvolta ha la meglio sull’efficacia della sceneggiatura. 16 ottobre 2018