Overlord: film horror ma in realtà di denuncia sulle crudeltà della Seconda Guerra Mondiale Cinema Cultura 15 Novembre 2018 di Romolo Ricapito Overlord diretto dal regista australiano Julius Avery mischia vari generi: bellico (principalmente) ma nello stesso tempo horror, quindi thriller e fantascienza. La pubblicità ha puntato principalmente sul versante horror, ma la risposta del pubblico americano è stata finora “disorientata” e ha dunque generato incassi medi. Lo stesso sul suolo italiano. Non trattandosi di un film dell’orrore classico, ma di un genere più elaborato e, va detto, raffinato, Overlord non sta dunque raccogliendo il successo che merita, essendo l’horror più bello dell’anno ma anche, più genericamente,una pellicola molto efficace sul versante drammaturgico e di denuncia. La prima parte è incentrata sulla guerra, ovvero sullo sbarco in Normandia di truppe americane, nel 1944, in contrasto ai nazisti che si sono stabiliti in terra francese. Suggestive sono le sequenze iniziali dell’abbattimento dell’aereo americano e del lancio con i paracadute: domina un forte iperrealismo, incrementato da colori forti, sui toni del rosso e del marrone. Le sequenze (e l’insieme) risultano elaborati e narrati con velocità e passione. Dunque il contenuto si adatta agli amanti del cinema in generale e non esclusivamente di quello di guerra; entra quindi in scena l’elemento femminile (si può dire l’unico) che rappresenta una giovane abitante di un villaggio francese, vessata dagli invasori. La ragazza dovrà collaborare “forzatamente” con gli americani, ospitandoli in casa. Ed avrà un ruolo centrale nella trama. Piano piano viene introdotto l’elemento horror: la zia della giovane, anziana e malata, è mostrata in una sola scena spaventosamente stravolta nei lineamenti e nelle fattezze tanto da sembrare un mostro da palude. Gli americani, incaricati dal comando di distruggere una torre radio usata dai tedeschi (situata sopra una vecchia chiesa) si accorgeranno anchea proprie spese che i sotterranei della torre sono adibiti a una clinica “segreta” che pratica esperimenti sui nativi del villaggio, ma anche sugli stessi soldati tedeschi. Lo scopo: rendere i combattenti dei guerrieri invincibili tramite iniezioni di non specificate sostanze miracolose, che però li riducono alla stregua di zombie inavvicinabili (trasfigurati anche nel fisico) e in definitiva dei killer dagli strapoteri spaventosi. L’elemento, diciamo così, favolistico e fantascientifico viene introdotto a gradi mentre del cast corale si distingue il bravissimo protagonista, ovvero l’attore di origine britannica e di colore Jovan Adepo, che ha esordito nel cinema con l’aiuto della premio Oscar Viola Davis. Adepo ha già all’attivo un film di successo, Barriere, diretto da Denzel Washington. Wyatt Russell Egli rappresenta i soldati afroamericani che combatterono valorosamente durante la Seconda Guerra Mondiale e che nel contesto dell’opera sono perfettamente integrati ai bianchi. Il personaggio in questione , quello di Boyce, parla perfettamente francese, il che aiuterà i suoi commilitoni a comunicare con gli autoctoni. “Ho imparato questa lingua da mia nonna, che era originaria di Haiti” dice un passo della sceneggiatura. A fargli da spalla, Wyatt Russell nel ruolo del Capitano Ford. Russell è il bellissimo figlio degli attori Kurt Russell e Goldie Hawn e viene dallo sport (hockey). Mentre Mathilde Olivier è Chloe, la civile francese. Tale epifania dell’empietà , quella già parzialmente descritta, si completa con la mostruosità degli esperimenti su carne umana e sui loro effetti. Questa metafora e il contenuto di questi attacchi della sceneggiatura alle truppe tedesche, depositarie di ogni male, non mancheranno di scatenare polemiche ma va detto che tale espediente è funzionale alla trama, che vuole i buoni da una parte e i cattivi dall’altra. Epitome di tale criminalità dei nemici è il Capitano Wafner, interpretato benissimo dall’attore danese Johan Philip “Pilou” Asbæk . Egli non soltanto è un nazista puro, ma approfitta del “bottino di guerra” per congiungersi con le giovani donne francesi invase e nella fattispecie, con la bella (e sfortunata) Chloe. La faccia di questo attore, stravolta da una smorfia orrida (durante una lotta con gli americani rimarrà gravemente offeso, con la mascella fuoriuscita dal cranio) è stata scelta come poster per l’Italia, mentre per gli Usa è stato adottato il manifesto (molto più bello, ma con minor richiamo sul pubblico) con i tanti piccoli paracadute rossi che conducono i soldati al suolo, su sfondo bianco. Va detto che l’uscita è avvenuta contemporaneamente tra l’Italia e Gli Stati Uniti. Il budget è di 30 milioni di dollari. Finora ha incassato 20 milioni tra Usa e Canada. Overlord è stato accolto come un film revisionista sulla guerra,ma anche come una pellicola sugli zombi. Le critiche tutto sommato sono state positive. 15 novembre 2018