Widows-Eredità Criminale. Ottimo ritorno in pista per Steve McQueen con una Viola Davis straordinaria Cinema 22 Novembre 2018 di Romolo Ricapito Sta ottenendo un buon successo in Italia il film Widows di Steve MCQueen, salito al secondo posto negli incassi il 20 novembre, martedì. La pellicola che in Italia è stata distribuita col sottotitolo Eredità Criminale non sta andando benissimo negli Stati Uniti dove nel primo week end (l’uscita è avvenuta il 16 novembre, in contemporanea con l’Italia) si è classificata soltanto al quinto posto. La causa dell’insufficiente successo per l’avvincente thriller è stata attribuita a una scarsa promozione. Ad ogni modo il film è bellissimo e ripropone il regista britannico Steve McQueen ben cinque anni dopo il trionfo di 12 anni Schiavo ai premi Oscar. Regina della pellicola e protagonista assoluta è l’attrice afroamericana Viola Davis, vincitrice nel 2017 dell’Oscar come migliore non protagonista per Barriere. Il cast comunque è ampio ma vede le attrici favorite : esse hanno le parti più lunghe e anche maggiormente interessanti in un melting pot culturale. Diversi sono gli interpreti di colore, anche britannici, come Daniel Kaluuya, candidato all’Oscar come migliore attore per il film del 2017 Scappa-Get Out, altri sono di provenienza australiana. Viola Davis nella parte della vedova di un criminale morto nel corso di una rapina, svolge l’attività di delegata per un’associazione di insegnanti nella scuola pubblica. Non era però completamente all’oscuro dell’attività del marito, infatti in un flash back si dice stupita di avere sposato un bianco che è anche un criminale. Il film si apre con delle affettuosità della coppia a letto. E’ chiara l’attrazione fisica, ma scopriremo in altri flashback che i due hanno sofferto per la perdita di un figlio adolescente morto in un conflitto a fuoco con la polizia, per un tragico errore. Siamo a Chicago: tale vedova, Veronica, vive in un lussuoso loft con un cane da compagnia bianco che la segue dovunque ed ha anche un autista molto professionale e devoto, bianco, (Bash) interpretato da Garret Dillahunt. Osserviamo Veronica (la Davis) mentre si muove elegantissima sia dentro che fuori dal suo ambiente, alla ricerca delle altre vedove. Lo scopo: risarcire un capo mafia di colore che rivendica due milioni di dollari persi nella rapina per causa del suo consorte Harry Rawlings, interpretato da Liam Neeson. Per restituire l’enorme somma, Veronica organizza con le altre vedove (che non conosceva) una rapina. Esse sono interpretate da Michelle Rodriguez , attrice di origine dominicana e portoricana: e infatti interpreta un’americana di origine ispanica, mentre Elizabeth Debicki nel ruolo di Alice ha la parte di una statunitense di origine polacca. L’interpretazione della Debicki è stata molto lodata negli Usa quasi al pari di quella della Davis. L’attrice australiana che si ammira anche per la fisicità e l’altezza, dà vita a un personaggio con interessanti sottotesti. E’spinta (immediatamente dopo la vedovanza) a prostituirsi via internet dalla madre, la matura Agnieska (interpretata dall’altra australiana Jackie Weaver) con la motivazione: “tra i quindici e i sedici anni sei stata in molti letti”, ma Alice le risponde :” ma non mi davano dei soldi” . Una parte interessante del film è quella legata all’intreccio politica-criminalità. Il boss che reclama i due milioni di dollari , Jamal, interpretato dall’afroamericano Brian Tyree Henry vuole candidarsi a un’importante carica pubblica con la motivazione di non potere perseguire il crimine per sempre (“Ho trentasette anni”) e la certezza che eletto assessore di un importante distretto di Chicago potrà dominare affari illegali con più convenienza e impunità. La carica di assessore distrettuale è mantenuta da Jack Mulligan, interpretato da Colin Farrell coinvolto anch’egli in affari sporchissimi . Costui subisce l’influenza, sgradita, dell’anziano padre Tom, interpretato dal veterano Robert Duvall che in realtà è la sua ombra politica. E’ chiaro che il materiale è tanto, ma ben distribuito anche nei ruoli citati e in altri (ottima Cinthia Herrivo nei panni di una baby sitter : l’attrice britannica, di colore, è una cantautrice affermata) . Mc Queen, che ha anche co-sceneggiato il tutto, si è adoperato al massimo per un rientro in scena con tutti i crismi della qualità, rischiando ( il thriller è da qualcuno considerato un sotto-genere, in questo caso il tutto è ispirato a una serie televisiva statunitense degli anni Ottanta) ma avvalendosi come co-sceneggiatrice della scrittrice Gillian Flynn, vincitrice di numerosi premi negli States). L’opera complessivamente è da considerarsi molto riuscita anche perché oltre a valorizzare un gruppo di attrici talentuose dà modo ad attori come Colin Farrell e Robert Duvall di riaffermarsi, mentre deludente è la prova di Daniel Kaluuya che fa la parte del solito delinquente nero da strada. Joan Crawford Sono molti i colpi di scena davvero incredibili e questo dà un valore aggiunto al tutto, assieme, va ribadito, alla strepitosa interpretazione di Viola Davis che ricorda alla lontana le parti drammatiche interpretate da Joan Crawford in vecchie pellicole in bianco e nero degli anni Quaranta. 21 novembre 2018