Sei qui
Home > Attualità > La Predatrice dell’Ombrello Perduto

La Predatrice dell’Ombrello Perduto

di Romolo Ricapito
Si attribuisce alle giovani generazioni superficialità dilagante, attrazione spinta verso trapper che li sconvolgerebbero con canzonacce inutili, l’afflusso incontrollato in luoghi di divertimento e discoteche che non sono regolate da una disciplina al loro interno e che rappresenterebbero dei templi di distribuzione illegale di droghe.
MARY POPPINS, Julie Andrews, 1964- Classica immagine di donna e ombrello

In pratica questi benedetti ragazzi  sarebbero la personificazione della maleducazione e della stupidità che affligge società  e media, soprattutto a livello di social.

Mi sposterei verso un banale episodio accaduto all’interno di un cinema (mutiplex) , con la sala  affollata  totalmente da gente matura per non dire anziana, accorsa per la proiezione del film “Colette”, sabato scorso, a Bari.
Finita la proiezione  alla mia sinistra  due signore sui 70 scendevano la scalinata avviandosi all’uscita.
Una delle due spettatrici reggeva due ombrelli, di quelli portatili.
La discussione verteva su uno dei due oggetti, smarrito da una spettatrice di loro conoscenza: era la vicina di poltrona.
Una delle signore proponeva alla “custode” dell’ombrello smarrito di consegnarlo al personale di sala, che avrebbe provveduto all’eventuale restituzione.
La donna che reggeva gli ombrelli si ribellava con insolito vigore, più da adolescente capricciosa che da probabile nonna, oltre che madre: “Non diciamo sciocchezze! Gli addetti della multisala poi se ne appropriano loro, dell’ombrello! Se non mi capita di incontrare la signora fuori, questo ‘ombrello rimane a me!”
Detto questo, la sala si svuotava quasi completamente ma io rimanevo all’interno, per osservare i titoli di coda, come faccio sempre.
Non erano passati nemmeno due minuti che è entrata la proprietaria dell’ombrellino, una ragazza che veniva accompagnata dal personale di sala, costituito in questo contesto da un uomo e una donna.
Cercava l’oggetto, ma io le ho riferito l’accaduto.
Indignati gli impiegati del cinema, accusati dalla sconosciuta di essere due ladri, sconfortata la giovane che così si esprimeva: “ah si, quella signora anziana che era seduta accanto  a me, ho capito.”
Ho invitato la spettatrice affinché si sbrigasse controllando le uscite e il parcheggio: forse l’anziana signora cleptomane era ancora in giro.
La risposta, piccata ma non rabbiosa è stata la seguente: “se trovo la signora, le regalo l’ombrello e mi complimento con lei per la cortesia, non me lo riprenderei mai. Che roba”.
Ecco documentato come, anche nelle piccole cose, sfiducia, cupidigia e non rispetto per il prossimo si manifestano anche per l’appropriazione indebita di un ombrello da 5 euro.
10 dicembre 2018

Lascia un commento

Top