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Il Paradiso delle Signore 3- L’appuntamento pomeridiano trasmesso da Rai Uno piace perché riporta al sentimento puro delle ragazze degli anni ‘50/’60.

Il Paradiso delle Signore 3

Clelia Conte, direttrice di Gazzetta dal tacco

Oggi ho pensato di vestire il giornale con un articolo che parla di una storia ambientata negli anni compresi fra i ’50 e i ’60.  Tutto ciò non per fare sognare i lettori ma per comprendere un’epoca a me cara che porterebbe il pubblico a dei valori sconosciuti alle nuove generazioni.

 

 

 

di Clelia Conte

Punta in alto la soap opera ispirata a Émile Zola, “Il Paradiso delle Signore”3, prodotto da Aurora TV e Rai Fiction con la regia di Monica Vullo e Alessandra Leoni.

Direi che un po’ di delusione c’è stata per l’assenza dei protagonisti della seconda serie ma presto ci siamo affezionati a quelli della nuova che grazie alla storia, alla loro bravura e agli intrighi, si è rivelata una formula vincente.

Certo che per me non è facile seguire tutte le puntate che poi puntualmente guardo su Rai Play perchè durano poco e non si perde tempo!

 

La fine della scorsa edizione

Neanche a me è piaciuta la fine macabra del protagonista Pietro Mori interpretato da Giuseppe Zeno nella scorsa serie. Questo perché tutti vorrebbero che trionfasse l’amore e così non è stato. Per togliere i vecchi protagonisti non era necessario far morire il titolare dell’atelier! Lo sceneggiatore poteva ad esempio semplicemente farlo partire per l’America con la sua amata Teresa (Giusy Buscemi), dopo aver affidato il Paradiso al suo amico Vittorio Conti (Alessandro Tersigni) . Così gli spettatori sarebbero stati più contenti.

 

 Le lungaggini per alcune vicende e l’approssimativismo altre.

il paradiso delle signoreComunque tornando a questa nuova serie che ha superato gli 85 episodi piace. Un po’ di inquietudine nello spettatore nasce dalla lentezza dei fatti e dalle lungaggini per realizzare storie d’amore come quella tra Riccardo e Nicoletta che ancora una volta si lasceranno. Uffa però! Questo Riccardo (Enrico Oetiker) e questa Nicoletta (Federica Girardelli) ci stanno facendo seccare! Chi di noi non vorrebbe vedere la coppia sistemata e poi tutte le conseguenze almeno dopo il matrimonio?  Sfido gli appassionati a rispondermi.

Mi ha lasciata con l’amaro in bocca la storia di Andreina Mandelli (Alice Torriani), grande amore con Vittorio Conti (Alessandro Tersigni) che viene ripudiata per una questione che riguarda la sua libertà! Avrei voluto vedere il personaggio di Vittorio nei suoi panni: in carcere e molestato, magari sodomizzato dai suoi compagni di cella! Avrebbe firmato anche lui la sua libertà. Sono convinta.

Vittorio e Andreina- Il Paradiso delle signore

La povera Andreina che non vede l’ora di uscire dal carcere e vivere la sua storia d’amore, dopo tanta sofferenza viene lasciata dal Conti per un’incomprensione comprensibile. Ma la cosa peggiore è che Vittorio cede subito e senza soffrire alle moine di una ragazzina(Marta Guarnieri) che, al contrario, ha sempre vissuto nella bambagia e non ha mai avuto problemi di sopravvivenza. Così butta via l’amore per Andreina con una durezza ed un sadismo ingiustificato verso una donna che era un tempo spensierata come Marta Guarnieri e che al contrario ne aveva passate di cotte e di crude.

Il Paradiso delle signore3: Vittorio si consola subito con Marta Guarnieri

Secondo me la storia qui diventa troppo superficiale. Per lui andava benissimo Andreina e la ragazzina che gli sbava dietro, Marta, avrebbe dovuto farsene una ragione. Poi magari lo sceneggiatore avrebbe potuto trovare un’altra strategia per togliere la donna dalla vita del protagonista. Sarebbe stato un argomento intrigante il matrimonio con la ragazza del peccato (Andreina) contro i pregiudizi dell’epoca. Questo passaggio non mi è piaciuto.

 

 I Trucchi e gli ambienti.

L’ambiente di quegli anni non si discute ma volevo evidenziare che allora non c’erano i fiocchi sugli alberi di Natale ne le lucine cinesi, addobbi troppo moderni per l’epoca!

I trucchi vanno bene ma le acconciature non tanto: i boccoli si ottenevano con i bigodini e cotonando i capelli. Le acconciature richiamano troppo i nostri anni e non i loro.

Tony al Parlamento

D’altronde solo i parrucchieri di quell’epoca potevano ottenere quelle elaborate e fantastiche pettinature. In questi casi io suggerirei di ricorrere al famosissimo Tony al Parlamento, il parrucchiere delle dive che potrebbe dare dei buoni consigli a chi cura i look.

Nulla a dire degli abiti riportati quasi perfettamente e adeguati al periodo. Positivo il look delle donne aristocratiche che utilizzavano il rossetto rosso: era l’epoca della vera eleganza e la perfezione delle rifiniture non si discuteva.

Andreina Mandelli (Alice Torriani) è un personaggio molto raffinato appartenente ad una potente famiglia

 

 Gli attori

Antonella Attili- Agnese Amato

 “Chapeau” per la bella Antonella Attili che interpreta Agnese Amato. L’attrice, con le sue doti altamente professionali, riesce perfettamente a intercalarsi nella parte di una madre siciliana (Agnese), un po’ demodé ma che con la sua intelligenza si evolve e cede alle modernità di una grande città. Lei ricalca la sofferenza di una bella donna che ha subito il trauma della separazione forzata col marito e che da sola ha preso le redini della famiglia cercando di mantenerla solida. E’ la classica mamma chioccia del sud dell’epoca che vive per vedere i figli realizzati cercando in ogni modo di sapere tutto di loro per poter intervenire al momento del bisogno. Qui l’Attili, nel personaggio, ricorda la figura della grande Anna Magnani con le sue espressioni rigide dalle quali traspare la sofferenza ma che sanno addolcirsi e riempirsi d’amore quando la vita le regala gioie. Quando Agnese si incontra con il marito, fuggito per un’ingiustizia legata alla mafia, quella donna rigida e sofferente interpretata dall’Attili, ritrova la bellezza e la sensualità di una ventenne. Nella fiction, oltre ad essere mamma, lei dimostra di essere una vera donna tirando fuori le sue doti di sarta che non tralascia imperfezioni. Così scopre anche come una casalinga possa realizzarsi nel lavoro provando grandi soddisfazioni.

Altra grande interpretazione è quella della fascinosa e iper-aristocratica zia Adelaide di Sant’Erasmo interpretata da Vanessa Gravina. Cattiva ma amorevolmente legata ai conformismi esagerati di un’epoca, anche un po’ ipocrita, di quando i così detti “panni sporchi” si “lavavano” in famiglia. L’attrice impersona ad oc la donna calcolatrice e facente parte di una nobiltà oramai decadente e che ci tiene ad evidenziare la sua stirpe, soprattutto quando si trova davanti a gente di livello sociale inferiore. Oggi il suo comportamento farebbe sorridere considerando che attualmente i principi azzurri si sposano attricette o donne di semplici provenienze. Il risultato del personaggio interpretato dalla Gravina è che nonostante sia odiosamente antipatico ti ci affezioni amorevolmente per il suo timbro unico. L’attrice è semplicemente fantastica.

Silvia Cattaneo interpreta Marta Richeldi

Non si può tralasciare la figura di Silvia Cattaneo interpretata da Marta Richeldi, personaggio  perfettamente conforme al prototipo di mamma dell’epoca. Madre ambiziosa di Nicoletta che appare eccessiva e invadente nella vita familiare ma che al momento giusto riconosce i suoi errori col risultato di una moglie e madre amorevole. La Richeldi incarna alla perfezione la mamma devota e appartenente alla borghesia dell’epoca con i suoi sogni e le sue debolezze.

Le attrici su citate tengono testa ed elevano all’ennesima potenza il livello del Paradiso. Gli altri interpreti sono anche bravi ma ve ne parlerò in un’altra recensione.

Cosa piace dell’opera

 La fortunata serie piace perché mette in risalto il sentimento puro di quel dopoguerra assetato di una giusta e sofferta ripresa economica. Chi ha vissuto quegli anni anche attraverso i propri genitori come nel mio caso, assapora quell’atmosfera di solidarietà che esisteva nelle aziende. Queste ultime crescevano grazie a quella familiarità tra gli impiegati che oggi non esiste più. Chi invece non ha vissuto quel periodo, viene rapito dal fascino di quell’epoca assaporandone i valori, le confidenze e la vera amicizia fra le ragazze che diventano una famiglia e si sacrificano quando l’azienda rischia di chiudere. Era davvero così “tutti per uno e uno per tutti”. Lo ricordo quando successe alla casa editrice Laterza che rischiò di essere ceduta ad un’alta più potente e in quel caso si sacrificarono i suoi impiegati per mantenerne l’identità barese.

Le sorelle Fontana misurano l’abito da sposa a Linda Cristian, madre di Romina Power

Anche la moda dai primi del novecento era elegante è ha dato dei frutti alla nostra nazione che ha fatto girare l’economia mondiale. Oggi non esiste la vera eleganza perché quella appartiene solo a pochi eletti. I cinesi hanno fatto scempio della nostra tradizione e il nostro paese l’ha permesso. Non c’era una nonna o una mamma di quegli anni che non ci avesse insegnato il buon gusto e l’idea di eleganza e di ricerca dei tessuti e della perfezione nelle rifiniture. Il Paradiso delle Signore ci fa venire voglia di ricreare e costruire oggi i sentimenti e i valori dell’Italia di una volta ma purtroppo il tempo scorre e chi vivrà vedrà.

11 gennaio 2019

 

 

 

One thought on “Il Paradiso delle Signore 3- L’appuntamento pomeridiano trasmesso da Rai Uno piace perché riporta al sentimento puro delle ragazze degli anni ‘50/’60.

  1. Sono d’accordo bisognerebbe ritrovare i valori,il buon gusto e soprattutto l’onestà,l’umanità,la solidarietà,l’entusiasmo e l”apprrezzamento delle piccole e semplici cose della vita .Veramente bei tempi .

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