Intervista a Fedele Dalessandro che descrive attraverso il suo film SOLITUDINE E SETE il tormento interiore causato dalla depressione Cinema Cultura 5 Febbraio 20195 Febbraio 2019 di Clelia Conte foto di Occhio Magico agenzia fotografica Il regista Fedele Dalessandro ha presentato al cineteatro Margherita di Putignano(BA) il Mediometraggio “SOLITUDINE E SETE”. Fedele Dalessandro Trattasi di un racconto introspettivo di un uomo depresso rimasto senza genitori che da bambino è vittima di bullismo. La pellicola ha suscitato il cosenso dei presenti che hanno riempito calorosamente la sala. Il film sarà distribuito in altre sale cinematografiche sul territorio nazionale, in attesa di partecipare al prossimo premio David di Donatello, e ad altri importanti concorsi cinematografici. Nel frattempo ho incontrato il regista pugliese a Bari per proporgli un’intervista e lui ha accettato subito. Fedele, pochi giorni fa a Putignano hai presentato il tuo secondo film Esatto, è un mediametraggio di 35 minuti che ha come tematica l’abbandono e la discriminazione sociale. Tratta come elemento il bullismo? Il bullismo è una componente ma non principale. Come lo hai pensato questo mediometraggio? Anni fa ho fatto del volontariato con la Asl dando lezioni di cinematografia a ragazzi con depressione e per l’occasione avevo conosciuto uno psichiatra che mi aveva proposto di realizzare un film su disagi sociali. Quel periodo avevo partecipato al “David di Donatello”con il mio primo film“Land and Waves”. Per l’occasione conobbi un bel gruppo di lavoro attraverso contatti sui social che si chiama “Tumifaigirar”composta da Domenico Passiatore, Rosy Delfine, Valeria Schino e Nicoletta Padovano con i quali ho scritto la storia. Nicoletta Padovano è la sceneggiatrice,Valeria Schino addetta alla direzione della fotografia e Michele di Mauro, fotografo di scena e assistente di ripresa. Voglio citare anche Katia Mangini per i suoni in presa diretta e Cristiano Dalessandro per il synchro ciak e riprese in controcampo. Quindi tu oltre il tuo lavoro giornaliero che fai per vivere sei un serio appassionato! Fedele Dalessandro con Michele di Mauro, fotografo di scena, assistente di ripresa ed anche chitarrista Si molto! Mi sono anche costruito un piccolo studio di registrazione con tastiere elettroniche con cui riproduco suoni orchestrali oltre che programmare sintetizzatori per ottenere suoni personalizzati. Hai composto tu la colonna sonora? si certo! Che hai pensato mentre la realizzavi?? Ho pensato alla scena e a rappresentare tutto ciò che la scena dovesse trasmettere al pubblico e quindi il phatos, la disperazione e la follia. Tutto ciò perché ci sono scene di follia, incubo e routine. Parlami del protagonista. Il protagonista è un abitudinario che si reca tutti i giorni al cimitero sulla tomba di sua madre. Con questo personaggio ho voluto illustrare una persona semplice, uno che potresti incontrare a un bar o il vicino di casa. Chi ha interpretato l’attore principale? l’interprete è Francesco Eugenio Curci che è stato componente di una compagnia teatrale. Il protagonista del film si trova a vivere in una situazione terrena difficile sia per la morte della madre, che per l’assenza del padre mai conosciuto. Nel film si evidenzia come il protagonista chiuso nella sua solitudine, possa essere emarginato nella nostra società. 04 febbraio 2019