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Sold Out, la biografia di Umberto Orsini: “Non amavo mio padre,da giovane venni molestato da un ufficiale inglese e ho fatto l’amore “a tre” con due sorelle”

Umberto Orsini
di Romolo Ricapito
umberto orsiniE’ stata appena pubblicata per Laterza “Sold Out” la biografia di Umberto Orsini.
L’attore 85enne vanta ben 60 anni in scena.
Il testo è in collaborazione con Paolo Di Paolo, finalista al Premio Strega nel 2013.
Il libro è da considerarsi riuscito in base alla considerazione che è scritto  in modo svelto e scorrevole ( da conversazione)  e   unisce passato e presente proiettandosi nel futuro senza attivare un’ovvia riproposizione cronologica degli avvenimenti.
In questo modo, spaziando nei ricordi, collegandoli all’attualità, si ottiene un contenuto  più appassionante e, va detto, completo.
Infatti l’attore abolisce inutili lungaggini e celebrazioni puntando all’essenziale, ma nello stesso tempo regalandosi e regalandoci delle chicche di aneddoti del tutto inediti, che ne rivelano la personalità multiforme.
Personalità che non esclude del tutto il narcisismo, del quale ogni artista è “contaminato” ma esso viene usato nella maniera giusta
Quella che lo ha  condotto, da giovane uomo bello e piacente, con errori di dizione (all’inizio) e desideroso di imparare dai “grandi del teatro” a professionista indiscusso del palcoscenico alla guida attualmente di una sua compagnia e che non ha mai conosciuto l’insuccesso.
Nutrita però è la parte che lo vede attore cinematografico a fianco di grandi nomi anche internazionali , in pellicole di  successo o parimenti in questo caso di flop commerciali, ad esempio al fianco di Rod Steiger (ma di contro, alcuni film sono stati proiettati con grande consenso ad esempio in Inghilterra).
La parte “storica” serve  a posizionare il suo ruolo in epoca fascista.
Fu “figlio della lupa” e durante un’adunata, fu sollevato, bambino, in braccio dal Duce.
Ma c’è anche una visione sulla caduta della dittatura, con il suo assistere a donne rapate a zero in strada   perché accusate di essere delle collaborazioniste.
Umberto Orsini ed Elen Kessler

Figlio di un mutilato della Prima Guerra Mondiale, Ettore,  che gestisce una mensa per ufficiali assieme alla madre Antonietta,  Orsini parla della sua infanzia povera  e contadina nel novarese  quando la sua famiglia, dismesso il lavoro alla mensa, vendeva verdura in una nuova dimora nei campi.

Del rapporto col padre, colpisce la freddezza affettiva di Orsini.
Non lo avevo mai amato, la sua vecchiaia e infermità mi creavano imbarazzo”.

Umberto Orsini e Mina
Imbarazzo che Umberto provò anche quando la madre, in una insperata confidenza, gli rivelò che il marito era morto nel tentativo di avviare un rapporto sessuale.
Della vita sessuale: un giovanissimo Umberto viene molestato da un ufficiale inglese, Peter: “Nel giardinetto della caserma,  si aprì i pantaloni e mi costrinse a prenderglielo in mano” (pag. 41).
 Questa esperienza subita però, assieme a quella da parte di  un 18 enne capo della Gioventù Cattolica, “Mi prese il viso tra le  mani e mi  diede un lungo bacio tra le labbra”, pag. 43, non inficiarono l’eterosessualità dell’attore, il quale strappò  persino  un bacio fuori dal set a Virna Lisi, fedelissima al marito.
Angie Dickinson la donna con le più belle gambe del mondo?
Umberto Orsini sfata questo mito, rivelando che la Dickinson uscendo dalla piscina durante la scena di un film girato assieme, rivelava degli evidenti difetti.

Orsini nel 2017
Umberto Orsini nel 2017
“Di gambe me ne intendo, ero legato a Ellen Kessler”.
Non si vanta comunque delle sue conquiste anche perché come ammette, essendo ottuagenario, le signore sue “conquiste”,più o meno della sua età, non gradirebbero essere citate.
Ma un nome va fatto: Rossella Falk, che condivise con un altro amante, Renato Salvatori, mentre la Signora del Teatro era sposata col suo nobile marito.
Citato  l’amore a tre con due spregiudicate  sorelle, conosciute in una sala da ballo.
Ricordando i tanti registi coi quali ha lavorato,  De Lullo, Visconti, Ronconi, Lavia, Zeffirelli etc.. l’attore ci svela che un testo recitato a teatro deve necessariamente avere un sottotesto e che in scena niente è naturale, ma tutto frutto di studio ed esercizio di dizione.
20 aprile 2019
Umberto Orsini

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