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Amanda Knox: tra festival della giustizia e denigrazioni

di  Romolo Ricapito

Non condivido le critiche di alcuni lettori del Corriere della Sera sulla persona di Amanda Knox presente  al Festival della Giustizia Penale a Modena.

Amanda Knox

La  giovane statunitense fu assolta quattro anni fa dall’omicidio di Meredith e dunque ha facoltà di presenziare a simili manifestazioni come ospite.

D’altronde è stata la stampa a fare di Amanda quasi una diva. O un’antidiva.
Prima un personaggio oscuro, spregiudicato, sul quale versare fiumi d’inchiostro.
Una mantide insomma, che sarebbe stata gelosa della coinquilina inglese e  avrebbe  poi sedotto ed eterodiretto un ingenuo e sprovveduto ragazzo pugliese, Raffaele Sollecito.
Forse l’attuale demonizzazione di Amanda come “furba” e inadatta a un convegno sulle leggi potrebbe essere un mascheramento per coprire alcune lungaggini della giustizia italiana.
Trovo comunque assurdo che in America Knox possa essere vista e recepita come una sorta di “eroina nazionale” per screditare il nostro Paese da parte degli Usa.
Il fatto che la sua figura predomini a scapito di Raffaele Sollecito, scomparso dai media e dalle cronache, testimonia come la “figura femminile” sia più oggetto di  strali, fantasie morbose e denigrazioni, come in questo caso, per una forma sottaciuta di sessismo.
Meredith Kercher va onorata e deve essere dimenticata, ma Amanda Knox non deve assurgere a testimonial di un gossip “malefico”, nel rispetto delle sentenze della magistratura italiana.
17 giugno 2019

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