Invitato come relatore a una conferenza sui mercati esteri, prestigioso relatore vanta soltanto i meriti del figlio Attualità 23 Giugno 2019 di Romolo Ricapito Durante una conferenza presso un circolo privato, con argomento l’economia del Sol Levante, un prestigioso relatore parlava del figlio, 18 anni, che recatosi in Cina per avere vinto una borsa di studio o quant’altro, si era trasferito l’anno successivo a Singapore, per poi essere trasferito a Londra e di qui nuovamente in Cina. Il relatore vantava i meriti del giovane, che si era conquistato un posto al sole grazie alla bravura, argomentando quanto fosse privilegiato. Nel sentire esporre i successi del rampollo, mi sono posto di contro il dramma di quanti laureati debbano fuggire dal Bel Paese ottenendo contratti che, essendo comunque vantaggiosi, fanno sì che questi giovani non tornino più a casa. Diverso il caso di ragazzi danarosi per motivi di famiglia i quali partono per mete esclusive, frequentando Università estere grazie al borsello di papà. Tutto ciò è lecito, ma annoia il fatto che, col pretesto di una conferenza su argomenti generali e dunque di pubblico interesse, si debba cadere, anzi scadere nel privato, illustrando fatti, vantaggi, meriti del “proprio sangue”. Tale atteggiamento desta antipatia e, oltre che puerile, è grave da parte di chi, invitato a parlare in pubblico in quanto reputato competente di una precisa materia, trasforma la sua presenza in una gloria personale tramite la realizzazione della sua intelligentissima prole.