Covid19- Oggi gli sforzi della comunità: l’ONU ha sottovalutato mentre la Cina festeggiava il Capodanno. Il risultato di una Pandemia Attualità 6 Aprile 2020 Gli encomiabili sforzi da parte delle autorità di vigilanza di tutti i Comuni, commuovono guardando il sacrificio della comunità nazionale per superare la diffusione del virus, il cui unico sistema è il distanziamento sociale. Il virus, come si è più volte detto, viaggia sulla saliva degli uomini, che si trasmette con la tosse. La diffusione della Spagnola, virus H1N1 nel 1918-19/20, che si è sviluppata con più tornate, veniva combattuta con le mascherine e senza delle quali non potevi accedere ai mezzi pubblici, ecc. e i locali pubblici erano chiusi. Ma, la domanda che ci poniamo è: possibile che la comunità mondiale si sia fatta prendere così alla sprovvista? Il fatto si pone diversamente. A Taiwan, già nel mese di gennaio, era stata segnalata all’Onu la modalità di diffusione del virus da uomo a uomo, e non già da animale a uomo. L’Onu, si rannicchiò. Vi ricordate che lo stesso Onu insisteva sul mancato riconoscimento di pandemia, relegandola ad epidemia. Questo fino alle prime settimane di febbraio. Ebbene Taiwan ed altri Stati hanno chiesto alla Cina il risarcimento danni per i pesi economici che solo fino ad ora sono stati sostenuti dalla comunità internazionale, per violazione dei Trattati internazionali, che prevedono la tutela dell’ordine sanitario mondiale. Tali danni sono stati quantificati in 6,5 trilioni di dollari Usa, pari al 50% del PIL cinese, cinque volte quello italiano. Tedros Adhanom Ghebreyesus Il responsabile della sanità dell’Onu è l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, che non insistendo sul non riconoscimento della pandemia, in un certo senso ha accelerato e moltiplicato i danni della pandemia. La Cina ha molti interessi in Africa, per cui ha pressato sulla sottovalutazione del dramma in atto. Nonostante che un giornalista cinese, della Xinhua News Agency, il 9 gennaio avesse intervistato (Reporter Qu Ting) Xu Jianguo, leader del team di esperti per la valutazione preliminare dei risultati dei test dei patogeni e un accademico dell’Accademia cinese di ingegneria, sui progressi dell’identificazione eziologica della polmonite virale inspiegabile a Wuhan. Ha detto che il gruppo di esperti ritiene che l’agente patogeno di questo inspiegabile caso di polmonite virale sia inizialmente determinato come un nuovo coronavirus (Fonte ONU). In quel periodo in Cina si festeggiava il capodanno cinese, per cui politicamente era sconveniente bloccare la popolazione, ed avvisare il resto del mondo. Quel resto del mondo che si è manifestato refrattario anche alle evidenze segnalate dall’Italia. Quei ritardi hanno provocato le conseguenze che sono sotto i nostri occhi. Cosa va evidenziato. La Cina è uno Stato autoritario, non democratico. Si tratta di Ordinamenti giuridici caratterizzati dalla mancanza di elezioni libere, periodiche, e di libertà di stampa. Così avviene in Iran, ove i morti effettivi accertati da fonti interne non ufficiali sono pari a 16.000, rispetto ai 2500 dichiarati, i contagiati sono oltre 500.000, la maggiore diffusione è nelle carceri, ove sono stati reclusi i manifestati contro il regime arrestati nel 2019. Anche Trump aveva sottovalutato il pericolo, così anche il britannico Johnson, alcuni sindaci italiani (in particolare in alcune valli di Bergamo, con forti legami con la Cina, ove le imprese locali avevano dislocato gli impianti produttivi di tessuti). E adesso si mettono pure gli stupidi che non capiscono di essere inconsapevoli portatori di malattia mortale a danno di altri, perciò vanno puniti. Ne parliamo meglio, guardandoci in faccia, dopo l’epidemia! 6 aprile 2020