L’attualità delle Epidemie dalla Peste di Atene alla Spagnola. Cultura Storia 13 Aprile 202013 Aprile 2020 L’autore del articolo immagina di creare un TG con i suoi corrispondenti di Nicola Cristofaro Epidemie myricee In questo articolo verrà evidenziata la linea rossa che lega le varie epidemie nella storia. Si è immaginato un telespettatore che ascolta i vari tg24, che idealmente sono collegati con i loro corrispondenti, nel periodo endemico. Dalla loro voce si capisce tanto. Peste di Atene Dal corrispondente da Atene di Skytg24: Tucidide “venne meno la solidarietà fra gli stessi amici e parenti, la diffusione del male abbrutì e si violarono leggi umane e divine: «L’epidemia diede il segnale al dilagare dell’immoralità in Atene. Gl’istinti, prima nascosti, si sfrenarono dinanzi allo spettacolo dei rapidi cambiamenti: ricchi subito morti, nullatenenti a un tratto ereditieri. La vita e il denaro avevano agli occhi della gente lo stesso effimero valore. Si voleva godere materialmente e in fretta … nessun timore divino, nessuna legge umana li tratteneva … prima che scoccasse l’ora valeva la pena aver vissuto». città in preda alla devastazione morale e materiale, immagini di uccelli e quadrupedi che si cibano di cadaveri insepolti ammucchiati gli uni sugli altri; di uomini e donne che vagano nelle strade in cerca di acqua fino a gettarsi nei pozzi presi da sete insaziabile, o a denudarsi perché i loro corpi coperti di pustole non sopportano neppure il rivestimento di abiti leggeri; di alcuni che sfiniti si gettano sul fuoco dove ardono i cadaveri; immagini di morenti abbandonati da tutti per paura del contagio perché il morbo ha prodotto la perdita della pietas anche per i morti o i morituri. La malattia che aveva causato quel disastro era il tifo Della peste antonina, causata dal vaiolo, parla il corrispondente da Roma, Galeno da Pergamo, per Rainuews24 Non si tratta di una vera peste. I sintomi sono descritti nel Methodus Medendi, in base alle osservazioni dirette della malattia. Provocava febbre, diarrea, infiammazione della faringe, eruzioni cutanee secche o in forma di pustole che apparivano nel nono giorno dalla comparsa. Pur con qualche esitazione, gli esperti considerano la Peste Antonina come una grande epidemia di vaiolo. L’altro corrispondente da Roma, per Tg5, Tertulliano, (trattato De anima, del 211), «onerosi sumus mundo»: ‘siamo di peso al mondo’, a stento ci bastano le materie prime, e quanto più stringenti sono le necessità, tanto più si alzano i nostri lamenti, dal momento che la natura è incapace di sostenerci. Le pestilenze, le carestie, le guerre e la scomparsa di intere città, rappresentano un rimedio, uno sfoltimento del genere umano divenuto eccessivo («tonsura insolescentis generis humani»). Peste nera del 1350 Dal corrispondente da Firenze, per TgNews24, Boccaccio Dieci giovani, sette donne e tre uomini, incontratisi nella chiesa di santa Maria Novella durante l’imperversare del morbo, decidono di allontanarsi da Firenze e di attendere in campagna l’estinguersi dell’epidemia, dilettandosi con giochi, danze e racconti. Firenze, afflitta dal morbo, conosce un imbestiamento degli esseri umani, che per timore del contagio disdegnano di soccorrere anche i parenti più prossimi, figli inclusi. Alla rottura dei vincoli famiglari si associa il sovvertimento dell’ordine morale e religioso, con la dissacrazione del culto dei morti e l’instaurarsi di regimi di vita dissoluta. I cristiani vissero la pandemia in modo più personale ritenendola un castigo per i propri peccati e per il cosmopolitismo delle grandi città e del proliferare, soprattutto in Oriente, delle varie eresie. Menzione particolare va fatta per i cosiddetti flagellanti che praticavano, durante cortei che si spostavano da città a città, l’autoflagellazione come forma estrema di penitenza e devozione. Peste I630, marzo. Ospite di Passato e Presente, della Rai, il Prof. Alessandro Manzoni, risponde alla domanda del conduttore Paolo Mieli: Dai “Promessi Sposi” Alessandro Manzoni : La madre porta Cecilia in braccio morta di Peste bubbonica I magistrati, come chi si risente da un profondo sonno, principiarono a dare un po’ più orecchio agli avvisi, alle proposte della Sanità, a far eseguire i suoi editti, i sequestri ordinati, le quarantene prescritte da quel tribunale. Chiedeva esso di continuo anche danari per supplire alle spese giornaliere, crescenti, del lazzeretto, di tanti altri servizi; e li chiedeva ai decurioni, intanto che fosse deciso (che non fu, credo, mai, se non col fatto) se tali spese toccassero alla città, o all’erario regio. Ai decurioni faceva pure istanza il gran cancelliere, per ordine anche del governatore, ch’era andato di nuovo a metter l’assedio a quel povero Casale; faceva istanza il senato, perché pensassero alla maniera di vettovagliar la città, prima che dilatandovisi per isventura il contagio, le venisse negato pratica dagli altri paesi; perché trovassero il mezzo di mantenere una gran parte della popolazione, a cui eran mancati i lavori. I decurioni cercavano di far danari per via d’imprestiti, d’imposte; e di quel che ne raccoglievano, ne davano un po’ alla Sanità, un po’ a’ poveri; un po’ di grano compravano: supplivano a una parte del bisogno. E le grandi angosce non erano ancor venute. Infine, sul ritardo e la mancata comprensione del dramma in essere da parte dei governanti, con il ritardo nell’assumere rapide decisioni di isolamento, conclude il nostro invitato: “Si potrebbe però, tanto nelle cose piccole, come nelle grandi, evitare, in gran parte, quel corso così lungo e così storto, prendendo il metodo proposto da tanto tempo, d’osservare, ascoltare, paragonare, pensare, prima di parlare. Ma parlare, questa cosa così sola, è talmente più facile di tutte quell’altre insieme, che anche noi, dico noi uomini in generale, siamo un po’ da compatire.” 1918 – 1919 SEATTLE, USA – EPIDEMIA CHE PROVOCO’ LA MORTE DI 20 MILIONI DI PERSONE. NELLA FOTO: POLIZIOTTI AMERICANI Davanti all’influenza cd. spagnola le istituzioni governative e i servizi sanitari nazionali si sono dimostrati in gran parte inefficaci nell’affrontare la crisi, mentre la società civile ha subito una grave crisi a causa del clima di sospetto generalizzato. Allora, interventi potenzialmente utili, in particolare per quanto riguarda il distanziamento sociale, sono stati influenzati negativamente dagli errori di comunicazione e dallo specifico contesto storico – fortemente turbato dalla prima guerra mondiale – in cui si è verificata l’influenza spagnola. La linea rossa che sarà esaminata nel prossimo articolo, evidenzierà l’importanza della informazione nella fase della prevenzione del contagio, e il recupero dell’economia nella fase 2. 13 aprile 2020