Gigi Proietti vivrà nella nostra storia Arte Cronaca Cultura Teatro 2 Novembre 20203 Novembre 2020 di Clelia Conte Proietti interpreta Mangiafuoco E’ scomparso oggi inaspettatamente Gigi Proietti, uno dei più grandi esponenti del teatro che nella sua carriera ha vestito i panni di comico, cabarettista, doppiatore (tra i tanti Silvester Stallone nel primo “Rocky” e il simpaticissimo Genio della lampada in “Aladin”), conduttore televisivo, regista, cantante e direttore artistico. Aveva interpretato egregiamente Mangiafuoco nel film di Garrone “Pinocchio”, uscito nel 2019. Era felicissimo di avervi partecipato perché, aveva detto in un’intervista Rai, “è una storia meravigliosa italiana”. L’attore si rammaricava di aver girato per soli tre giorni e che per lui quel film sarebbe stata un’avventura e l’avrebbe rifatto l’indomani se fosse stato possibile. Nel lontano 1996 ero al Festival dei due Mondi assieme alle mie amiche universitarie di Bevagna (PG) quando in un alberguccio nel centro storico di Spoleto scorgo la sagoma inconfondibile di Gigi Proietti. Esultai di gioia perché lo adoravo da quando lo guardavo in tv da bambina e mi faceva tanto ridere. Decisi di avvicinarmi sfacciatamente anche se indossavo un abito medievale color carta da zucchero. Le mie amiche (anch’esse travestite da madame del medioevo) mi seguirono. Salimmo le scalette e arrivata sul piano rialzato attaccai a parlare come se l’avessi già conosciuto tempo addietro. Mi chiese il motivo per il quale fossimo vestite così retrò e gli spiegammo che rappresentavamo la città medievale di Bevagna e che con noi c’era anche il sindaco con una rappresentanza cittadina e con lo stemma cittadino. Rimasi a chiacchierare per un po’facendogli un mucchio di domande. Ero troppo curiosa. In lui notai una grande modestia ed una semplicità unica per essere un mostro sacro del teatro e di tutte le sue arti. Una persona affabile e accomodante: quante risate in quel poco tempo. Teatro Kursal Santa Lucia Aveva una buona memoria per ricordarsi di me quando lo ricontrai a Bari nelle vesti di direttore del Kursal Santa Lucia, teatro stile liberty che aveva diretto dal ’91 al 2006. In quel periodo il capoluogo viveva un periodo di sofferenza culturale teatrale per la chiusura del teatro Petruzzelli causata dal maledetto incendio. Proietti fece arrivare al Kursal dei nomi molto prestigiosi. Lo vidi in un’auto guidata da un suo collaboratore e stava quasi davanti al teatro. Quel giorno pioveva ma lui aveva il finestrino abbassato. Io gli passavo accanto quando lui alzò lo sguardo e riconoscendomi mi disse: “Ah oggi sei in tenuta moderna!…Ma che ci fai qua?” Risposi rapida “tu che ci fai qua!” e prima di spiegare le nostre ragioni scoppiammo a ridere. La solarità e simpatia di quell’uomo era sorprendente. Mi sentivo felice di averlo incontrato e fiera che seguisse l’iter di un teatro pugliese. A proposito! Su Facebook, il sindaco di Bari Antonio Decaro e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano hanno avanzato la proposta di intitolargli il Kursaal Santa Lucia per ricordarlo nel suo ruolo di direttore artistico nel quale dimostrò grande serietà professionale. Proietti non ha mai perso il suo humor neanche quando qualche giorno fa il radiologo della clinica dove è avvenuto il decesso gli ha fatto la tac. Infatti ha ironizzato sulla sua salute: “Come vado? Je la faccio?”. Non appariva mai ansioso nè preoccupato. Forse pensava di potercela fare. Aveva senz’altero uno spirito giovanile e al passo coi tempi, come tutte le persone di spiccata intelligenza. Oggi 2 novembre 2020 avrebbe compiuto 80 anni. L’Italia intera è in lutto e lui, sorridente come sempre, vivrà comunque nella nostra storia.
Gigi Proietti rappresenta a pieno il concetto di Immortalità dell’arte. È entrato nei nostri cuori e d’ufficio nella storia italiana. Bella l’idea di intitolargli il teatro a Bari . Come italiani siamo tutti orgogliosi di aver avuto un così grande artista e grande uomo Rispondi