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Lo scompiglio sociale causato dalla seconda ondate del Covid: a chi la colpa?

                                                                   in copertina: Agosto 2020: spiaggia affollata nel salento

 

 

di Clelia Conte

Campomarino il 29 giugno scorso. I ragazzi vicino al banco del locale infondo sono attaccati l’uno con l’altro senza mascherina

Che la seconda ondata di contagiati Covid sarebbe stata più dura della prima ce lo aspettavamo ma questa volta non ci si è lasciati imprigionare nelle case di città: molti cittadini della zona rossa sono fuggiti dalle cupe città per approdar nelle seconde case dove soggiornano abitualmente durante le vacanze o i fine settimana.  Lo Smart working e la scuola a distanza hanno stimolato ancor di più le partenze (meglio se in zone gialle).

Ma perché si è voluti arrivare a questo punto critico? C’è da chiedersi: se già si sapeva che ci sarebbe stata una seconda fase di contagi, perché hanno aperto le regioni e le frontiere ed ancor peggio hanno permesso assembramenti estivi senza nessun controllo pubblico e di tutela verso i cittadini stessi? I politici, i sindaci durante la prima fase di contagi hanno agito a dovere come ad esempio il sindaco Antonio Decaro di Bari che personalmente ha controllato parchi e strade rimproverando i cittadini disobbedienti. Il sindaco di Maruggio Alfredo Longo, nel suo paese incontaminato, aveva minacciato di chiamare l’esercito se la gente non avesse rispettato le regole.

Ora io vorrei fare un’analisi dettagliata. Sono andata in vacanza proprio nelle marina di Maruggio, a Campomarino. Sono stata giugno, primi 15 giorni di luglio e settembre proprio per evitare di trovarmi a contatto con troppa gente. Non vorrei prendere di mira nessuno. La mia resta un’analisi di un campione di località balneare perché come i fatti si sono svolti a Campomarino di Maruggio, si sono verificati anche nelle altre località. A giugno si stava bene perché la gente locale non affollava ancora le spiagge e la piazza. Gli ultimi fine settimana di giugno e i primi di luglio erano già da trasmissione di virus! I ragazzi bevevano e sporcavano il posto davanti ai locali che offrivano musica all’impazzata addossandosi soprattutto davanti al banco uno sull’altro. Io guardavo la scena da lontano e fiduciosa attendevo qualche pattuglia che li facesse diradare. Dov’era l’esercito che avrebbe chiamato in supporto il buon sindaco Alfredo Longo?  Per non parlare del periodo pieno dell’estate. Adunanze anche di persone adulte con bambini tranne qualche persona anziana ancor timorosa che portava la mascherina e si teneva a distanza dagli altri.

Insomma le regole imposte non le hanno rispettate e i comuni e le regioni, non hanno fatto nulla per evitare questo scandalo. Gli unici più paurosi sono stati i negozianti che temevano le multe.

Ok allora è tutta una farsa o no?

Quest’estate hanno persino aperto le discoteche. Adesso chi invece si è comportato bene deve pagare per tutti quelli che hanno pensato che fosse finita. Ora le zone che prima erano incontaminate oggi sono state contagiate dalla ventata turistica.

Il popolo mi spiace dirlo ma spesso è ignorante: si lamenta che lo stato emana i decreti ma non vuole rinunciare al divertimento. La colpa si da sempre alla “cattiva politica” ma non si da mai alla gente indisciplinata. Secondo me bastava fare attenzione. Era previsto e prevedibile che si arrivasse di nuovo alla chiusura e perciò i provvedimenti andavano presi ex ante da parte degli amministratori politici. D’altro canto, i cittadini che hanno popolato le zone vacanziere hanno davvero esagerato comportandosi in maniera deplorevole e ineducata. Non gli è bastato sapere della morte di tanta gente, non è servito a nulla tutto il lavoro di educazione civica comportamentale dei mass media. Ora ci si deve arrangiare e chi può emigri pure verso le zone gialle! Dicevano i nonni quando dipendeva da noi un effetto negativo di un fatto:“Ben vi sta!”.

13 novembre 2020

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