Silvio Coppola presenta il suo libro ambientato a Venezia “Daniel Dante”. L’intervista Cultura Libri 26 Dicembre 202026 Dicembre 2020 di Fabia Tonazzi Silvio Coppola, ha scritto un fantasy young-adult ambientato a Venezia. Musicista, scrittore, giornalista e conduttore radiofonico, Silvio Coppola è laureato in Giurisprudenza ed è stato prima Ispettore Superiore della Polizia di Stato, poi Funzionario giudiziario presso il Tribunale di Salerno. Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico è il suo primo romanzo fantasy, per cui l’autore ha scritto musiche originali, reperibili su tutte le piattaforme digitali. Cosa diresti a chi si imbatte per la prima volta sul tuo profilo o prende tra le mani il tuo libro? Direi che è un libro interessante, specie per chi è curioso, a cui non dare un’etichetta di genere e nessun limite di età. Oltre alla scrittura ami suonare, sono due passioni nate insieme o in momenti diversi? Tutto nasce nell’adolescenza, anche se poi la musica ha preso il sopravvento. Da ragazzino leggevo e ascoltavo musica senza sosta, ma cercavo sempre di andare a fondo, di indagare, non mi è mai piaciuto fermarmi in superficie. Oltre al genere fantasy ami altri generi? Tanti. Tutti i classici, che sono una scuola imprescindibile per chi sogna di fare lo scrittore, poi la narrativa in genere. Amo i gialli classici, Agatha Christie, Simenon, Conan Doyle, Rex Stout, e la fantascienza, su tutti Asimov, che considero uno dei più grandi in assoluto. Il tuo primo libro, l’hai letto a quanti anni per passione? Ho iniziato con i libri per l’infanzia da piccolissimo, quindi fiabe essenzialmente, poi sono cresciuto con i libri. Il primo romanzo importante di cui ho memoria è David Copperfield di Charles Dickens, per me il romanziere per eccellenza. Se scrivo è grazie a lui e in questo romanzo la sua influenza è tangibile. Leggere per credere. Come reagiresti se domani ti trovassi catapultato nella trama del tuo libro preferito? Non sarei felicissimo, perché il fantasy è bello finché resta un sogno, ma trovarcisi immerso dentro non credo sia molto rassicurante. Diciamo che preferisco curare la regia. Qui giace l’abatino patrizio che nel cuore della notte di Valpurga fuggì dall’amatissima Venezia per correr tra le Corti dell’Europa fin quando dalla terra di Boemia nel grembo ritornò della sua patria a rimaner per sempre da guardiano del tempo e delle cose veneziane Cosa centra la notte di Valpurga con tutte le città che nomini nella strofa? Questo sarebbe un ideale necrologio di Giacomo Casanova. Lo spiego autocitandomi dal libro: Abatino perché a quattordici anni ricevette gli ordini come abatino; patrizio perché protetto dal patrizio veneziano Matteo Bragadin; la notte di Valpurga, in cui si festeggiava l’arrivo della primavera, era la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio, è quella in cui evase dai Piombi e fuggì all’estero, peregrinando tra le Corti dell’Europa; infine, leggenda vuole che il suo corpo sia stato traslato dalla Boemia finalmente a Venezia”. Quindi Valpurga è una ricorrenza e non una città. Contatti http://silviocoppola.com 26 dicembre 2020