Agitu storia di una pastora che vivrà per sempre. Un martirio che ha acceso una miccia dolorosa nel cuore di chi l’ha conosciuta Cronaca 8 Gennaio 20218 Gennaio 2021 di Cinzia Santoro Agitu, 24 dicembre 2020 È scesa la neve, è l’alba della vigilia di Natale, sono felice. Stamattina sono uscita presto per salire su in cima, respiro l’aria crepitante e genuina della valle. Le mie capre sono giù a Frassilongo, protette nella stalla. Vivo il mio sogno e altri sono in procinto di realizzarsi. Sono Agitu Ideo Gudeta, pastora etiope e qui a Frassilongo, in Trentino, allevo capre felici, settantadue esemplari di razza mochena.” Il 29 dicembre 2020 è stato trovato senza vita il corpo di Agitu Ideo Gudeta. Morta per mano di un uomo. Violata nelle carni e nell’animo. Un individuo ingrato, che nel sangue e nella violenza ha creduto di distruggere i sogni e semi dell’amore che Agi aveva coltivato durante la sua esistenza. Intensità emotiva, intelligenza imprenditoriale, tenacia e un pizzico di follia hanno sostenuto i desideri di questa donna. Attivista ambientale, sostenitrice di una agricoltura biologica, Agitu era laureata in sociologia. Aveva appreso l’arte della pastorizia da sua nonna materna quando viveva in Etiopia. Costretta ad abbandonare il suo paese, a causa della guerra che affliggeva il Corno d’ Africa, si era trasferita nel duemiladieci a Frassilongo, piccolo comune di trecentoquarantacinque anime nella Valle dei Mocheni in Trentino. In quel territorio aveva bonificato undici ettari di terreno abbandonato e iniziato l’ allevamento di una razza di capre in via d’estinzione, le mochene. Duro lavoro, impegno e sacrificio costante. Agitu era una donna dedita ai suoi sogni. Ecologia, benessere animale, amore per la terra ed accoglienza erano i suoi obiettivi. Numerosi i riconoscimenti: nel 2014 la notorietà con la partecipazione in televisione al programma settimanale Mela Verde, nel 2015 presenzia a Terra Madre e Slow Food le riconosce il premio Resistenza Casearia e in ultimo, la Lega Ambiente la premia con la Bandiera Verde. Agitu Ideo Gudeta con le sue amate caprette Erano in corso numerosi progetti: l’Ostello Agricolo, la creazione di un polo culturale e gastronomico attraverso il recupero di un ex asilo nella sua valle, l’apertura di negozi dove vendere i suoi prodotti alimentari e di bellezza. Agitu, amava la vita e la gente, voleva trasferire il suo sapere ad altri. Era schietta, testarda e abbracciava sempre forte. Vogliamo ricordarla attraverso le parole di altre donne che l’hanno conosciuta e amata. Sandra, marzo 2019, Seminario alla Fraternità di Romena. “Eravamo compagne di stanza, insieme ad altre donne. Se il colpo di fulmine esiste anche nell’amicizia, ecco per me di questo si è trattato. Agi è forza, volontà, coraggio, determinazione, riscatto, intraprendenza, curiosità. il tempo trascorso insieme sembrava moltiplicato. La Toscana le piaceva e le piaceva anche il pane cotto a legna e la nostra schiacciata con finocchiona o salame. Se chiudo gli occhi, io la vedo con il sorriso. Con il sorriso che viene dal cuore. Così la voglio ricordare”. Cristina, febbraio 2020, Trento. Il ricordo di Agitu nel suo sorriso rassicurante “Ti ho aspettato tanto quella mattina, in centro a Trento. Ero emozionata e tu non arrivavi mai. E più tu ritardavi, più io mi emozionavo. Sentivo la forza di quell’incontro. Ho visto il tuo sorriso da lontano, la tua andatura trafelata. E ho pensato immediatamente che fosse quella di chi non si ferma mai, di chi ha sempre troppo poco tempo per vivere. Parlandoti mi è arrivata la tua potente energia interiore. Sedute finalmente l’una di fronte all’altra nel bar, a quel tavolino. Avevi così tante idee da trasformare in azioni concrete, eri una donna in grado di cambiare il mondo che aveva intorno, una seminatrice di bene, simbolo di riscatto femminile. Questo eri. E questo rimarrai sempre per me”. Elisabetta-Ufficio produzione trentino eventi gastronomici “Agi era un’amica, era felice perché era riuscita a consegnare tutti i pacchi commissionati per le feste. Aveva ricevuto tantissimi messaggi di auguri e di ringraziamento per il suo operato. Era arrivata la neve. Nella sua casa c’era silenzio e calore. Cucinava nella sua farnesella. Voglio ricordarla così”. . Patrizia– Frassilongo “Mi rendo conto, ripensandoci che non ho riferimenti certi. Agi faceva parte della mia vita, era un’amica che sentivo almeno ogni 10 giorni, a volte più spesso, a cui pensavo durante lo scorrere delle giornate e sapevo che c’eravamo l’una per l’altra. Un’immagine di Agitu Ideo Gudeta durante la sua instancabile operosità La prima volta che l’ho vista è stato a casa di amici comuni in Val dei Mocheni. Una cena all’insegna della gioia, della musica e del canto. Agi era una persona gioiosa, amava ridere. Di lei ricordo la capacità di entrare in relazione con le persone, apprezzando i talenti di ognuno e il suo non arrendersi davanti alle difficoltà o agli imprevisti. Aveva la capacità di fare rete; nella sua attività aveva sempre bisogno di una mano, per un lavandino otturato o per organizzare un incontro culturale. Ci coinvolgeva e in cambio ci donava la sua allegria, i sui valori ed i pregiati doni delle sue capre felici. Ricordo un’estate, ero andata a trovarla al pascolo. Quel giorno ospitava un gruppo proveniente dall’Alto Adige. Avrebbero dovuto essere in venti, in realtà si presentarono in quaranta. Agi aveva già preparato il pranzo e stava rientrando alla stalla. Mi disse: ”Vieni a mangiare con noi” A casa, la sua collaboratrice era preoccupata per l’imprevisto. Agi invece mi ha messo un grembiule in mano e via insieme a preparare i piatti con tutte le squisitezze locali e le specialità cucinate da lei. Agi era un’ottima cuoca. Agitu Ideo Gudeta. L’amore per le sue capre Abbiamo lavorato in un clima rilassato e amichevole ma con ritmo sostenuto. Ce l’abbiamo fatta! Gli ospiti erano molto soddisfatti ed alla fine ci hanno applaudito. Agi quel giorno non ha mai manifestato un attimo di irritazione o preoccupazione. Lei era così, affrontava le situazioni mettendosi in gioco fiduciosa e i risultati le davano ragione. In pieno lockdown ad aprile arriva a casa mia per una consegna a domicilio ma si accorge di aver dimenticato i mazzetti di piante aromatiche per insaporire il capretto. Senza perdere tempo, insieme abbiamo raccolto rosmarino, alloro e salvia dal mio orto ed anche da quello dei vicini. E voilà, pronti i mazzetti di odori. Quante risate. Allora non immaginavo cosa sarebbe accaduto. Agi metteva cura in tutto. Era una donna molto bella ed amava la natura. Si vestiva sempre con colori sgargianti che esprimevano tutta la sua energia ed il suo amore per la vita. Voglio ricordarla così. Ogni volta che vedrò quei colori, i suoi, Agi mi sarà vicina”. 8 gennaio 2021