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Il principio PANTA REI e il sistema elettorale U.S.A. Quale migliore a confronto con quello italiano?

Mauro Chirizzidi Mauro Chirizzi

Mai più azzeccato brocardo per le elezioni presidenziali americane!

Cerimonia di insediamento Biden

Abbiamo assistito a di tutto di più; la demos cratias più potente del mondo ha mostrato la fragilità di un sistema elettorale talvolta incomprensibile alla pancia della gente, che ha risposto nel suo modo consueto la protesta!
Il mio rilievo non vuol parteggiare per uno o l’altro candidato ma solo significare il distacco tra politica e istituzioni rispetto al paese reale. Gli U.S.A. infatti hanno uno stranissimo (per noi del vecchio continente…) sistema elettorale fatto da grandi elettori, voto postale e telematico con una rappresentanza tra elettorato attivo e passivo enormemente molto più inferiore rispetto a quello Italiano. A fronte di una popolazione di 334 milioni (È stato indetto 1º aprile 2020, esattamente dieci anni dopo rispetto al censimento più recente. Secondo le stime pubblicate dall’ufficio del censimento, la popolazione degli Stati Uniti ammonterà a 332-334 milioni di abitanti, con un incremento dell’8,03% rispetto al 2010) gli USA hanno nn.100 senatori e 435 deputati (Dal 3 gennaio 2019 la Camera è composta da 441 membri, di cui 435 rappresentanti con diritto di voto)e 6 delegati senza diritto di voto. Una legge del 1911 stabilisce in 435 il numero massimo di rappresentanti con diritto di voto. Vi sono attualmente 222 democratici e 213 repubblicani.). In Italia parimenti con una popolazione di 60.626.442 circa vi sono infatti ben 630 deputasti e 321 senatori!

Partitocrazia

La Costituzione italiana prevede un totale di 945 parlamentari (630 deputati e 315 senatori). A questi vanno aggiunti i senatori a vita (al massimo 5) e i senatori di diritto a vita, cioè i Presidenti emeriti della Repubblica.
Orbene va anche sottolineato che sempre di più la politica italiana si sta orientando per la riduzione del numero dei parlamentari, ma a mio avviso con molta lentezza e poca convinzione.
Ma quali sono le problematiche sottese rispetto a questi due modelli istituzionali? meglio un sistema all’americana o quello italiano ?

In Usa il bipolarismo: democratici e repubblicani

Le differenze sono troppe ed evidenti tanto che per spiegarle non basterebbe la intera pagina del giornale ma per sintesi va sottolineato il punto cardine di differenza a cui voi tutti lettori potrete dare nei successivi commenti dare una giusta lettura e valutazione . Intanto una grandissima differenza quella cioè del bipolarismo americano rispetto al multipartitismo italiano. Tutti noi in Italia conosciamo (vi è una vasta letteratura di libri qualcuno anche best seller) cosa significhi partitocrazia e come soprattutto il potere di questa casta intervenga nel condizionare le istituzioni e le scelte politico-sociali. Negli Usa invece il potere corrispondente alla nostra “partitocrazia” è rappresentato dalle lobbyes che di volta in volta orientano il voto ed il potere tra repubblicani e democratici.

USA assalto al Campidoglio

Aldilà di tutto quanto accaduto con la presa del Campidoglio, negli Usa chi vince governa ininterrottamente per tutti gli anni di mandato senza il rischio di crisi di govern, di voltafaccia di un partito rispetto alla maggioranza di cui ne fa parte, mentre in Italia un governo non supera i due anni. La conseguenza di ciò indubbiamente favorisce l’economia e le sue scelte poiché la pianificazione nel tempo con una stabilità politica è una prerogativa di un buon investimento .
Negli Usa pertanto vige sempre il principio del panta rei (tutto scorre) che si incarna nella capacità di questa potenza mondiale di voltare pagina completamente ogni qual volta le elezioni stabiliscono la vittoria di uno tra i due contendenti.

22 gennaio 2021

One thought on “Il principio PANTA REI e il sistema elettorale U.S.A. Quale migliore a confronto con quello italiano?

  1. Il sistema elettorale Usa risente di quello della Gran Bretagna: perfettamente duale. Alla fine della seconda guerra mondiale si pose il problema di ricostruire il parlamento, se rettangolare, com’era prima, o ad emiciclo. Churcill impose la forma rettangolare, in modo che si potesse vedere quel deputato che passasse da una parte all’altra. Teoria inconcepibile nel Continente, per le varie sfumature politiche. Nei nostri parlamenti Il passaggio fisico tra destra e sinistra non si deve notare. Il sistema duale si adatta a quei popoli che hanno uno spirito di nazione abbastanza uniforme. Non è così per i Paesi europei, con forti contrasti tra plurimi modelli di società. Quello socialista, di sinistra, con prevalenza dello Stato, più riformista, e quello di destra, più liberale, di stampo quasi conservatore. In Italia il contrasto era ancora più forte: DC, appannaggio delle Chiesa, rivolto all’occidente, PCI, comunista, rivolto al modello dell’ Unione Sovietica. Peppone e Don Camillo. Nel corso degli anni tutto è mutato, la sinistra classica e la destra conservatrice hanno cambiato pelle, sovrapponendosi in certe scelte. Che poi sono quelle che interessano tutti. Caso Covid: per la destra Usa non riveste un gran problema. Perchè: il sistema sanitario USA è appannaggio della sanità privata e delle assicurazioni mediche. E’ un settore che produce profitti. I privati investono in ricerca, producono medicinali e vaccini. Non così per l’Europa, perchè la sanità è un diritto garantito dalla costituzione in tutti i Paesi UE, e la UE interviene in caso di pandemia, con maggiori risorse, dello stesso Piano Marshall. Trump appartiene alla prima categoria, Biden è portare una visione tipica europeista: lo Stato deve intervenire sia nella sanità che nella economia. Badate che i dem Usa hanno sempre tolto le castagne dal fuoco ai Repubblicani, a partire dalla grande crisi del 1929.Allora l’intervento statale si rese necessario perchè in tanti casi occorre lo Stato con politiche dirette, di imprenditore. Si trattava dell’intervento modello deficit spending, elaborata da un giovane economista inglese, di 25 anni. J. Maynard Keynes. Il sistema elettorale USA garantisce una velocità decisionale dell’esecutivo, perchè il capo del governo è eletto dal popolo, non dal parlamento. Ma le camere, se le maggioranze sono di segno opposto, alla fine decidono dove allocare le risorse. Senza i dollari non vi è politica. Il Presidente Usa non dispone di un cent, se non viene autorizzato dal Parlamento. Da cui i compromessi tra di due poteri (esecutivo e legislativo). Ma tali manovre non sono simili a quelle dei nostri Parlamenti? Insomma, la politica è scelta di compromesso tra le diverse anime del Paese, a prescindere dal sistema elettorale e dalla estrazione sociale del Presidente. il prossimo intervento sarà sulla democrazia, se l’autore dell’articolo mie ne darà lo spunto.

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