Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi rei di accoglienza nel cuore dell’Europa Cronaca 28 Febbraio 20211 Marzo 2021 di Cinzia Santoro L’altra mattina, all’alba, a Trieste la polizia ha fatto irruzione in una abitazione privata. Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, vivono in quella casa e sono i responsabili dell’associazione Linea d’Ombra ODV. Sono stati sequestrati i telefoni personali, oltre ai libri contabili dell’associazione e diversi altri materiali, alla ricerca di prove per un’imputazione di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Linea d’Ombra è un’organizzazione di volontariato nata a Trieste nel 2019 il cui fine è raccogliere fondi per sostenere le popolazioni migranti lungo la famigerata rotta balcanica. Lorena è una psicoterapeuta, Gian Andrea è un insegnante in pensione. Hanno visto l’orrore sui corpi dei migranti che riuscivano ad attraversare il confine. Piedi piagati, malnutrizione, corpi martoriati dai pestaggi, compiuti nel cuore della civilissima Europa. I racconti di questi nuovi diseredati hanno segnato in modo indelebile i due coniugi. E ogni giorno, da anni sono in strada ad accogliere gli ultimi. “Operiamo prestando cure mediche e indumenti puliti a chi passa in transito per la città di Trieste. Accoglienza e comunicazione empatica con ragazzi e famiglie che non mangiano da giorni, a cui forniamo vestiti, cure sanitarie e cibo. Entriamo in contatto con i migranti a cui spieghiamo che loro sono titolari di un diritto anche se non riconosciuto dagli stati. È questo il punto centrale del nostro intervento. Inoltre compiamo circa un viaggio al mese in Bosnia per portare aiuti concreti ai migranti e agli attivisti presenti in loco.” I migranti in transito a Trieste, raccontano che la polizia italiana riaccompagna loro in Slovenia, e di qui vengono rispediti in Croazia, nell’inferno delle milizie croate. Vengono derubati e denudati, picchiati e respinti ancora. Una spirale di violenza senza fine. In questa storia ancora una volta, una regia oscura opera per colpire in modo strumentale la solidarietà. L’operato delle associazioni di volontariato è la prova eclatante del completo fallimento delle politiche migratorie dell’Europa e degli Stati che dovrebbero affrontare seriamente il problema. Uomini e donne di cuore che donano il loro tempo e i pochi mezzi a disposizione agli ultimi, risultano pericolosi testimoni di una politica scellerata. Lorena e suo marito, come me o molti altri cittadini, abbiamo ancora negli occhi le immagini dei cani lupo aizzati contro questi migranti, il cammino nella neve senza scarpe, i muri di filo spinato. Stessi cani, stesso gelo, stessa disumanità. Tutto mi riporta al 1939, al nazismo e al razzismo. Oggi però Hitler è morto, dio anche, l’odio razziale no. 28 febbraio 2021