di Cinzia Santoro

Mimmo Lucano, Padre Alex Zanotelli, Luigi De Magistris e moltissima gente a Riace in marcia per una Calabria perbene, libera dalle ingerenze mafiose e dal neoliberismo. Lo slogan del lungo corteo che avanzava con le bandiere coloratissime al vento di Riace ha abbracciato questo piccolo paese, la sua gente ferita e un grande uomo simbolo di umanità.
Il 6 e 7 novembre si sono incontrati nel Villaggio Globale di Riace, nel cuore di questo paese di Calabria, centinaia di uomini, donne e bambini, tutti insieme per una manifestazione di protesta e solidarietà al fuorilegge Mimmo Lucano, condannato dal tribunale di Locri a 13 anni e due mesi in primo grado. Il tam tam è corso sui social e le adesioni sono stata numerose, vip e gente comune, insieme per un paese migliore. Un grande uomo visibilmente emozionato, sempre umile e preoccupato,  ha dialogo con semplicità con la folla che lo applaudiva e incoraggiava. Gad Lerner prima, che lo ha condotto in una lunga chiacchierata e Luigi De Magistris dopo, con la sua dichiarazione di amicizia e solidarietà incondizionata, hanno scaldato il cuore di Mimmo Lucano e della platea.
L’onda calda della solidarietà ha avvolto  il “fuorilegge” che duramente è stato colpito dalle stesse istituzioni per cui ha lavorato per quasi quindici anni, quale sindaco in prima linea nell’accoglienza e contro ogni infiltrazione mafiosa.
Padre Alex Zanotelli comboniano e guida spirituale dell’ex sindaco ha invitato tutti a non abbandonare Mimmo e  ha ricordato che la procura di Locri ha speso anni per portare in giudizio Lucano ma non ha perso tempo a indagare gli esponenti della n’drangheta che a Locri sono di casa.  Ha ricordato a tutti come la ndrangheta sia la mafia più potente al mondo, tanto da acquistare la droga a Medellin e pagare solo l’anno successivo.   Parole forti ma veritiere accompagnate dall’augurio di un rinascita per questo paese e per  nuove realtà come lo è stata Riace. Dunque Riace non si arresta, i valori di Mimmo Lucano e della gente perbene nemmeno.