Mimmo Lucano reo di umanità. Pubbliche le motivazioni della scandalosa condanna. Cinema 18 Dicembre 202118 Dicembre 2021 di Cinzia Santoro Le motivazioni della scandalosa sentenza che condanna Mimmo Lucano a 13 anni e 2 mesi sono pubbliche. Lucano è reo per principio, nonostante non abbia intascato un solo euro. Condannato per umanità.Scrive Fulvio Accurso presidente del Tribunale di Locri ” Perché ove ci si fermasse a valutare questa condizione di mera apparenza, si rischierebbe di premiare la sua furbizia, travestita da falsa innocenza”. MImmo Lucano con gli immigrati: ” L’opera di quest’uomo si basa sull’amore per il prossimo”. Lo stesso asserisce che, Lucano dopo aver realizzato l’encomiabile modello d’accoglienza, si arricchisce acquisendo proprietà immobiliari per garantirsi una tranquillità economica a fine carriera.Afferma Accurso: “La sua era un’organizzazione tutt’altro che rudimentale, che rispettava regole precise a cui tutti si assoggettavano, permeata dal ruolo centrale, trainante e carismatico di Lucano il quale consentiva ai partecipi da lui prescelti di entrare nel cerchio rassicurante della sua protezione associativa, per poter conseguire illeciti profitti, attraverso i sofisticati meccanismi, collaudati negli anni e che ciascuno eseguiva fornendogli in cambio sostegno elettorale”.Leggendo le motivazioni sorge spontanea la necessità di riflettere sull’ ingiustizia che trionfa nei tribunali italiani.Pensiamo a Lucano che agisce perché vuole una carriera politica a Riace, un paesino di poche anime su cui regnare. Chi conosce Riace, il suo territorio, la sua inesistente economia, le ‘ndrine locali non può che essere basita da queste farneticazioni demenziali. Lucano si mette a servizio degli ultimi, lavora per loro, sia essi migranti che calabresi. L’opera di quest’uomo si basa sull’amore per il prossimo. Michele Di Bari e la moglie Rosaria Livrerio Bisceglia La riflessione è, su quanto accade in Italia e in Europa circa il fenomeno dell’accoglienza e della migrazione. Venti gelidi dell’odio e del razzismo soffiano su chi, come Mimmo Lucano ha dimostrato che si può fare accoglienza con umanità a favore dell’integrazione con la popolazione locale. Lucano ha reso possibile un modello basato su sani principi. Non ha rinchiuso i migranti in ghetti, ha ripopolato un paesino della locride, ha rivitalizzato l’economia locale. Con. coraggio si è opposto alla mafia che nei migranti e nel loro sfruttamento trova fonte di guadagno. Lucano agisce differentemente non sfrutta i migranti. Tra le ultime vicende ricordiamo l’indagine che ha come protagonista Rosalba Livriero Bisceglia, moglie di Michele Di Bari, capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’interno, indagata per sfruttamento del lavoro e intermediazione illecita. Caporalato Lo stesso Michele Di Bari che tanto ferocemente ha attaccato Mimmo Lucano negli anni scorsi. Dalle intercettazioni risulta che la Livriero contattava direttamente il caporale Bakari Saidy. Costui reclutava manodopera dal ghetto foggiano, senza rispetto dei fondamentali diritti dei lavoratori. Buste paga false, orari di lavoro da schiavitù, nessun sistema di sicurezza sul lavoro. Solo schiavi da sfruttare e rimandare nel ghetto al termine del giorno, ghettodove uomini, donne e bambini vivono come schiavi e muoiono nei roghi per scaldarsi dal freddo dell’inverno. Lo stesso Michele Di Bari, il prefetto responsabile della baraccopoli foggiana quando Becky Moses moriva nel rogo di San Ferdinando. Migrante giovanissima che ha pagato con la vita le miserevoli politiche migratorie italiane e europee. Becky oggi riposa al cimitero di Riace grazie a Mimmo Lucano e alla sua infinita umanità.Se questa è accoglienza, se questi sono uomini, se questa è Europa, io non trovo giustizia in una sentenza vergognosa, in una condanna politica miserabile. Io continuo a sostenere Mimmo Lucano e la sua umanità. 18 dicembre 2021
Devo ringraziare l’amica Santoro per l’attenzione e la tempestività con la quale si informa, approfondisce, e ci offre gli strumenti logici per la comprensione di tanti fatti della nostra società. La storia di Lucano offre spunti sul tema dell’area economica che assiste i costi della immigrazione, ma soprattutto per l’accoglienza e l’inserimento di questa gente nel contesto sociale, Il sistema Sprar, centro di protezione per i richiedenti asilo e minori non accompagnati, si è rivelato insufficiente al numero dei richiedenti asilo. Funziona solo se i comuni offrono la loro disponibilità a gestire un progetto di accoglienza sul proprio territorio. Tantissimi comuni non hanno aderito, per ragioni politiche, perchè nessuno vuole rogne sul proprio territorio, e in una società priva di valori, il migrante è l’escluso che va cacciato. Insomma non porta voti ma supposta miseria, morale ed economica. I progetti sono finanziati da fondi ministeriali. Chi è un po avvezzo ai fondi pubblici, sa cosa significa in termini di verifiche, controllo, ispezioni, responsabilità, analisi dei costi, utilizzo dei fondi. Lo Stato eroga 35 euro al giorno per migrante. Tanti albreghi, che necesiravano di riparazuioni, o in zone poco turistiche, hanno arrotondato i loro bilanci. l’affair emigrazione ra un blak fridey (significa che l’ultimo venerdì di novembre negli USA, giorno del ringraziamento, la gente accorre nei negozi, così che i bilanci, prima in rosso, diventino neri, cioè positivi). Tante cooperative di assistenza hanno utilizzato i i fondi per acqsuistare immobili in disuso, onde ospitare i migranti, Non solo fabbricati dismessi, ma anche terreni: il lavoro degli stessi serviva a dare dignità e produrre ricchezza non solo per la loro “casa”, ma anche cibo per loro stessi. Anzichè bighellonare nelle strade con telefonini ecc. Questo è il modello di utilizzo dei fondi minisiteriali, gestiti da cooperative e da Comuni, intelligenti, che hanno trasformato e arricchito il territorio. Cioè i fondi, anzichè servire per coprire i costi di vitto e alloggio, e 5 euro al migrante, sono stati trasformati in beni di investimento, in specie, come nel Comune di Lucano, per recuperare un centro storico, bellissimo, ormi destinato al completo abbandono. I calabresi lo avevano abbandonato. I migranti hanno gambe , non auto e monopattini, per camminare in quelle stradine strette e in salita. Finanza, carabinieri, informatori “discreti”, ecc. ispettori, non trascurano l’utilizzo di quei fondi, e al loro destinazione finale. Senza i migranti che sarebbe successo al borgo calabrese. Quelle strutture immobiliari, a che potevano essere affittate, in modo che il fitto garantisse redditi al Lucano. Chiaro che il confronto con quelle cooperative che invece utilizzano il primo metodo, cioè copertura dei soli costi di vitto e alloggi, sarebbe stridente. Forse sarà l’epifenomeno della sentenza, cioè il confronto produce effetti collaterali del confronti tra i bilanci delle coop. e i costi e l’utilizzo dei fondi, che, esseno beni strumentali, sono programmati per il futuro, perchè l’accoglienza non si deve limitare a gestire il presente, in attesa chi vengano cacciati dal Bel Paese, impossibile a farsi, ma costruire una coscienza agli stessi migranti il cui DNA viene influenzato dalla storia e dai ruderi di quel borgo abbandonati, che così ha preso nuova vita, I calabresi sanno tutto questo, perchè tanti paesini delle montagne sono stati costruiti, ricostruiti, e resi vitali dalla immigrazione degli albanesi 5 secoli fa, ormai ben inseriti nella formidabile cultura calabrese. Così anche in tanti comuni della Puglia. Onore a Mimmo Lucano Rispondi
Ringrazio Nicola Cristofaro per aver completato e reso fruibile l’articolo sulle motivazioni della sentenza contro Mimmo Lucano condannato iniquamente a 13 anni e 2 mesi. Rispondi