Il caro bolletta e la questione russa- ucraina Attualità Economia Notizie dal Mondo 13 Febbraio 202225 Febbraio 2022 di Cinzia Santoro Il caro bolletta affonda le sue radici nella questione ucraina. Il crollo della produzione di gennaio, meno 1.3%, si somma a meno 3% di quella di dicembre. Il frutto di una sinergia tra l’esplosione del costi energetici, l’aumento del 700% del costo del gas e più 400% di quello dell’ elettricità e la diminuzione della disponibilità di materia prima a livello globale che servono per produrre, si sommano alla scarsità di manodopera nel nostro paese. Questi tre fattori hanno provocato il crollo della produzione industriale italiana. Ora nasce spontanea una riflessione: è solo un rimbalzo di un economia dopata quello che sta succedendo o semplicemente una crescita? Ma perché si abbia una crescita economica il fattore critico, l’elettricità, ha un ruolo fondamentale. La nostra economia ha bisogno di riforme strutturali, le trivellazioni nel nostro paese sono ferme e il prezzo del nostro gas costa un decimo di quello straniero. Ma noi continuiamo a importare dall’estero.Con la crisi tra Mosca e Kiev, il problema diviene di importanza strategica per l’Italia.Trentamila i soldati russi sono dispiegati al confine ucraino, sostenuti da due battaglioni di sistemi missilistici terra aria S-400 e numerosi caccia. Ma Putin sostiene che si tratti un’ esercitazione con la Bielorussia. E proprio il gas degli States che diviene protagonista in questo marasma. Gli americani hanno giacimenti di gas e cercano di piazzarlo ovunque. Il problema è la distanza dall’Europa e il costo più elevato rispetto a quello della Russia che arriva con le pipeline. Allora gli alleati guerrafondai di oltreoceano paventato una guerra russa contro Kiev alfine di poter sanzionare Putin e poter creare uno stato di emergenza che giustifichi l’acquisto del loro gas da parte dell’Europa.Ma il gioco economico sul gas ha origini lontane e riguarda anche la Siria i cui giacimenti di gas, se non vi fosse stata la sanguinosa guerra, avrebbero potuto calmierare i prezzi e far giungere in Europa gas a buon prezzo, stravolgendo l’equilibrio in Medio Oriente. Gli States sono anche contrari al NordStream 2, che è il gasdotto che, attraverso il Mar Baltico, trasporta direttamente il gas proveniente dalla Russia in Europa, attraverso la Germania.Dunque il nemico per l’Europa non sarebbe il tanto temuto Putin, il quale non è altro che l’espressione dei poteri forti russi, ma Biden e la sua politica energetica non dissimile da quella di Trump.Altri fornitori mondiali sono l’Arzbeijan, la Libia, l’Algeria e l’Iran che sottoposto alle sanzioni internazionali strizza l’occhio all’impero cinese. Volodymyr Zelens’kyj Le troppe informazioni circa una guerra su vasta scala da parte della Federazione russa contro l’Ucraina sono create ad arte, si indicano addirittura le date precise. Fonti di intelligence Usa hanno indicato nel 16 febbraio il giorno dell’attacco russo. «La verità è che noi abbiamo informazioni diverse», dice il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj.«Il miglior amico dei nostri nemici è il panico nel Paese. E tutte queste informazioni provocano solo panico e non ci aiutano».Intanto il prezzo del petrolio è aumentato nel mondo a un livello che non si toccava dal 2014, il brent ieri ha sfondato i 95 dollari al barile. E noi, riceviamo bollette da pagare, che ci costringono a ulteriori sacrifici economici in questo terzo lungo inverno di pandemia. 13 febbraio 2022
Sono perplesso sulle cause politiche del caro energia. Gas. anche in Africa se ne produce in gran quantità. Anni fa si era pensato di trasportare il gas liquefatto con apposite cisterne e depositarlo nei cospicui giacimenti di sale siti a Scanzano, a 80 km da noi. Come è noto il sale è un ottimo idrorepellente, per cui le pareti non farebbero fuoriuscire alcun gas. Poi andrebbe immesso in rete. Costi bassissimi, Proprio in Basilicata, nel tratto tra FERRANDINA E CANDELA, vi è un mare di gas e pertrolio. Un mio amico, titolare di una società petrolifera, dispone di due pozzi di gas addirittura nel cimitero di Ferrandina. A Candela l’Edison aveva pensato di costruire piccole centrali elettriche. Ma il Gasdotto che passa da Melendugno è stato avversato come non mai. Il gas italiano non viene estratto per motivi strategici: e se le cose si mettono male dove andiamo a trovare energia? conserviamo le scorte. Nel mare non si possono fare trivellazioni, e gas e petrolio ve n’è in quantità. Noi siamo contraddittori. Si tratta di prodotti naturali, non sono sintetici, ci sono voluti tempo pressione temperature ,milioni di anni per trasformare le foreste di cui il Pianeta disponeva in Torbe, carbone petrolio e gas. Petrolio e gas fuoriesce da solo: il vuoto che si crea sotto in profondità si riempie di acqua che spinge in alto gas e petrolio che sono più leggeri, come peso specifico. Chi ha la fortuna di tali depositi decide come un monopolista; se alza il prezzo ne vende di meno, ed ha minori incassi; se lo abbassa, ne vende di più ed incassa di più. Può stabilire solo o il prezzo o la quantità. Poi la legge di Cournot fa in resto. Nel caso in esame, se costa di più, il consumatore reagisce, o con la decrescita FELICE: riduce il suo life style, Oppure con altre fonti (carbone, Nuclerare, green (Luce, vento, alberi per il CO2, ecc.), In sostanza si tratta di speculazioni, politiche o di mercato, poco interessa. Possiamo farne oggetto di altro commento. Ciò che conta sapere è che se è bolla, come si gonfia, così si sgonfia; lasciamo fare al tempo, è così super partes. Infine: mio figlio è nato il 1/1/1974, non si poteva usare la macchina, non dormivo la notte perchè non sapevo come fare per andare all’ospedale. é nato il giorno di festa, ma quello prima ancora potevo usare la mia fiat 850, acquistata con il presalario. ero secchione. ciao a tutti Rispondi